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Sardegna Arena
27/06/2020
h.19.30
CAGLIARI - TORINO 4-2 (2-0)
Cagliari
: Cragno, Walukiewicz, Ceppitelli, Carboni (all'87' Ragatzu), Mattiello (al 59' Cigarini), Nandez, Nainggolan (al 59' Ionita), Rog, Lykogiannis (al 66' Pellegrini), Joao Pedro (all'87' Cacciatore), Simeone. A disposizione: Rafael, Boccia, Gagliano, Ladinetti, Lombardi, Olsen, Paloschi. All.: Zenga.
Torino: Sirigu, Izzo, Bremer, Nkoulou, De Silvestri (al 62' Ansaldi), Meite, Rincon (al 74' Lukic), Berenguer (all'81' Millico), Edera (al 59' Verdi), Belotti, Aina (al 74' Singo). A disposizione: Ujkani, Rosati, Lyanco, Grco, Ghazoini, Djidji, Adopo. All.: Longo.
Arbitro: Mariani di Aprilia.
Reti: Nandez 12' (C), Simeone 17' (C), Nainggolan 46' (C), Bremer 60' (T), Belotti 65' (T), Joao Pedro 69' rig. (C).
Spettatori: 0, giocata a porte chiuse.
Note: Serata calda, leggera brezza, Sardegna Arena aperta ai soli addeti ai lavori come da protocollo; ammoniti Mattiello, Cigarini e Carboni, tutti per gioco falloso. Calci d'angolo 5-3 per il Torino, recupero 6' pt, 5' st. Esordio in Serie A per Wilfried Singo, elemento della Primavera, dopo le tre presenze maturate con la prima squadra nei preliminari di Europa League.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 27 giugno 2020]
Il Cagliari è guarito? La cura Zenga fa effetto? Sinceramente parlando, Rolando Maran non ci sembrava avesse perso la bussola. La seconda vittoria di fila del Walter Nazionale rimette in carreggiata i Quattro Mori, alle prese una volta di più con problemi di doppia personalità. Il valore aggiunto Zenga è quello di non temere nel lanciare i giovani: il debuttante Carboni, che ha appena l'età per prendere la patente lo dimostra e ripaga la fiducia. E il Toro? Non gioca male, ma deve inchinarsi di fronte al signore del match, il principesco Radja Nainngolan. Il Ninja è ovunque, fa tutto, è leader assoluto. Longo sembra avere riacceso la caratteristica propria dei granata. Non muore mai, il Toro. Dal nulla, in pochi minuti, la rimette in discussione, prima di essere tradito dal suo leader difensivo, nella sua troppa voglia di fare. Gioco.. Radjante! Gioca o non gioca Nainngolan? Il dilemma è amletico e il principe Zenga lo scioglie da subito. Radja gioca subito, Radja che confina in panchina l'ingegner Cigarini. Ma ha ragione il tecnico subentrato a Maran. Perché nel ruolo ora di costruttore e ora di rifinitore, il belga esalta le azioni di un Cagliari che ritrova tutta la ricchezza di idee d'attacco mostrate quando la serie A era all'inizio, prima che il rocambolesco gol della Lazio alla Sardegna Arena suonasse come la magica rottura dell'incantesimo, provocando - chissà perché - un'inspiegabile e lunga reazione negativa a catena. Il Toro che ha preso un ricostituente con l'Udinese, un po' meritato, molto fortunato, approccia la partita abbastanza bene. Rispetto al match con le zebrate, Longo non può avere Zaza, e allora gioca ad albero di Natale. Ma Edera non gode della libertà che i friulani gli hanno lasciato qualche giorno fa. Zenga ha poi indovinato un'altra mossa: il polacco Walukiewicz assieme a Ceppitelli e al giovanissimo profeta in patria Carboni non fanno affatto sentire le pesanti assenze arretrate. Nandez apre le danze. Il Cagliari parte prudente, ma quando Nandez dimostra proprietà tecnica e freddezza per prendere la mira dalla distanza e battere Sirigu con una traiettoria sudamericana e imprendibile, riecco il Cagliari che aveva incantato all'inizio di stagione. Riecco finte, riecco meccanismi sullo stretto che esaltano la buona tecnica individuale. Il tutto sotto l'occhio del Magister, Nainngolan. Che dirige l'orchestra come un Riccardo Muti con gli scarpini; riecco Rog a offrire la sua corsa di qualità. In contropiede arriva così il raddoppio, quando il Cagliari cioè può metterla sul terreno preferito, corsa e tecnica. Lykogiannis pescato liberissimo all'ala parte sul filo del fuorigioco e mette al centro per un facilissimo tap in ravvicinato di Simeone. Il Toro è ordinato, ma sui lati è cancellato, perché Lykogiannis elide De Silvestri e Mattiello approfitta della disubbidienza tattica di Olande Aina. C'è tuttavia una bella parata di Cragno su percussione centrale di Belotti, e soprattutto un intervento di Simeone furbetto e falloso, che Mariani decide di non punire con un rigore che non avrebbe fatto gridare allo scandalo. Sul finale di tempo, fila via a destra Nandez, cross basso e Nkoulou in scivolata sembra deviare col braccio. La scelta di Mariani viene rettificata dal vigile televisivo. Il punto esclamativo! Nella ripresa non cambia nulla: se i due allenatori non cambiano vuol dire che il risultato non è prodotto da troppi errori, semmai dalle qualità. Pochi minuti e il protagonista assoluto del match, Nainngolan, mette il punto esclamativo sul match, un gol di fattura europea, avvia la manovra di rimessa, si fa trovare sulla trequarti a ricevere, sposta la sfera e disegna un tranciante diagonale che sbatte sul palo e s'infila. Tre a zero. Come Cenerentola.. a mezzanotte. Allo scoccar dell'ora però, la principessa rossoblù sembra tornare nei panni umili che ne hanno interrotto il volo iniziale. Appena il dominatore esce, Bremer in mezza rovesciata, alla Belotti diremmo, accorcia le distanze. Longo ha il merito di inserire Ansaldi e Verdi, ovvero la qualità. Verdi lo ripaga con un cross al bacio su cui Belotti si coordina e.. fa il Gallo: 3 a 2, splendida volee. Manca ancora tanto, Ansaldi mette in crisi Ionita (entrato per Mattiello) e Zenga fa la cosa giusta, chiedendo a Nandez (altro grande protagonista) di limitare l'argentino. Con successo. Nicolas, che fai? L'inerzia sembra ora tutta per i granata. Traditi però da un'ingenuità colossale del leader difensivo, Nkoulou, che affonda un tackle falloso su Pellegrini. Joao Pedro spiazza Sirigu e ridà un margine di sicurezza ai suoi. Il Toro continua ad attaccare, ma Cragno non deve fare straordinari. In un match correttissimo da segnalare la scomposta entrata di Izzo sul giovanissimo Carboni (ottimo esordio): Mariani, purtroppo per lui, prende una cantonata enorme, ammonendo il giovanissimo sardo e ribaltando la punizione. Nell'occasione l'arbitro caccia pure il ds di casa dalla panchina. Solo la fortuna evita guai al giovanissimo difensore lanciato da Zenga, che esce di lì a poco, claudicante. Vince il Cagliari, con merito. Perde un Toro che ha un margine di crescita e molti difetti da limare. Ma cui Longo ha restituito la garra perduta.