WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Diego Armando Maradona
27/04/2025
h.20.45
NAPOLI - TORINO 2-0 (2-0)
Napoli
: Meret, Olivera (all'86' Raspadori), Buongiorno (al 64' Marin), Rrahmani, Di Lorenzo, McTominay, Lobotka (all'86' Gilmour), Anguissa (al 58' Billing), Spinazzola, Lukaku (all'86' Simeone), Politano. A disposizione: Scuffet, Turi, Ngonge, Hasa, Mazzocchi. All.: Conte.
Torino: Milinkovic-Savic, Masina (all'85' Walukiewicz), Maripan, Coco (al 68' Karamoh), Biraghi (al 59' Lazaro), Casadei, Tameze (al 46' Ilic), Linetty (al 59' Vlasic), Pedersen, Elmas, Adams. A disposizione: Paleari, Donnarumma, Sanabria, Dembele, Ricci, Perciun, Cacciamanni. All.: Vanoli.
Arbitro: Mariani di Aprilia.
Reti: McTominay 7', 42'.
Spettatori: 51.144 tra paganti e abbonati, sconosciuto l'incasso.
Note: Osservato un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco. Serata mite, terreno in ottime condizioni. Il Torino scende in campo con la terza divisa color salmone con inserti granata. Ammoniti Maripan e Ilic per gioco falloso. Calci d'angolo 5-2 per il Torino, recupero 1' pt, 5' st.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport online del 27 aprile 2025]
Alle 20.55 (ma che ora è, non cominciano le partite e in genere non finiscono?) si può anche smettere d'essere prudenti oppure sobri e perdersi per una notte intera. Alle 20,55, il 7' d'una gara utile per cominciare a riscrivere la Storia, Napoli esce da quel labirinto nel quale, almeno fino alle cinque del pomeriggio l'ha tenuto l'Inter, e se ne va a petto in fuori nel proprio sogno: quattro partite alla fine, sono appena 360', e bisognerà adesso domare se stessi, per evitare di farsi del male. Lo scudetto, fino a ieri mattina scartato dal vocabolario, entra ora di diritto nel lessico partenopeo, ancora e di nuovo, a due anni di distanza dal terzo: tre punti sull'Inter sono pochi eppure tantissimi e certe sensazioni non si possono confessare ma almeno trasmettere. Alle 20.55 Scott McTominay ha fatto ciò che sa fare meglio in questo anno che sa di lui: palla di Anguissa nel mischione, anticipo secco come un avvoltoio e messaggio allo stadio, credeteci. 1-0 sul Torino che è rimasto chiaramente stordito, ha provato a rialzarsi, è andato vicinissimo al pareggio (18') con Adams, scovato chissà come da Linetty, e palla alta di un palo, magari meno. Poi, è diventata strategia conservativa del Napoli, giropalla, tante varie cose per mettersi in sicurezza: Scott McTominay è un genio, l'ha capito e, 41', sul cross di Politano ha rifatto tutto lui, quasi indossasse una specie di virtuale mantello per viverla bene questa nottata con gli occhi spalancati. 2-0 sul Torino: undici volte McTominay, ma chi lo avrebbe detto? Krol e il Cholo - E' una serata attraversata tra le stelle, in tribuna c'è Ruud Krol e poco più in là il Cholo Simeone, che è venuto a starsene con il figlio e non ha voluto rinunciare all'occasione di capire cosa si nasconda dietro un'impresa che può essere realizzata: il Napoli fa con naturalezza ciò che sa gli serva, non esagera ma controlla e il Torino di Vanoli, dignitosamente, è nelle chiusure di Maripan su Lukaku, nella corsa di Pedersen che tenta qualcosa, in Linetty che non s'arrende: ma Conte ha il piano scolpito nella testa, l'ha rivisto dopo aver perso Raspadori al mattino per influenza (che sconsiglia di mandarlo in campo dall'inizio) e si è affidato al 4-3-3 con Spinazzola altro a sinistra e Politano omologo di destra, un diavolo. E poi la maturità di una squadra che ha capito di poter costruire qualcosa di inimmaginabile, almeno sette giorni prima: era dietro all'Inter di tre punti, ora sta sopra di tre, deve andare a Lecce, aspettare il Genoa, poi viaggiare su Parma e aspettare il Cagliari. Lo farà forse con un Buongiorno ammaccato (fuori per infortunio), con Anguissa e Lobotka da verificare, senza Juan Jesus che non rientrerà e adesso senza neanche più l'ombra di Kvara, il 17 gennaio uscito dal Napoli, da quella sera indebolito eppure rafforzatosi nel carattere, consapevole di dover aggiungere personalità a se stesso, non avendo più il Talento. Emozioni - Napoli-Torino può essere raccontata tecnicamente in pochi highlihts, il resto è emozione che si percepisce, le sensazioni di uno stadio che ha smesso di tenersi legato alla scaramanzia e quando il signor McTominay l'ha consegnata all'archivio, ha ritenuto che, pur con la necessaria serenità, fosse il caso di cominciare a pensare ad altro, a come far in queste quattro domeniche in cui il destino è nelle proprio mani. Quelle di Conte, quelle del Napoli mentre il Maradona lo urla alle tenebre: "E se ne va, la capolista se ne va..". Erano già le 22.45, si poteva pure strillarlo a quel punto.