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Grande Torino
23/05/2021
h.20.45
TORINO - BENEVENTO 1-1 (1-0)
Torino
: Ujkani, Izzo (al 70' Singo), Bremer, Buongiorno, Vojvoda, Rincon (all'85' Bonazzoli), Mandragora, Verdi (al 57' Linetty), Ansaldi, Sanabria (al 70' Belotti), Zaza. A disposizione: Sirigu, Karamoko, Kryeziu, Lyanco, Nkoulou. All.: Nicola.
Benevento: Manfredini, Caldirola, Glik, Barba (al 46' Pastina), Letizia, Improta (all'81' Sanogo), Hetemaj, Dabo, Foulon (al 57' Tello), Di Serio (all'88' Diambo), Gaich (al 57' Lapadula). A disposizione: Lucatelli, R.Insigne, Schiattarella, Tuia, Viola. All.: F.Inzaghi.
Arbitro: Di Bello di Brindisi.
Reti: Bremer 29' (T), Tello 72' (B).
Spettatori: 0, giocata a porte chiuse.
Note: Serata gradevole, terreno in ottime condizioni, ammoniti Hetemaj e Pastina per gioco scorretto. Calci d'angolo 7-3 per il Torino, recupero 0' pt, 4' st. Prima dell'incontro circa 300 sostenitori del Torino si sono riuniti nel piazzale dietro la Maratona per contestare Cairo. Esordio stagionale per Samir Ujkani, seconda presenza complessiva in due stagioni per lui.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica online del 23 maggio 2021]
Non è successo nulla, è il titolo di un libro di Skarmeta, racconta le difficoltà di Lucas, giovane cileno, ad adattarsi alla vita italiana. Lo prendiamo come paradigma di questo Torino-Benevento, che sette giorni fa poteva rappresentare la madre di tutte le partite nella lotta per non retrocedere, fino al pareggio del Toro nel recupero in casa Lazio che ha di fatto matematicamente condannato i campani alla B. Non è successo nulla o quasi in questo match surreale, che ha messo di fronte all'ultimo sforzo sopravvissuti e ultimi bocciati di categoria, in termini di tempo. Francamente non esce riabilitato il Toro, scampato il pericolo, nè il Benevento ha dimostrato di essere stato punito da episodi, perché non è molto diverso dalla squadra scialba della seconda parte di stagione. Ma per amore di verità, il presente ha poco di storico, fa notizia il futuro e il futuro è già adesso. Corrono più le chiacchiere delle gambe: Cairo pare insistere per ottenere il sì di Juric, nuovo mister. Parte meglio il Benevento. Ma il dovere impone di parlare di "campo". Inzaghi chiede comunque dignità. A un Benevento dove ha spazio il portiere Manfredini, 33 anni, e un ottimo Di Serio sulla trequarti. Il Torino invece potrebbe finalmente ricucire gli strappi di una manovra inesistente, o comunque deficitaria, anche nella serie positiva. Una manovra a corrente alternata, mancata senza dubbio nelle ultime giornate. A salvezza raggiunta, il limite psicologico dovrebbe cadere. Invece no. La prima mezz'ora è quasi un monologo dei giallorossi, che agiscono bene sui lati, con Letizia e Improta, ma soprattutto vivono della "prepotenza atletica" di Gaich sul giovane Buongiorno e della discreta tecnica individuale di Di Serio. Dabo lavora da regista basso con ordine, la manovra è fluida. Il Toro? Come i Beatles.. "Let it be". Sbaglia Manfredini, segna il solito Bremer. Questo ovviamente in una generale aridità. Ujkani deve bloccare un tiro defilato di Hetemaj e vede altri tentativi di Di Serio, di Glik e di Gaich sorvolare la traversa. Dall'altra parte sono poche le possibilità: Zaza, liberato da Sanabria, calcia addosso a Manfredini. Ma l'arma del Toro, lo sanno anche i muri, corre sulla linea Verdi-Bremer. Su angolo del trequartista, Manfredini esce in modo maldestro e il brasiliano stacca per firmare il suo quinto gol di campionato. Bremer, già, il più positivo in una stagione da dimenticare. Toro trova un po' di quota ma.. Nella ripresa le parti si ribaltano. Se il Benevento sembra avere avvertito il colpo, il gioco del Torino, cosa rara di questi tempi, cresce come un soufflè nel forno, finalmente ci sono azioni degne di tal nome, Sanabria trova pure il gol in un'azione confusa e felice, ma è in fuorigioco, perché Manfredini, uscito di testa, lascia tra la porta e il paraguayano un solo difensore. Così stavolta è il Benevento a trovare il gol, quando Letizia mette un bel traversone su Tello, entrato al posto di Foulon, stacco in bello stile e palla nel sacco. Uno a uno. Il Torino potrebbe tornare avanti sette minuti dopo con Singo che, messo in condizioni di segnare di testa, schiaccia l'incornata a terra e colpisce la traversa. E' l'ultima emozione del match.
Un'emozione da poco