WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
San Paolo
29/02/2020
h.20.45
NAPOLI - TORINO 2-1 (1-0)
Napoli
: Ospina, Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Hysaj, Fabian Ruiz, Lobotka (all'80' Allan), Zielinskli, Politano (all'84' Elmas), Milik (al 74' Mertens). A disposizione: Meret, Callejon, Demme, Ghoulam, Karnezis, Lozano, Luperto, Mario Rui. All.: Gattuso.
Torino: Sirigu, Izzo, Nkoulou, Bremer, De Silvestri, Baselli (al 66' Meite), Rincon (all'84' Edera), Lukic, Ansaldi, Zaza (all'83' Verdi), Belotti. A disposizione: Ujkani, Rosati, Adopo, Aina, Berenguer, Djidji, Lyanco, Singo. All.: Longo.
Arbitro: Mariani di Aprilia.
Reti: Manolas 19' (N), Di Lorenzo 82' (N), Edera 91' (T).
Spettatori: 24.843 tra paganti e abbonati, per un incasso complessivo di 420.506 euro.
Note: Ammoniti Rincon, Zaza, Ansaldi e Allan, tutti per gioco falloso; calci d'angolo 7-1 per il Napoli, recupero 2' pt, 4' st, serata gradevole, terreno in buone condizioni, scarsa la cornice di pubblico al San Paolo, prima rete stagionale per il granata Edera.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 1 marzi 2020]
Si salvi chi può. Moreno Longo lo ha già detto, "nello spogliatoio ne abbiamo parlato, bisopgna raggiungere il prima possibile la salvezza che è diventata un obiettivo". Nulla di irreparabile, però avanti così il Toro farà bene a preoccuparsi davvero, perchè se la classifica resta rassicurante il (de)merito è soltanto del Coronavirus, che ad esempio oggi impedirà al Genoa terz'ultimo di avvicinarsi ai granata. A Napoli, contro una squadra comunque battuta già sei volte al San Paolo in questa stagione, quattro su cinque prima di ieri con Gattuso in panchina, si può anche perdere, per carità. Ma farlo con una prestazione del genere, 5 minuti di sgasatina e 85 di paura, allunga una crisi con pochi precedenti. Peggio delle borse mondiali, il trend del Toro è in picchiata: sei sconfitte consecutive s'erano viste solo nel 1999-2000 (retrocessione) e 2006-2007, nel girone di ritorno non è arrivato lo straccio di un punto, con una montagna di gol al passivo (19) e appena due all'attivo (Verdi alla Samp, Edera nel recupero ieri), perchè l'altro se l'era fatto da solo il Sassuolo (Locatelli). Nessuno ha fatto peggio. Un Napoli poco più che normale ha avuto il via libera per allungare al 6° posto a +3 sul Milan. Decidono Manolas e Di Lorenzo. Segnali preoccupanti, in questo sinistro 29 febraio in cui Moreno Longo - naturalmente le colpe non sono tutte sue - è diventato il primo allenatore granata a perdere le prime tre partite dai tempi di Lido Vieri (1995-96), altra retrocessione. Illuso dai timidi progressi di San Siro e dalla settimana in più avuta per lavorare sulla condizione fisica, il tecnico al San Paolo ha capito che la missione sarà più complicata del previsto. Non funziona praticamente nulla. La difesa, prima di tutto. Orgoglio della gestione Mazzarri, ad agosto aveva spinto Cairo a osare: "Nemmeno la Juve ha un reparto così". Detto che anche i campioni d'Italia nel particolare sono sotto le attese, quella granata è la quart'ultima in A: fatli le solite amnesie (Bremer su Manolas, Rincon su Di Lorenzo) e se non ci fosse Sirigu forse staremmo parlando di un'altra disfatta. Longo ha schierato il suo primo, vero Toro, la squadra che ha in mente, confermando il 3-5-2 di San Siro ma con Baselli mezz'ala (ancora lontanissimo dal top) e soprattutto affiancando Zaza e Belotti, non accadeva dal 30 ottobre, nella speranza di svegliare il Gallo. Niente da fare: attacco non pervenuto, i granata fanno una fatica mosatruosa a costruire qualcosa di accettabile. Il capitano è l'emblema: troppi giocatori chiave sono le controfigure di se stessi, da De Silvestri ad Ansaldi, altro recupero fondamentale. Servirebbero i suoi gol (4), perché se il bomber si ferma - siamo a nove partite a secco compresa la Coppa Italia - non ci sono alternative, rispetto alla scorsa stagione mancano quasi tutte le reti di difensori e centrocampisti (13-3). E non soltanto quelle.