WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Grande Torino
17/03/2021
h.15.00
TORINO - SASSUOLO 3-2 (0-2)
Torino
: Sirigu, Izzo, Lyanco, Bremer (al 56' Gojak), Ansaldi, Rincon (al 72' Zaza), Mandragora, Lukic (al 46' Verdi), Murru (al 46' Vojvoda), Sanabria, Belotti (all'87' Bonazzoli). A disposizione: Ujkani, Milinkovic-Savic, Rodriguez, Singo, Linetty, Buongiorno. All.: Nicola.
Sassuolo: Consigli, Rogerio, Ferrari, Marlon, Toljan, Magnanelli (al 61' Locatelli), Obiang, Duricic (al 61' Boga), Defrel (al 61' Traore), Berardi (al 76' Peluso), Caputo. A disposizione: Pegolo, Ayhan, Maxime Lopez, Muldur, Raspadori, Chiriches, Haraslin, Kyriakopoulos. All.: De Zerbi.
Arbitro: Mariani di Aprilia.
Reti: Berardi 6', 38' (S), Zaza 77', 92' (T), Mandragora 87' (T).
Spettatori: 0, giocata a porte chiuse.
Note: Pomeriggio tiepido, sole quasi primaverile, terreno in discrete condizioni. Ammoniti Defrel, Sanabria e Toljan per gioco falloso, calci d'angolo 5-3 per il Torino, recupero 3' pt, 5' st, poi prolungati fino a 6'. Il Torino recupera tutti i calciatori positivi al Covid-19, ad eccezione di Nkoulou. Primo successo interno per i granata, non era mai successo di dover attendere marzo per sbloccare quello zero in classifica; i granata non recuperavano uno svantaggio da 0-2 in Serie A dal 1983, nel famoso derby del 27 marzo 1983 con tre reti in poco più di tre minuti: da allora sono passati quasi 37 anni e ben 938 gare. Si tratta anche della terza rimonta da doppio svantaggio fatta in questo 2021, nei precedenti casi furono da 0-2 a 2-2 a Benevento, e da 0-3 a 3-3 a Bergamo contro l'Atalanta.
Cronaca
[Tratto da La Repubblca online del 17 marzo 2021]
A un certo punto, il Torino ha rovesciato in campo la disperazione della squadra sull'orlo del precipizio guadagnandosi un poco alla volta l'ossigeno della speranza: la vittoria sul Sassuolo è una spinta decisiva verso la salvezza sia per i punti che porta (i granata non vincevano in casa da luglio) sia per come è arrivata, con una rabbiosa rimonta dallo 0-2 al 3-2. Era dal famoso derby del 1983 che non riusciva un sorpasso simile. Quel che il Torino si è preso molto in realtà lo ha buttato il via il Sassuolo, che per un un'ora è stato padrone assoluto della situazione ma poi è stato smembrato dai cambi di De Zerbi, che oltretutto non ha minimamente reagito agli stravolgimenti tattici quasi folli di Nicola, che ha chiuso con tre punte e due rifinitori: sembrava un'assurdità, à stata la chiave di volta. Doppio Berardi - La partita si era subito messa a disposizione del Sassuolo, passato dopo 6' con Berardi a capo di un'azione quasi didattica, perché gli emiliani hanno potuto sciorinare una comoda teoria di passaggi (da Defrel a Djuricic, da Djuricic a Caputo, da Caputo a Defrel) senza che i granata interferissero nella trama: c'erano nove giocatori del Toro in area di rigore e nessuno si è messo di traverso. I granata hanno comunque provato a reagire e hanno avuto un buon momento tra il 14' e il 17', quando Consigli ha dovuto sciorinare tre parate di fila su Mandragora, Murru e Sanabria, prima che il Sassuolo riprendesse in pugno la situazione e cominciasse a pungere in contropiede, approfittando del disordine tattico e soprattutto mentale dai granata, capaci soltanto di lanciare la palla verso Belotti, appena rientrato dal Covid e lontanissimo da una forma accettabile, e sperare in qualcosa. La logica conseguenza è stato il 2-0 di Berardi, che ha sfoderato un meraviglioso sinistro al volo armato da un cross dalla destra di Toljan. La svolta dei cambi - Per risvegliare il Toro, Nicola lo ha stravolto, mettendo uno dopo l'altro tutti i giocatori offensivi a sua disposizione e passando prima al 4-2-4 e poi a un modulo non meglio identificato ma che comportava pressione alta, cross a ripetizione, tiri da fuori, passione e pressione. Prima di riuscire a rimettersi i sesto il Toro ha rischiato di tutto, ha incocciato spesso su Consigli, impegnato i particolare da Mandragora e Verdi, e ha corso più di un pericolo sulle ripartenze del Sassuolo (Lyanco ha salvato sulla linea su Caputo). Ma i neroverdi si sono via via sfaldati, incapaci sia di tenere palla (e non era difficile, contro una squadra senza più interditori) sia di proteggere l'area. De Zerbi non ha colto i cambiamenti del match e il Toro, a forza di provarci, ce l'ha fatta. L'ora di Zaza - L'uomo chiave è stato Zaza, che ha sfruttato di destro una sponda di Sanabria riaccendendo le speranze dei granata, guidati da un Gojak molto convincente sia sull'esterno che da regista. Dal piede del bosniaco è partita anche la palla del pareggio: la gran botta dal limite, deviata da Obiang e respinta da Consigli, ha favorito il tap in di Mandragora. Il miracolo di Sirigu - Il Toro, in pieno trip agonistico, ha continuato a insistere, infischiandosene della possibilità di perdere: lo ha salvato una clamorosa parata di Sirigu su Obiang all'88'. E in pieno recupero è arrivato il sorpasso, grazie a un cross dalla sinistra di Ansaldi per la testa di Zaza, marcato malissimo da una difesa sfaldata. Il Grande Torino deserto è esploso come se dentro ci fossero i tifosi.