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| Via del Mare |
| 02/02/2020 |
| h.18.00 |
| LECCE - TORINO 4-0 (2-0) Lecce: Vigorito, Rispoli, Lucioni, Rossettini, Donati, Majer (all'82' Paz), Deiola (al 57' Petriccione), Saponara (al 72' Shakhov), Lapadula, Falco. A disposizione: Calderoni, Chironi, Dubickas, Mancosu, Maselli, Monterisi, Oltremarini, Rimoli, Vera. All.: Liverani. Torino: Sirigu, Bremer, Nkoulou, Djidji (al 58' Edera), Aina, Meite, Berenguer, Rincon (al 70' Lyanco), De Silvestri, Belotti, Verdi (al 24' Millico). A disposizione: Rosati, Ujkani, Adopo, Singo. All.: Mazzarri. Arbitro: Rocchi di Firenze. Reti: Deiola 11', Barak 19', Falco 64', Lapadula 78' rig. Spettatori: 21.947 di cui 18.763 abbonati e 3.184 paganti. Note: Ammoniti Nkoulou, Meite e Mayer per gioco falloso, Deiola per comportamento non regolamentare, Aina e Lapadula per fallo di mano, calci d'angolo 5-3 per il Lecce, recupero 1' pt, 2' st; presenti al Via del Mare circa 400 sostenitori del Torino, posizionati il basso al primo anello del settore ospiti. Primo successo stagionale in casa per il Lecce, unica squadra a non avere ancora vinto tra le mura amiche, terza sconfitta consecutiva per il Torino, quarta considerando la Coppa Italia, con 13 reti subite al passivo, 17 considerando il 2-4 in Coppa. Cronaca [Tratto da La Gazzetta dello Sport online del 2 febbraio 2020] E' sprofondo Toro. Infilzata quattro volte da un Lecce a tratti spettacolare, la squadra di Mazzarri infila il quarto k.o. consecutivo, restando nel buio tunnel di una crisi che va ben oltre i risultati e la mancanza di gioco. Ancora senza successi in casa in questo campionato - in 10 partite, solo 5 pareggi -, la formazione di Liverani non vinceva dal 30 novembre (0-1 a Firenze). Proprio nel momento più difficile per le numerose assenze, ha saputo reagire, dominando la sfida. I granata subiscono un'altra mortificazione, negli ultimi quattro incontri hanno incassato 17 gol (solo in questa settimana 15 in 3 gare), senza mai riuscire a reagire, magari anche per tirar fuori l'orgoglio. Il Lecce allunga in classifica, portandosi a tre punti di vantaggio dal Genoa, terzultimo. Le scelte - Liverani e Mazzarri devono fare scelte praticamente obbligate. Assenti Dell'Orco per squalifica e Gabriel, Meccariello, Tachtsidis, Farias e Babacar per infortunio, nel Lecce cominciano dalla panchina Petriccione, non ancora al meglio dopo la contusione a una caviglia, e Mancosu, per un attacco influenzale nella notte precedente la gara. Anche Deiola è reduce da uno stato febbrile, però va in campo e prende il posto da play, tra Majer e l'esordiente Barak. Confermati gli esterni difensivi Rispoli e Donati, tocca a Saponara, pure lui al debutto, cercare di ispirare Falco e Lapadula. Anche il Torino è in piena emergenza e deve fare i conti con la crisi di risultati, dopo le tre sconfitte consecutive (in campionato contro Sassuolo e Atalanta, in coppa Italia contro il Milan). Mazzarri conferma la formazione schierata a Milano, sostituendo Izzo e Lukic, squalificati in campionato, con Djidji e Meite. Nonostante siano alla prima presenza, proprio gli ultimi arrivati, Barak e Saponara, si esaltano sin dall'avvio della gara. Il Lecce, un punto nelle ultime sei gare, comincia con un ritmo alto e dopo 19 minuti è già sul 2-0, grazie a due gol davvero spettacolari. All'11', da calcio d'angolo (procurato da un rinvio di Djidji rimpallato dal compagno Bremer) Falco per Saponara, che serve fuori area Deiola, bravissimo a infilare Sirigu con un destro potentissimo. Al 19' i giallorossi raddoppiano: su cross di Majer, Djidji respinge corto di testa e Barak in corsa fa centro con un sinistro imprendibile per Sirigu. Il Via del Mare applaude la squadra di Liverani, nella quale Deiola è il fulcro a centrocampo, tosto in interdizione e preciso nella costruzione. Il Torino è annichilito, in panchina Mazzarri si agita, prova a scuotere i suoi giocatori. Invano, perché Belotti resta isolato, sempre privo di rifornimenti. Perso Verdi per infortunio e con Millico al suo posto, i granata, però, si rendono pericolosi solo con conclusioni di Berenguer e sono salvati da Sirigu, lesto a ribattere una girata sotto porta di Lapadula. Nel finale di tempo, l'arbitro Rocchi, supportato dall'assistente Mastrodonato e poi anche dal Var, annulla un gol al Torino: su punizione di Belotti, deviata dalla barriera, c'è il tocco decisivo di De Silvestri, in posizione di fuorigioco. Falco, che perla - Nella ripresa il Torino cerca di organizzare una reazione, però le idee restano confuse e Belotti e compagni (con Edera subentrato a Djidji) producono solo uno sterile giro palla. Invece, il Lecce, con Petriccione per Deiola, continua ad attaccare. Va al tiro Lapadula, due volte, poi mette il marchio Falco, con una splendida perla: al 19', servito da Saponara, si porta palla sul destro e dal limite infila Sirigu con una bellissima conclusione. Mazzarri inserisce anche Lyanco (al posto di Rincon) ma, cambiati gli interpreti, il risultato non cambia. Il Torino è impalpabile, sempre più rassegnato a registrare un'altra umiliazione. Il punteggio diventa ancora più pesante al 32', quando Lapadula fa 4-0 su rigore, per fallo commesso da Bremer su Shakhov, entrato da poco al posto di Saponara. |
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