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| Allianz Stadium |
| 08/11/2025 |
| h.18.00 |
| JUVENTUS - TORINO 0-0 Juventus: Di Gregorio, Koopmeiners, Rugani (al 46' Gatti), Kalulu, Cambiaso, Thuram, Locatelli (al 68' Adzic), McKennie, Yildiz (all'84' Openda), Conceicao (al 65' Zhegrova), Vlahovic (al 65' David). A disposizione: Perin, Kostic, Miretti, Joao Mario, Rouhi, Scaglia, Pedro Felipe. All.: Spalletti. Torino: Paleari, Coco, Maripan, Ismajli (all'88' Tameze), Lazaro, Vlasic (al 79' Anjorin), Ilic (al 46' Asllani), Casadei, Pedersen, Simeone (al 79' Zapata), Ngonge (al 46' Adams). A disposizione: Popa, Siviero, Aboukhlal, Biraghi, Dembele, Gineitis, Masina, Njie, Nkounkou, Ilkhan. All.: Colucci. Arbitro: Zufferli di San Daniele del Friuli. Reti: - Spettatori: 41.366 tra paganti e abbonati. Note: Serata in linea con le temperature medie di stagione, terreno in ottime condizioni, un solo ammonito, Asllani, per gioco falloso. Nel Torino siede in panchina Colucci, il vice di Baroni, espulso domenica scorsa contro il Pisa e presente in tribuna in quanto squalificato. Calci d'angolo 6-2 per la Juventus, recupero 1' pt, 5' st. Presenti nel settore ospiti 982 sostenitori del Torino. Cronaca [Tratto da La Gazzetta dello Sport online dell' 8 novembre 2025] Un punto.. Di vista. Lo 0-0 del derby della Mole tra Juve e Torino ha un sapore opposto per bianconeri e granata. Amaro per la squadra di Spalletti, che manca l'aggancio per una notte al terzo posto e rischia domani di finire a -5 dalla qualificazione in Champions. Sapido è invece il gusto di questo pari per il Torino, che mette in campo quelle qualità ("attenzione, compattezza e dedizione") chieste da Baroni alla vigilia e prosegue nella sua striscia di risultati utili (adesso 6). E poco avrà da festeggiare il tecnico juventino per aver tagliato il traguardo personale dei 1.000 punti conquistati in Serie A, quinto di sempre a riuscirci: la sua squadra, contro formazioni che si chiudono, fatica come nelle precedenti gestioni. Alla ricerca della continuità - Al contrario del suo predecessore Tudor, finito in un turbinio di uomini e moduli nel finale della sua esperienza, Spalletti conferma dieci undicesimi della squadra che ha pareggiato con lo Sporting mercoledì in Champions: unico cambio, Rugani per Gatti. "Ho visto un po' di bisogno di ripetere la stessa formazione", confessa l'allenatore bianconero a pochi minuti dal fischio d'inizio, con il chiaro intento di dare continuità e rodare i concetti di gioco che ha cominciato a trasmettere ai suoi calciatori. Una sola variazione pure per Baroni (squalificato, in panchina Leonardo Colucci), rispetto al pari in rimonta col Pisa: fuori Che Adams e dentro Ngonge, con l'obiettivo di dare meno punti di riferimento ai difensori juventini. Tutto chiuso - Nei primi 45' questo, però, riesce una sola volta: al 31', quando l'ex Napoli e Verona si infila tra Cambiaso e Koopmeiners e serve profondo per Simeone lanciato verso il centro dell'area. Il Cholito, però, non controlla bene e, disturbato da un bel rientro di McKennie, favorisce l'uscita di Di Gregorio. Per il resto, è solo Juve, che prende in mano la gara da subito (all'intervallo avrà il 75 per cento di possesso palla), pur senza creare grandissimi pericoli. Quello di Spalletti, infatti, è un 3-4-2-1 molto liquido, che inizialmente somiglia più a un 4-3-3 (con Cambiaso più basso a sinistra) e, poi, complice lo schieramento 5-3-2 compatto del Toro, in fase d'attacco diventa quasi un 3-2-5, con Yildiz e Conceicao a dare ampiezza e il numero 27 e McKennie a supportare al centro Vlahovic. Nei duelli individuali, però, Maripan si esalta col serbo, Pedersen controlla bene uno spento 10 juventino, Ismajli chiude su tutti quando serve, e, così, le occasioni bianconere nascono soprattutto dagli spunti individuali del portoghese: sue (al 7', al 26' e 41') le chance migliori. Nel primo caso il difensore cileno granata è decisivo a salvare davanti a Paleari, nel secondo è ancora il 13 torinista a chiudere su Vlahovic, servito appunto da Conceicao, nel terzo è determinante il portiere del Toro, che devia il diagonale (anche se l'arbitro Zufferli non se ne accorge) quel tanto che basta per farlo terminare sul fondo. Portieri decisivi - Nella ripresa, Spalletti sostituisce Rugani (vittima di un attaco influenzale) con Gatti, mentre Baroni sceglie Asllani e Che Adams per Ilic e Ngonge e i granata, sfruttando pure il calo fisico della Juve, prendono coraggio: l'esultanza di Simeone al 47', però, è strozzata dalla bandierina del guardalinee che segnala il fuorigioco di partenza dell'argentino. La Juve lascia più l'iniziativa agli avversari, ma, quando si tratta di ripartire, è vittima dei troppi errori tecnici: quella "sporcizia" che Spalletti aveva già denunciato al termine dell'1-1 contro lo Sporting Lisbona. E' così che arriva, al 62', l'occasione più grande per il Torino: un tocco all'indietro in ripiegamento di Thuram spiana la strada ad Adams, che giunto poco prima del dischetto, calcia e trova la grande risposta di Di Gregorio a deviare in angolo. In questo derby tra portieri, la risposta di Paleari arriva sei minuti dopo: Zhegrova (subentrato a Conceicao, insieme a Yildiz per Vlahovic al 65') mette un gran cross tagliato da destra e il perfetto inserimento di testa di McKennie viene stoppato dalla manona del numero 1 granata. In una sfida che nei venti minuti finali vive più di nervi che di giocate, gli undici di Baroni (dentro pure Anjorin e Zapata per Vlasic e Simeone) si trovano più a loro agio e alla fine fanno festa sotto il settore dei 1.000 tifosi al seguito. Gli oltre 40.000 juventini, invece, costretti al quinto pareggio allo Stadium in 8 gare, se ne vanno col sapore amaro dell'ennesima occasione persa. |
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