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Comunale
02/06/1959
h.16.30
TALMONE TORINO - PADOVA 3-1 (2-0)
Talmone Torino
: Vieri, Cancian, Farina, Bearzot, Varglien III, Bonifaci, Cella, Mazzero, Piaceri, Marchi, Crippa. All.: Senkey.
Padova: Pin, Blason, Scagnellato, Pison, Zannier, Mari, Mariani, Celio, Brighenti, Moro, Zerlin. All.: Rocco.
Arbitro: Orlandini di Roma.
Reti: Marchi 20' (T), Crippa 23' (T), Moro 51' rig. (P), Cella 85' (T).
Spettatori: 4.500 circa.
Note: Giornata di sole, temperatura calda, terreno in perfette condizioni, stadio Comunale deserto con un Torino che attende solo la matematica per essere certo della prima retrocessione in serie B della sua storia. Calci d'angolo 4-1 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 3 giugno 1959]
Vi era poco pubblico nel recinto. La situazione di campionato non prometteva gran che. E la giornata tiepida e semiserena offriva altri inviti. E gli assenti non hanno avuto ragione. Perché la partita è stata, almeno sotto l'aspetto della vivacità e dell'impegno, migliore di parecchio, di quanto si poteva ritenere. Specialmente per parte dei granata. Il Padova è squadra che sa giuocare. Presentava una formazione forte ed omogenea. E sul campo non lavora a vanvera: opera con criterio, e, nell'occasione, non si può affatto dire che si sia portato male. Senza emergere, senza fare una prova superlativa, ha giuocato di buzzo buono per tutti i novanta minuti mettendo in mostra le doti tecniche di parecchi e svariati fra i suoi elementi. E' stata la sua difesa, composta di uomini più robusti ed avanzati in età degli avversari, a trovarsi presto in imbarazzo di fronte all'impeto, alla vivacità ed allo spirito sbarazzino della maggior parte degli attaccanti granata. E le conseguenze si sono espresse, oltreché nelle tre reti realizzate dai padroni di casa, nel numero dei pali colpiti e nelle occasioni mancate dai medesimi. Era assente ancora, fra gli avanti patavini, l'oriundo Rosa, che, per noi, è uno dei giuocatori più tecnici che militino nella Divisione massima del nostro campionato: e l'assenza si è fatta sentire. Perché, all'infuori di qualche guizzo pericoloso di Brighenti, di cose veramente degne di menzione, la prima linea degli ospiti ne ha prodotte pochine: anche perchè le sue mezze ali sono state a lungo richiamate o mantenute in posizioni arrestrate, dato l'impegno degli avversari. Dei quali occorre, come prima cosa, dire che se essi avessero giuocato giovedì scorso a Firenze come hanno giuocato in questa occasione, non avrebbero certamente subito un risultato così disastroso. La difesa ha confermato innanzitutto i progressi che stanno compiendo Cancian e Varglien nonché la efficienza di Farina. Ed ancora una volta è balzato in evidenza l'eccellente grado di forma dei due mediani laterali, Bearzot e Bonifaci. Di quest'ultimo si può dire che abbia fabbricata colle sue mani - cioè coi suoi piedi - la vittoria della squadra. Il pubblico ha più volte applaudito a scena aperta la prova che il "corso" ha fatto. Quattro su cinque degli attaccanti erano, nella giornata, ragazzi delle ultime leve. Essi hanno profuso l'energia dei giovani nell'incontro. Lo snello e sgusciante Crippa ha preso la misura del robusto ed impetuoso terzino Blason che lo fronteggiava. E Mazzero specialmente e Cella hanno dato, prova di una intraprendenza notevolissima. Il successo del Talmone Torino si delineò e si concretò nello spazio di un paio.di minuti, nel periodo centrale del primo tempo. Una ottima occasione già si era presentata, in precedenza, a Marchi, e questi la aveva mancata. Al 21° minuto, improvvisamente partiva dal piede di Bonifaci, da lontano, un potente tiro alto. La palla colpiva la confluenza della traversa e del montante sulla sinistra del portiere, e, mentre ognuna rimaneva trasecolato a guardare, Marchi riprendeva il rimbalzo e sospingeva nella rete sguernita. Due minuti più tardi, un'altra azione granata si sgranava sulla sinistra, partendo ancora da un preciso tocco di Bonifaci: Crippa evitava il suo diretto avversario, si portava verso il centro e terminava con un tiro diagonale che raddoppiava il vantaggio dei padroni di casa. La ripresa era appena cominciata da sei minuti, che Brighenti, districandosi da un groviglio di avversari, deviava la palla verso il centro della rete granata. Sopravveniva di gran corsa il terzino granata Cancian, e, prima che essa varcasse la linea deviava la sfera colla mano. Rigore: convertito da Moro con un tiro basso. Due a uno. L'undici torinese tentennò alquanto, dopo di questo colpo, e lì, furono gli avversari a non saperne approfittare. Ma ritornata all'attacco, la squadra granata minacciava a lungo la rete difesa da Pin. Palo di Mazzero, palo di Crippa, occasioni mancate da Marchi e da un po' tutti, un nuovo tiro sibilante di Bonifaci che sfiora la traversa, finché, a 5' dal termine, un movimento a serpentina di Crippa sulla sinistra getta l'orgasmo nella difesa degli ospiti, Zannier, in un tentativo di respinta passa al centro, proprio dove sta sopraggiungendo Cella, il ragazzino, ed a questi null'altro rimane da fare che sospingere la palla in porta. E, dal tre a uno, che riapre uno spiraglio di luce al Talmone Torino, più non ci si muove.