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Filadelfia
12/02/1961
h.15.00
TORINO - NAPOLI 1-0 (0-0)
Torino
: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Invernizzi, Danova, Locatelli, Traspedini, Mazzero, Crippa. All.: Santos.
Napoli: Bugatti, Greco, Mistone, Bodi, Mialich, Posio, Barbato, Gratton, Postiglione, Del Vecchio, Tacchi. All.: Amadei.
Arbitro: Campanati di Milano.
Reti: Traspedini 53'.
Spettatori: 22.000 circa.
Note: Espulsi Bodi e Locatelli per reciproche scorrettezze al 91', ammoniti Mistone e Scesa. In tribuna l'ex calciatore di Torino e Napoli Jeppson. Al 75' un tifoso granata di 12 anni, rimasto poi sconosciuto, con l'ausilio di una fionda, colpiva l'arbitro Campanati con una biglia di vetro rotta, provocandone una ferita sulla mano prontamente curata con un punto di sutura dal medico del Torino. Immediatamente identificato dai tifosi circostanti, con tanto di ceffoni per il folle gesto, si è dileguato senza lasciar tracce. L'arbitro, nonostante l'episodio, ha terminato l'incontro proseguendolo di quattro minuti, quanto bastati per farsi curare.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 13 febbraio 1961]
Torino-Napoli, una partita che si trascinava stancamente verso il traguardo della meritata vittoria granata, ad un quarto d'ora dal termine ha avuto il brivido dell'imprevisto. Dai popolari, quasi di fronte alla tribuna d'onore, è stato gettato contro l'arbitro un oggetto tagliente. Si è visto Campanati accasciarsi per il dolore, poi rialzarsi, pallidissimo. Con la sinistra comprimeva sul dorso della mano destra una ferita sanguinante. Un ragazzo, che pare abbia soltanto dodici anni, l'aveva colpito, scagliando con una fionda una pallina di vetro rotta a metà. Il piccolo teppista - di cui è estremamente doloroso parlare in una pagina di sport, tanto il suo gesto è vigliacca e lontano dalle limpide regole che dovrebbero animare chi si avvicina al mondo dell'agonismo -, il ragazzino, rimasto poi sconosciuto, riceveva subito una lezione meritata a base di un paio di ceffoni. Intanto sul campo accorrevano il portiere del Napoli, Bugatti, che aveva abbandonato la propria area, ed il presidente Cuomo e l'allenatore Amadei precipitosamente alzatisi dalla panchina. Premura, la loro, non del tutto disinteressata. Arbitro gravemente ferito poteva dire infatti partita interrotta (e gli azzurri stavano perdendo, come si è detto). Il pubblico ammutoliva, quasi spaventato d'elle possibili conseguenze dell'episodio. Anche i dirigenti ed i giocatori granata si avvicinavano di corsa all'arbitro. Nel trambusto il più tranquillo appare proprio lui, Campanati. Si porta verso il bordo del campo dove il massaggiatore lo fascia. Lo visita anche il dottor Cattaneo medico del Torino, che più tardi applicherà alla ferita un punto di sutura. Il coraggioso arbitro non sembra emozionato. Con un fischio imperioso richiama i giocatori all'opera. Ha ancora tanta energia da poter tenere bene in pugno le redini dell'incontro, non solo, ma anche da espellere Bodi e Locatelli non tanto perché i due abbiano commesso irregolarità gravi quanto per ribadire la sua autorità e la sua calma, Campanati fa proseguire l'incontro e recupera scrupolosamente i quattro minuti persi nella disavventura. Finalmente fischia l'alt. Il Torino incamera così una vittoria preziosa, data la situazione in classifica della squadra e data la formazione rimaneggiata con cui questa era scesa in gara. Se non gravasse sull'incontro l'ombra del gesto sciocco e pericoloso di un irresponsabile il successo sul Napoli susciterebbe tra i seguaci del Torino una franca soddisfazione essendo una tappai molto importante della marcia dei granata verso la salvezza. E' da escludere ad ogni modo che la vittoria, corra il rischio di venire più tardi modificata a tavolino. Lo ha fatto, capire chiaramente lo stesso arbitro dichiarando: ''Per me l'incontro è terminato in modo regolare, il punteggio acquisito sul campo dovrebbe essere definitivo''. Così con un gesto coraggioso e con parole serene dell'arbitro si è chiusa una, partita scialba, illuminata solo dal giallo bagliore di un atto inqualificabile, una partita che in precedenza non aveva offerto molte emozioni. Saltiamo a pie pari la cronaca del primo, tempo. In esso i granata con il loro solito schieramento difensivo - Invernizzi in appoggio a Lancioni - avevano, controllato agevolmente l'attacco azzurro nel quale gli assi - Tacchi, Del Vecchio, Gratton - apparivano tali più per la fama che per reale rendimento. Vi erano stati in questa parte iniziale della contesa una mortificante presentazione di Barbato (palla mancata in pieno al primo minuto) un paio di occasioni sciupate da Locatelli e Traspedini, la prova evidente che Danova, sofferente ad una caviglia, non era in condizione di rendere molto, due-tiri facili di Postiglione bloccati da Vieri e alcune occasioni meno facili create dallo stesso Postiglione, da Gratton e altri ugualmente bloccate da Vieri con assoluta sicurezza. Nulla dì eccezionale insomma. Il sole caldo, il tempo magnifico compensavano i ventiduemila spettatori dello spettacolo opaco. Tutti gli episodi vivaci ed importanti si dovevano verificare nella ripresa. Mazzero, al 5', sfiorava la porta, dopo essersi portato in buona posizione di tiro. Al 9' il Torino segnava. Un fallo (piuttosto lieve in verità) di Greco su Grippa veniva sottolineato dal l'arbitro. Calciava Scesa, Tacchi accorso in difesa sfiorava di testa il pallone alzandolo perpendicolarmente, Traspedini, ancora di testa, riusciva a toccare la sfera. Una curiosa traiettoria coglieva Bugatti in contropiede: la palla si adagiava in rete sfiorando il montante ed il giovane centravanti del Torino riceveva gli abbracci felici dei compagni per questo suo secondo e importante goal segnato in serie A. Il Napoli avrebbe potuto forse pareggiare quando, al 18', Posio riuscì a scartare Lancioni, ma una lieve imprecisione del mediano diventato attaccante e la contemporanea pronta deviazione di Vieri ridussero tutto il male per i granata ad un corner in sfavore. Altre emozioni al 19': Postiglione era ostacolato in area e l'arbitro concedeva una punizione a due calci. Nove torinesi si mettevano davanti a Vieri; tirava Tacchi e nella baraonda non trovava alcun varco verso la rete. Palla respinta e lontana. In questo pendio i napoletani si spingevano logicamente in avanti alla ricerca dell'uno a uno e come spesso accade in simili circostanze i loro avversari avevano buone occasioni in contropiede. Danova e Traspedini ne sciupavano un paio (sono giovani e difettano, di esperienza, specie il secondo). Anche il grande Del Vecchio, del resto, al 30' alzava verso le gradinate più alte un dosato passaggio di Gratton. Si arrivava cosi al 31' quando Campanati scorgeva la bandierina del guardialinee ben agitata a segnalare un fuori gioco di Traspedini. Fischiava senza esitare e restava, colpito dall'ignoto lanciatore di palline (a mezzo fionda). Quando il gioco riprendeva dopo una sosta di circa quattro minuti, l'arbitro continuava a correre rimanendo opportunamente ad una certa distanza dalla zona di lancio. Al 40' Danova, giunto tutto solo davanti a Bugatti calciava a lato, un minuto dopo Postiglione era invece troppo preciso nel tocco conclusivo. Il suo tiro finiva direttamente su Vieri. Ancora scontro tra Locatelli e Bodi con conseguente espulsione del granata e dell'ex granata, poi la fine. Il Torino, che mancava di Ferrini, Tomeazzi e Cella, è apparso poco efficace all'attacco, nonostante il generoso lavoro dì Mazzero che sembra continuare sulla via della ripresa e l'impegno dei rientranti Locatelli e Traspedini. Buona invece la difesa specialmente in Vieri, Scesa e Buzzacchera, tre giovani, tre splendide promesse. Il Napoli è apparso inferiore a quello visto poche settimane prima contro la Juventus. Bugatti, che di solito a Torino è un portiere ben difficile da superare, si è lasciato battere da uno strano goal, i mediani sono stati efficaci in difesa ma hanno costruito poche azioni d'attacco. E' in prima linea, comunque, che il Napoli ha deluso maggiormente. Soltanto Postiglione ha rivelato una personalità tecnica. Ma era solo a lottare contro una difesa decisa e sicura, contro il miglior reparto del Torino.