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San Siro
22/11/2020
h.15.00
INTER - TORINO 4-2 (0-1)
Inter
: Handanovic, D'Ambrosio (al 65' Skriniar), Ranocchia (al 74' De Vrij), Bastoni, Hakimi, Barella, Gagliardini (al 65' Lautaro Martinez), Vidal, Young (al 74' Perisic), Lukaku, Sanchez (all'86' Nainggolan). A disposizione: Stankovic, Darmian, Eriksen, Moretti, Radu, Vezzoni, Wieser. All.: Conte.
Torino: Sirigu, Lyanco, Nkoulou, Bremer, Singo, Meite, Rincon (all'85' Edera), Linetty, Ansaldi, Verdi (al 42' Bonazzoli), Zaza (al 90' Millico). A disposizione: Milinkovic-Savic, Rosati, Belotti, Izzo, Murru, Rodriguez, Segre. All.: Conti.
Arbitro: La Penna di Roma.
Reti: Zaza 45'+2' (T), Ansaldi 62' rig. (T), Sanchez 64' (I), Lukaku 67', 84' rig. (I), Lautaro Martinez 90' (I).
Spettatori: 0, giocata a porte chiuse.
Note: Pomeriggio grigio, terreno in buone condizioni, il Torino è privo di quattro calciatori oltre al tecnico Giampaolo, tutti positivi al Covid-19, dopo i rispettivi impegni con le nazionali, e di Belotti tenuto precauzionalmente a riposo dopo aver accusati problemi ad un ginocchio durante le fasi di riscaldamento. Nei granata si rivedono Zaza e Millico. Ammoniti D'Ambrosio, Bastoni, Young e Singo, tutti per gioco falloso, calci d'angolo 1-1, recupero 2' pt, 5' st.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 23 novembre 2020]
Zaza che segna nel recupero del primo tempo, e corre ad abbracciare Belotti infortunato in panchina. Poi nella ripresa tre gol in cinque minuti. Il primo del Toro, con Ansaldi che non sbaglia il rigore procurato dall'ottimo Singo. Il secondo e il terzo dell'Inter: Alexis Sanchez a rimettere i nerazzurri in partita e Lukaku a pareggiare i conti. E nel finale l'Inter che dilaga: prima il 3-2 dal dischetto del centravanti belga, per un contatto fra Nkoulou ed Hakimi, quindi il 4-2 definitivo di Lautaro, entrato nel frattempo. E i nerazzurri centrano così una vittoria che dà ossigeno, la quarta in undici gare ufficiali. Primo tempo del Toro - Il Torino, senza Giampaolo in panchina causa Covid, ha dovuto fare a meno anche di Lukic e Belotti, dolorante a un ginocchio durante il riscaldamento. Eppure a San Siro, con il vice allenatore Conti in panchina, i granata si sono presentati sicuri e in controllo per un intero tempo. L'ex tecnico di Milan e Samp, da remoto, ha schierato i suoi a specchio rispetto all'Inter, contraddicendo la leggenda che lo vorrebbe integralista del modulo: 3-5-2, schema inusuale per una squadra sempre improntata sulla difesa a quattro. Il giocattolo ha funzionato per 45 minuti più recupero, grazie alle idee di Verdi (poi infortunato e sostituito), alla gamba di Singo e alla zampata di Zaza. Complice l'Inter, non pervenuta. Il rigore e il risveglio dell'Inter - Nella ripresa, dopo un avvio a singhiozzo, l'Inter è entrata in partita. E proprio quando sembrava il momento del risveglio nerazzurro, l'arbitro La Penna (aiutato dal Var) ha fischiato un rigore di Young su Singo. Si è messo in moto così il frullatore dei gol: Ansaldi dal dischetto, poi l'uno-due Sanchez-Lukaku. L'impressione è che sia stato proprio il due a zero del Torino a ridestare i nerazzurri. La paura di perdere a San Siro, dove l'Inter non vinceva in campionato dalla prima con la Fiorentina (anche allora in rimonta), ha riacceso la grinta sopita. Antonio Conte ha pescato dalla solita panchina ricca: dentro Lautaro per Gagliardini, Skriniar per D'Ambrosio, Perisic per Young, De Vrij per Ranocchia. E sono arrivate così le reti del 3-2 - altro rigore assegnato dopo il Var per un intervento di Nkoulou su Hakimi - e del 4-2 segnato da Lautaro. Testa alla Champions - Faticando, e subendo per un tempo intero, l'Inter ha raggiunto così una vittoria preziosissima, la quarta in 11 gare ufficiali, contro un Torino penalizzato dagli infortuni, volenteroso ma incapace di proteggere i due gol in più. La formazione di Giampaolo è la squadra dei cinque maggiori campionati europei che ha perso più punti (14) da situazioni di vantaggio. I nerazzurri devono ringraziare il proprio carattere, ritrovato quando serviva davvero, e il solito Lukaku, alla settima doppietta nelle ultime 21 gare. Ora l'Inter, ultima nel girone di Champions, si prepara a ricevere al Meazza il Real Madrid, per giocarsi le residue speranze di accedere agli ottavi. Eriksen sempre più fuori - Il trequartista danese non ha messo piede in campo. E dopo Antonio Conte, che aveva sottolineato come abbia "giocato più di altri", ora anche l'ad Beppe Marotta ha affrontato l'argomento Eriksen, non chiudendo all'ipotesi di una cessione: "Non dobbiamo mai trattenere un calciatore che non vuole rimanere. Conte lo deve utilizzare quando lo ritiene adatto e funzionale. Conte sta facendo tutto nel rispetto del club".