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Grande Torino
27/10/2019
h.15.00
TORINO - CAGLIARI 1-1 (0-1)
Torino
:Sirigu, Izzo, Nkoulou, Djidji (al 59' Verdi), De Silvestri, Baselli, Rincon, Aina (al 79' Laxalt), Iago Falque (al 46' Zaza), Belotti, Ansaldi . A disposizione: Ujkani, Rosati, Bremer, Edera, Lukic, Lyanco, Meite, Millico. All.: Mazzarri.
Cagliari: Olsen, Faragò, Pisacane, Ceppitelli (all'82' Klavan), Pellegrini, Nandez (al 74' Castro), Cigarini, Ionita, Nainggolan (all'80' Rog), Joao Pedro, Simeone. A disposizione: Rafael, Aresti, Birsa, Cerri, Deiola, Mattiello, Oliva, Pinna, Walukiewicz. All.: Maran.
Arbitro: Fabbri di Ravenna.
Reti: Nandez 40' (C), Zaza 69' (T).
Spettatori: 21.213 di cui 12.143 abbonati e 9.070 paganti.
Note: Pomeriggio autunnale, terreno molto scivoloso poiché abbondantemente bagnato prima del fischio d'inizio. Ammoniti Nainggolan per proteste, Ansaldi, Ceppitelli, Cigarini e Rincon per gioco falloso. Recupero 2' pt, 3' st, calci d'angolo 11-6 per il Cagliari. Presenti all'Olimpico Grande Torino circa 800 sostenitori cagliaritani più molissimi altri sparsi in tutti gli altri settori dello stadio.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 ottobre 2019]
Paura e danni da limitare. Il Toro di questo inizio di stagione si chiude in difesa e si aggrappa a riflessioni che, solo nella scorsa primavera, sarebbero state lunari. E, invece, è tutto vero. Vera è una squadra che viaggia a fari spenti come una manovra lenta e noiosa. Verissima è la considerazione di un tecnico, Walter Mazzarri, che legge il pareggio (1-1) con il Cagliari senza sorriso, ma con la consapevolezza che, oggi, di più non si possa fare. "Quando la brillantezza non c'è e ti prende il braccino davanti ad avversari che ti afrontano a viso aperto, allora è meglio evitare danni peggiori: sentiamo la pressione e ci prende la paura", così il tecnico granata. Sotto pressione. Mazzarri, ieri, ha pescato dal gruppo e ne è uscita una formazione in parte rivoluzionata, in parte senza la bussola che ti guida da tempo. "Ancora con la storia sul numero degli attaccanti", ha sbuffato l'allenatore granata fra una televisione e l'altra nel dopo gara. Di attaccanti, contro il Cagliari, c'era il solito Belotti con Iago Falque ed Ansaldi di sostegno. Il primo, lo spagnolo, si è esposto alla figura che avrebbe evitato volentieri e che avrebbe potuto farlo se avesse avuto l'occasione di mettere un po' più di benzina nelle gambe nelle scorse settimane. Il secondo, Ansaldi, si è ritrovato là, fuori posizione, perché, sottolinea il tecnico, è abituato anche a sfruttare il tiro da fuori. E, noi, tiriamo poco". Lazio e derby davanti. Il Toro zoppica e la classifica si allunga. Ma il Toro andrà avanti senza strappi traumatici. "La squadra - racconta il presidente Cairo - è con il suo allenatore, lo è al 100 per cento. Di questa sfida preferisco portarmi via i segnali positivi e non dimenticatevi che siamo in campo da fine luglio e che l'Atalanta, dopo il cammino nei preliminari della scorsa stagione, ad un certo punto ne ha perse anche quattro di fila". Avanti con Mazzarri e alla ricerca di un dna perduto. Fra 48 ore c'è la Lazio, poi, sabato, il derby: un menù da brividi. Belotti e soci, contro i sardi, hanno dato segnali di ripresa in avvio, ma alla prima difficoltà, le idee sono saltate. Nandez ha portato avanti il Cagliari, Zaza ha rimesso in linea di galleggiamento i granata e, da quel momento, si sono riviste un po' di vecchie maniere, ma solo un po' perché il braccino corto e la paura hanno la stessa matrice. A tratti è come se la trasmissione panchina-squadra si interrompesse o, peggio, non nascesse nemmeno: da qui, un ritmo basso e un vivere in mezzo alla scena senza senso. Qualcosa si è mosso, è giusto dirlo. "In momenti così bisogna raccogliere quello che si può", dice Mazzarri. La strada appare in salita, servirebbe uno scatto di quelli che fanno schizzare l'autostima e tornare la voglia di osare anche un tocco in più che normale o ordinario.