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Comunale
21/09/1958
h.16.00
TALMONE TORINO - ALESSANDRIA 6-1 (3-0)
Talmone Torino
: Vieri, Grava, Farina, Bearzot, Tarabbia, Bonifaci, Armano, Arce, Piaceri, Marchi, Bertoloni. All.: Allasio.
Alessandria: Stefani, Nardi, Boniardi, Snidero, Pedroni, Dorigo, Vonlanthen, Oldani, Lorenzi, Manetti, Tacchi. All.: Robotti e Pedroni.
Arbitro: Ferrari di Milano.
Reti: Arce 19' (T), Piaceri 20', 66' (T), Bertoloni 28' (T), Marchi 53' (T), Armano 56' (T), Dorigo 90' rig. (A).
Spettatori: 21.000 circa.
Note: Cielo parzialmente coperto, temperatura calda, terreno soffice, calci d'angolo 11-2 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 22 settembre 1958]
Per la giornata di apertura del campionato i granata hanno riservato una bella e gradita sorpresa ai loro sostenitori ed al pubblico torinese in genere. Hanno vinto per 6 a 1 - rimanendo sul 6 a 0 fino ad un minuto dal termine, quando un rigore, li ha costretti a concedere il punto dell'onore agli avversari - e, quel che più conta hanno meritato pienamente il risultato, giuocando in modo autorevole e pienamente convincente. E' vero che l'avversario dell'occasione non brillava gran che per il grado di forma, ed era anzichenò inconcludente, ma bisogna riconoscere che a determinare il suo contegno incerto, è stato più di ogni altra cosa la prova ferma decisa e positiva fornita dall'undici torinese. Il quale ha segnato tre reti nel primo tempo e tre nel secondo, ed ha messo in mostra un comportamento ed una efficienza, di cui nessuno, si può dire, si attendeva l'uguale. Ha cominciato dominando subito, il Torino, e, per una ventina di minuti, rare controffensive degli alessandrini a parte, ha recitato la parte del protagonista assoluto in campo. E' stato comunque in una di queste controffensive, che gli ospiti si sono visti presentare la più bella delle occasioni su anione aperta. La loro mezz'ala destra, Oldani, trovando via libera sulla destra, attirava fuori rete il portiere Vieri, e sferrava prontamente un forte tiro basso che sarebbe certamente finito a segno, se Tarabbia, con un intervento velocissimo, non fosse giunto a deviare a lato per un calcio d'angolo, esattamente all'ultimo secondo. Scampato questo pericolo, i padroni di casa pensavano subito a mettere al sicuro il risultato. Due reti in sette minuti, tre nello spazio di tredici: l'ima più bella dell'altra. Ad aprire il punteggio, era il novellino della squadra, il toscano Piaceri. Il ragazzino dal nome che è un programma, aveva già sfiorato i montanti e la traversa con qualche meritevole tentativo, quando, al 10° minuto, riceveva un passaggio raso a terra da Arce, il granata più intraprendente di tutti, e rispondeva senza esitazione con un secco tiro basso, che mandava la palla a finire di precisione nell'angolo basso della, rete, sulla sinistra di Stefani. Era tale la gioia di Piaceri, che egli si produceva in un mezzo salto mortale sul campo, ed i suoi compaesani giunti in forze da Camaiore, esplodevano in un fracasso indiavolato. Non era che l'esordio. Sette minuti dopo, Armano e Bertoloni si scambiavano di posto: il primo centrava forte ed alto dall'ala sinistra, ed il secondo, in posizione di mezz'ala destra, si proiettava quasi in volo per colpire con una gran testata la palla e spedirla irresistibilmente in rete. Faceva due a zero. E dopo altri sei minuti di prevalenza, il vantaggio per i torinesi prendeva forma più concreta ancora. Marchi, che giuocava prevalentemente in posizione arretrata costituendo con Bonifaci Bearzot uno sbarramento che la faceva da padrone a metà campo, riceveva un bel passaggio da Bertoloni, avanzava di qualche passo, ed entrando in area faceva partire a mezza altezza un tiro violento: il portiere dei grigi, con un gran volo, arrivava a toccare la palla ma non ad impedirle di entrare in rete. Subito dopo, Piaceri che Arce tutelava e lanciava come si fa con un pupillo, serviva ottimamente il compagno, ma questi veniva fermato dall'arbitro per fuori giuoco. Il primo tempo terminava con una bella occasione maturata per gli Alessandrini, e da questi regolarmente sciupata. La partita poteva oramai già considerarsi vinta per i torinesi. A togliere ogni dubbio sul risultato finale, pensavano ad ogni modo, i minuti finali della ripresa. Mostrandosi più vivace che nel primo tempo, Lorenzi aveva appena sferrato un insidioso tiro basso, a cui Vieri aveva risposto con una bella parata bassa, quando i granata sfondavano sulla destra andando via con successivi scambi in profondità. Marchi giungeva fin sulla linea di fondo, e di qui spediva al centro un pallone alto che era un capolavoro di precisione. Ad Armano, che era saltato fuori all'ultimo momento in posizione di mezz'ala sinistra, non rimaneva altro da fare che protendersi verso l'alto e spedire di testa ed inesorabilmente in rete. Portava il totale a quattro a zero. Punto sul vivo, l'undici alessandrino reagiva con qualche decisione, non giungendo ad altro che a mettere in mostra le doti di prontezza e di colpo d'occhio del portiere avversario, Vieri. Si giungeva così al 21° minuto, e si assisteva allora ad una prodezza della coppia Arce-Piaceri. Il primo lavora va per il suo protetto che stava in quel momento nella posizione di ala destra, attraversava diagonalmente il campo. Arce batteva, l'uno dopo l'altro, tre avversari, e poi deponeva, come per un invito, la palla sul piede del compagno. Piaceri non si faceva pregare: rispondeva senza filtro con un tiro trasversale a mezza altezza di rara potenza e precisione. Al portiere dei grigi non rimaneva che raccogliere la palla nella sua rete per la quinta volta nell'incontro. La energica controffensiva degli ospiti portava i torinesi ben vicini alla capitolazione. grigi mancavano per indecisione un punto che pareva bell'e fatto. E, poco dopo, Vieri doveva prodursi in una gran-de parata su tiro di Vonlanthen. Ma, al 34° minuto, una, sesta rete veniva ad aggiungersi al già pingue bottino dei granata. Avevano segnato tutti, almeno una volta, gli attaccanti torinesi, meno Arce, che combinazione era stato quello che si era prodigato nei tentativi più audaci. Arce riceveva sulla sinistra da Bertoloni, ed a lunghe falcate, secondo il suo solito, si avviava sulla sua destra battendo uomo dopo uomo. Ad un dato punto pareva volesse servire nuovamente Piaceri, invece si fermava di colpo, e di destro sferrava un tiro che non dava nessuna mercé a Stefani. Rallentava allora il ritmo dei granata, ed i grigi potevano concedersi finalmente un serrate finale di discreta insistenza. Nel corso della medesima, proprio al minuto finale, il mediano Dorigo faceva partire un forte tiro. La palla colpiva Bearzot prima alla testa poi su un braccio, e l'arbitro concedeva senz'altro la punizione massima. Dorigo stesso convertiva inesorabilmente. Era il punto della bandiera, per chi aveva perso secco. Giuoco inconcludente della Alessandria, evidentemente ancora molto a corto di preparazione e bella partita, superiore ad ogni attesa, da parte del Talmone-Torino. Erano in molti ad attendersi un piccolo disastro, per i granata. Successo pieno invece, con uomini in eccellenti condizioni di forma: da Vieri in porta, passando per Bonifaci e Marchi, i due regolatori del giuoco, andando fino ad Arce e Piaceri, questo ultimo la rivelazione della giornata. Chi ben comincia.. Con quel che segue.