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Grande Torino
21/12/2019
h.20.45
TORINO - S.P.A.L. 1-2 (1-1)
Torino
: Sirigu, Izzo, Nkoulou, Bremer, Aina, Rincon, Lukic (al 77' Zaza), Ansaldi (al 43' Laxalt), Verdi, Berenguer (al 62' Meite), Belotti. A disposizione: Ujkani, Rosati, Bonifazi, Millico, De Silvestri, Djidji. All.: Mazzarri.
S.P.A.L.: Berisha, Tomovic, Vicari, Igor, Cionek, Missiroli, Kurtic (al 74' Valdifiori), Valoti (al 68' Murgia), Strefezza, Petagna, Paloschi (all'84' Di Francesco). A disposizione: Thiam, Letica, Moncini, Floccari, Felipe, Salamon, Cannistrà, Tunjov, Mastrilli. All.: Semplici.
Arbitro: Fabbri di Ravenna.
Reti: Rincon 4' (T), Strefezza 41' (S), Petagna 81' (S).
Spettatori: 18.553 di cui 6.410 paganti per un incasso di 48.465 euro e 12.143 abonati per una quota partita di 187.453 euro.
Note: Serata fredda, terreno molle, irregolare e insidioso; espulso Bremer per doppia ammonizione, entrambe per gioco scorretto, Igor, Missiroli, Valoti e Ansaldi per gioco scorretto, Izzo per proteste, così come i tecnici delle due squadre, Mazzarri e Semplici, dalla panchina, sempre per proteste. Calci d'angolo 10-3 per il Torino, recupero 2' pt, 4' st. I settori centrali delle due curve dello stadio Olimpico Grande Torino, sono rimasti vuoti in seguito alla protesta del tifo organizzato granata, dopo i fatti di Torino-Inter e relative diffide. Striscione di sostegno per i diffidati presente anche nel settore occupato dai circa 400 sostenitori spallini arrivati. Nonostante in Primavera i larghi vuoti siano stati parzialmente riempiti dai giocatori delle academy granata, i larghi vuoti sugli spalti non lasciano spazio ad interpretazione: gli spettatori presenti reali si possono quantificare sulle 8-9 mila unità.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 22 dicembre 2019]
Il tonfo, stavolta, è ancora più fragoroso, perché cade dopo i primi, incoraggianti, segnali di stagione. Sfiorata la crisi, il Toro era riuscito a schivarla: il ko con l'ultima della classe riapre profonde riflessioni dagli esiti imprevedibili. Sgonfio ed inconcludente. A tratti goffo. Questa la versione di una squadra che doveva usare la testa e non lo ha fatto, nonostante, o forse per colpa, del vantaggio dopo appena quattro minuti: i granata hanno dato la sensazione di un gruppo scollegato e in preda alla casualità, cancellando in un niente le ultime tre uscite, buone seppur tra alti e bassi. Che cosa accadrà nelle prossime ore è un rebus perch´ in gioco c'è il futuro di Mazzarri e della stagione: il tecnico toscano ha sempre detto di sentirsi ancora al centro del progetto e racconta di una "squadra che ha dato tutto, soprattutto con un uomo in meno". Ma il progetto ora è in discussione. Curve deserte al centro. Il gol più veloce del Toro in questo campionato arriva dopo un corto circuito nell'area davanti a Berisha: la punizione di Verdi assume un effetto carambola fino alla stoccata di Rincon, secca e precisa. Il vantaggio immediato dà una scossa al Grande Torino dove le curve sono vuote nel mezzo, ma consegna la partita tra i piedi dei ragazzi di Mazzarri: la Spal è ultima, ma non allo sbando e si nota. I granata usano la spada, i biancazzurri ci mettono qualità, soprattutto nel loro folletto di centrocampo: Strefezza prima prende la mira e va a sbattere sulla versione migliore di Sirigu, poi, dopo un assist non sfruttato da Paloschi, lo stesso Strefezza fa centro. Fuori giri. Il Toro vive di strappi. A tratti anche di grande fattura come il dialogo fra Rincon (da applausi il suo colpo di tacco) e Belotti, con il piede di Berisha a mettersi di traverso. Ma, spesso, i granata sembrano andare fuori giri fra ciò che vorrebbero costruire e quanto costruiscono. L'aggressività c'è, ma manca il sincronismo e, così, salta tutto: capita che Lukic o Aina non accorcino sull'avversario di quel mezzo metro che manda in tilt il pressing cercato e il risultato è quello di permettere alla Spal di correre in contropiede fino al limite dell'area di rigore. Lo stadio fischia e mette nel mirino tutti, il Toro si trova in dieci prima del quarto d'ora delle ripresa perché Bremer non usa la testa, ma i falli per fermare chi gli si presenta davanti e la notte si complica. Belotti vorrebbe entrare in porta da solo, Verdi non trova spazio per accendersi, Strefezza continua a mettere i brividi ad ogni tocco. E Petagna segna: l'incubo si materializza. Il Toro no c'è più. Un verdetto inaspettato, quasi uno choc perchè senza senso rispetto a quanto visto dalla trasferta di Brescia in poi: il Grande Torino ha voltato le spalle alla squadra e al club come dimostra l'ennesima contestazione a Cairo e a Mazzarri. Raddrizzare l'avventura in corso diventa, adesso, un'impresa anche per i più esperti. La Spal fa festa mentre sui granata cala il buio.