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Filadelfia
29/01/1961
h.14.30
TORINO - S.P.A.L. 3-2 (1-1)
Torino
: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Invernizzi, Danova, Cella, Tomeazzi, Ferrini, Crippa. All.: Santos.
S.P.A.L.: Matteucci, Rota, Bozzao, Ganzer, Catalani, Scappi, Novelli, Caroanesi, Montenovo, Massei, Bagatti. All.: Ferrero.
Arbitro: Adami di Roma.
Reti: Danova 1' (T), Novelli 29' (S), Crippa 49' (T), Cella 60' (T), Carpanesi 78' rig. (S).
Spettatori: 18.000 circa.
Note: Giornata di sole ma molto fredda, terreno scivoloso, calci d'angolo 7-7. Ammonito Bozzao per proteste.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 30 gennaio 1961]
Una vittoria che serve per la classifica, ed è quanto conta in questi giorni difficili. Il resto entra nel campo delle discussioni piacevoli o meno, ma è bene ricordare che questo successo del Torino sulla Spal, sia pure con risultato di 3 a 2, porta la squadra di Santos in un posto più tranquillo; lasciando ad altri i patemi o la paura di guai seri. Il campionato a metà strada infatti presenta i granata a quota quattordici, alle spalle ben quattro concorrenti. Non è una posizione di assoluta sicurezza, ma una posizione da cui si può partire per il girone di ritorno con l'animo sereno. La constatazione pare doverosa prima di addentrarci nel racconto della partita di ieri, una partita strana, che ha visto i torinesi sulla cresta dell'onda, poi in seria difficoltà, indi nuovamente vivaci ed intraprendenti tanto da chiudere gli avversari in una morsa che non dava respiro, per ricadere definitivamente su un piano di mediocre gioco. Alti e bassi che non hanno una logica giustificazione, e che neppure Santos ha saputo spiegare: un'altalena di rendimento da lasciare perplessi nel giudicare i singoli e la squadra intera. I fatti, più di ogni discorso, serviranno a dare una visione d'insieme di questa strana gara. Il Torino era senza Ferrario, gli emiliani presentavano una formazione largamente rinnovata e potenziata in difesa (così almeno aveva detto il presidente comm. Mazza) per tentare un risultato nullo. C'era il sole quando l'arbitro Adami ha dato inizio al gioco, sole e terreno in apparenza bello, ma in realtà tremendamente sdrucciolevole per una leggera patina di fango dovuta al disgelo. La Spal (così avevano deciso i responsabili) ha adottato subito il catenaccio: Ganzer laterale destro impiegato come ''controllore'' di Tomeazzi, con dietro, libero di intervenire al primo accenno di pericolo, il n. 5 Catalani. E' bastato un minuto perché questo dispositivo tattico andasse in frantumi. Calcio di punizione a pochi metri dal limite dell'area di rigore; Bearzot, incaricato del tiro, faceva giungere la palla a Crippa che la buttava al centro. Ganzer tentava la rovesciata fallendo però il rinvio, e Danova non aveva difficoltà a battere Matteucci, che non ha proprio potuto far nulla per evitare il goal: 1 a 0 al primo minuto significava una partenza lanciata del Torino, che pareva destinato a disputare una prova smagliante. Sono bastati pochi minuti però per togliere ogni illusione: gioco scadente delle mezze ali (forse troppo arretrate) prestazione insufficiente di Tomeazzi, in difficoltà anche Danova e Crippa e qualcuno della retroguardia. Ma più che altro una manovra lenta ed elaborata, frutto forse di un concetto tattico sbagliato. Non possiamo credere che sia stato Santos a dare ordine ai suoi ragazzi di difendere l'esiguo vantaggio di quel goal del primo minuto. Sta di fatto però che Ferrini sempre, e sovente anche Cella, erano sulla linea della loro area di rigore per proteggere i compagni dagli assalti tutt'altro che irresistibili degli emiliani. Il pareggio in quelle condizioni era fatale, ed è venuto regolarmente al 28' su azione impostata dal terzino Bozzao (ottimo, sia in linea tecnica che in campo agonistico) e conclusa da Novelli con un tiro bellissimo. Sullo slancio, i ferraresi hanno continuato a dominare il gioco e lo stesso Novelli in due occasioni (31' e 35') ha fallito il goal da pochi passi. L'1 a 1 alla fine del tempo pareva a tutti un risultato che premiava i granata, apparsi quasi narcotizzati dal troppo facile successo di Danova nei minuti iniziali del match. Ripresa. I torinesi sono partiti a briglia sciolta. Azioni in massa condotte ed organizzate da Ferrini e Cella, spostamenti di uomini all'attacco, manovra veloce. Quasi un assalto, che ha chiuso i ferraresi nella loro area incapaci di reagire. Il Torino dei momenti migliori. Crippa, spostato a destra, ha sorpreso Matteucci con un tiro diagonale potente (2 a 1 al 4') e poco dopo Cella su una vibrante azione Ferrini-Tomeazzi portava a tre le reti granata. Questo è il Torino che piace al suo pubblico; gioco improvvisato d'accordo, ma gioco vivace, generoso, quasi una carica in piena regola. Quando i bianco-azzurri si sono svegliati la partita (per loro naturalmente) era ormai irrimediabilmente compromessa. I timidi accenni di Massei di organizzare il gioco non potevano aver seguito: Montenovo, un centroavanti coraggioso ma molto grezzo, era controllatissimo da Invernizzi e da Lancioni, Novelli pareva intimidito, Bagatti vagava per il campo senza un'idea. C'è voluto un calcio di rigore per rompere la monotonia dell'incontro: fallo di Invernizzi e Lancioni su Montenovo. Carpanesi tirava la massima punizione battendo Vieri nettamente: 3 a 2 al 35'. Ci sarebbe stato tempo per tentare una reazione da una parte o dall'altra. Ma la Spal non ha avuto la forza di rischiare il pareggio, ed il Torino era ormai pago del risultato (molti granata erano anche abbastanza stanchi) e per di più Invernizzi era zoppicante per una contusione buscata in occasione del penalty, e Bearzot lamentava una larga ferita all'arco sopraccigliare sinistro, ferita suturata poi dal medico sociale con tre punti. E' venuta cosi la fine con l'arbitro Adami preoccupato di non infierire oltre sui granata dopo quel rigore. Tre a due per il Torino. Una vittoria molto preziosa.