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Filadelfia
13/11/1960
h.14.30
TORINO - JUVENTUS 0-0
Torino
: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Invernizzi, Danova, Tomeazzi, Traspedini, Ferrini, Cella. All.: Santos.
Juventus: Vavassori, Burgnich, Sarti, Colombo, Cervato, Leoncini, Mora, Boniperti, Charles, Nicolé, Stacchini. All.: Cesarini.
Arbitro: Francescon di Padova.
Reti: -
Spettatori: 31.000 circa per un incasso di poco superiore ai 30 milioni.
Note: Terreno pesante e infido. Leoncini, cadendo, ha riportato una lussazione di un dito della mano destra. Derby correttissimo, nessun provvedimento disciplinare da parte dell'arbitro Francescon. Esordio in Serie A per Luciano Buzzacchera, classe 1939, proveniente dal Marzotto Valdagno, e Ugo Tomeazzi, classe 1940, cresciuto nel Modena.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 14 novembre 1960]
Tutte di colore granata, le note liete della giornata. Come risultato - che lo zero a zero rappresenta indubbiamente un successo molto più per il Torino che non per la Juventus. Come andamento del giuoco - che maggiori e migliori sono state le occasioni da rete fatte maturare dai padroni di casa. A non parlare della qualità tecnica del giuoco, che, povera anzichenò da ambe le parti, ha visto nei granata una velocità nettamente superiore a quella dei bianconeri. Il pubblico poi ha preso l'incontro, nel suo complesso, come una occasione ed una dimostrazione di rivincita sui tempi di magra attraversati ultimamente dalla società ed ha sostenuto dapprima ed osannato in seguito la squadra di casa con un vigore, una intensità ed un calore quali da tempo più non si notavano sui nostri campi di giuoco. V'erano, più o meno, trentamila persone nel recinto - con trenta milioni d'incasso - tante quante il campo ne può contenere. E, dall'applauso che accolse le squadre alla loro entrata sul terreno, nonché dallo sventolio delle bandiere e dei gagliardetti, si comprese chiaramente come più dei due terzi fossero simpatizzanti del Torino. Grande curiosità per l'annuncio delle formazioni che sarebbero scese in campo, all'inizio: tutta l'attenzione concentrata sul comportamento di Invernizzi e di Tomeazzi, i due nuovi acquisti granata. Invernizzi, lo si vide subito, fu il protagonista maggiore dell'incontro, una figura dominante in campo. Egli assunse subito la posizione di battitore libero, pur portando il numero sei sulla maglia, dietro a Lancioni che poté, quindi avanzare e dedicarsi alla marcatura di Charles. A dedicarsi ai due rimanenti uomini di punta bianconeri, rimasero Bearzot e Ferrini. M un po' tutti gli uomini in maglia granata si prodigarono fisicamente con grande abnegazione, coprendo chilometri su chilometri in difesa come all'attacco, e sfoderando punte di velocità tali da mettere spesso in difficoltà i più lenti e più compassati avversari. Il primo tempo ha avuto, complessivamente, svolgimento favorevole al Torino. Partito all'attacco fin dall'inizio, all'attacco, a sorpresa generale, esso rimase a lungo, ha Juventus non riusciva a reagire ed a contrattaccare che a distanza di tempo. Né l'uno né l'altro settore d'avanguardia dava però l'impressione di potersi imporre e sfondare lo sbarramento avversario. A lunghi tratti il giuoco era di carattere mediocre, pur conservandosi interessante per la superiore combattività e la più marcata velocità dei padroni di casa. In area di rigore naufragavano tutti e tutto, da ambe le parti. Vavassori aveva due volte più lavoro da sbrigare di Vieri, ed in tutti quei primi quarantacinque minuti, nessuno dei due veniva chiamato a salvare situazioni veramente difficili. Erano piuttosto gli attaccanti che, o non riuscivano a far maturare situazioni da tiro, od al momento culminante si ingarbugliavano e non concludevano affatto. Tomeazzi venne, ad un certo punto, a trovarsi in posizione favorevole e lanciò Donava con un colpo di tacco; ma un difensore juventino fermò l'ala avversaria. Approssimative pure le poche situazioni che si presentarono ai bianconeri, la migliore delle quali venne su di un tiro di Boniperti. Alla metà tempo si giungeva sullo zero a zero, col pubblico, malgrado la qualità poco elevata del giuoco, tutt'altro che malcontento, e colla convinzione tecnica, quasi generale, che, se ad una rete per una delle due squadre si doveva giungere, la cosa doveva essere frutto del caso o di un incidente più che di altro. Alla ripresa, la Juventus si mostrava inizialmente più svelta e sbrigativa. E, per lunghi minuti riusciva a stringere di assedio i suoi avversari nella loro area di rigore. Nulla di più di una minaccia però. A concludere non riusciva. Gli episodi di questo secondo tempo nei quali essa riusciva ad essere più pericolosa, si possono riassumere in un forte tiro basso sferrato da lontano da Boniperti e che Vieri gettandosi in tuffo riuscì a bloccare in modo magistrale, ed in un pallone che stava pei varcare la linea della porta granata e che uno dei terzini (Scesa) poté fermare esattamente in tempo e rimandare lontano. Il Torino, che all'inizio era calato visibilmente di ritmo, resse in quel periodo per la validità di Invernizzi e dei due terzini, nonché per il duro lavoro sostenuto da Bearzot e da Ferrini. Quando si riprese, tornò a dare grattacapi su grattacapi ai difensori bianconeri. Due o tre centri provenienti dalla destra non trovarono nessuno a raccoglierli in area di rigore, e, quando due granata, Tomeazzi e Ferrini, vennero a trovarsi, l'uno subito dopo l'altro, in posizione scoperta da tiro, l'uno e l'altro esitarono e mancarono l'occasione. Verso il termine, il lungo centroavanti granata Traspedini, arrivava più volte ad inquietare seriamente e da solo la estrema difesa juventina, nella quale l'anziano Cervato dava segni di stanchezza. L'incontro si chiudeva sul nulla di fatto. Ed era giusto che così fosse. Né l'uno né l'altro dei due contendenti meritava quel premio che è sempre il successo pieno. L'equilibrio del risultato si basava su un maggior ordine nelle file degli ospiti e su una superiore velocità e combattività in quelle dei padroni di casa. Cose non nuove, in fondo, per quanto riguarda la Juventus. Nelle partite che si sono svolte in queste ultime settimane ogni squadra incontrata è risultata più veloce dei bianconeri. La lentezza dei juventini - che giuocano prevalentemente da fermo ed attendendo la palla invece di correrle incontro - ha già fatto perdere più punti di classifica ai Campioni d'Italia. La squadra non è in gran forma: come, individualmente ed in parte per ragioni note, non lo è nessuno dei suoi componenti sia dell'attacco come della difesa. Sulle indicazioni che forniva quella the si definisce la carta, la Juventus ha perso ieri un altro punto, pur guadagnandone uno sull'unità che stava in testa alla graduatoria. Da considerare poi che i bianconeri giocavano fuori casa. La giornata va considerata invece, come abbiamo già detto, favorevole al Torino. Il quale ha meritato il risultato conseguito, ed. ha registrato un punto che può considerare come prezioso al suo attivo. Proprio in extremis, cioè nelle ultime ore di sabato sera, esso ha concluso due acquisti, che ha allineato in campo con immediatezza. Uno di essi, il più noto, ha vinto senz'altro la sua battaglia. Invernizzi era, come si dice in gergo, in palla ieri. Non fallì un intervento. La sua prestazione sta alla base del risultato ottenuto. L'altro acquisto, Tomeazzi, è un giovane in formazione: ci sarà tempo per parlare di lui. Da segnalare infine il sicuro esordio del terzino Buzzacchera. Il pubblico, quello granata, più dei due terzi dei presenti, ha accolto l'esito della partita con espressioni e con contegno giubilanti. Ha attribuito alla giornata il valore di una rivincita sugli eventi recenti. Un'ora dopo il termine della partita, era ancora davanti agli spogliatoi, intento ad osannare i propri giuocatori. E' formidabile l'attaccamento dei sostenitori granata alla loro squadra!