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Filadelfia
12/03/1961
h.15.00
TORINO - PADOVA 0-0
Torino
: Soldan, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Invernizzi, Cella, Mazzero, Ferrario, Ferrini, Crippa C. All.: Santos.
Padova: Pin, Blason, Scagnellato, Secco, Azzini, Radice, Bacci, Rosa, Milani, Barbolini, Crippa D. All.: Rocco.
Arbitro: Adami di Roma.
Reti: -
Spettatori: 15.000 circa.
Note: In seguito ad un diverbio tra il presidente del Torino Morando e i cronisti, avvenuto durante la partita, al termine della stessa nessun giornalista presente al Filadelfia si é presentato in sala stampa per le consuete interviste.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 13 marzo 1961]
Tutti alla vigilia avevamo detto: ''Il Torino deve vincere''. Purtroppo questa vittoria non è venuta, e lo 0 a 0 con il Padova aggrava sensibilmente la situazione della squadra granata. E' inutile nascondere la verità, anzi è meglio guardarla in faccia, è opportuno esaminare subito tutti i rischi e cercare in qualche modo di correre ai ripari, perché è bene che si sappia che la giornata di ieri è stata negativa per i torinesi sia per il risultato di parità con i veneti, sia, e specialmente, per i successi (totali o parziali che siano) dei diretti antagonisti. Se si escludono la Lazio ed il Napoli infatti, tutte le altre pericolanti hanno raggiunto una meta importante: la Spal ha battuto il Napoli alle falde del Vesuvio, il Lecco ha fermato nientemeno che l'Inter di Herrera, l'Udinese ha pareggiato a Vicenza, il Bari ha strappato un nullo (0 a 0) sul non facile campo di Bologna. Lo 0 a 0 con il Padova deve pertanto essere visto sotto questa luce, ed è necessario gettare un grido d'allarme, perché il Torino visto ieri è veramente una povera squadra, incapace di far gioco all'attacco e con alcuni uomini affaticati da un torneo forse troppo impegnativo. Una squadra che regge sulla capacità dei suoi terzini, sul comportamento orgoglioso di qualche atleta anziano, sul dinamismo di un paio di ragazzi volenterosi ed anche abili. Ma non si può parlare di manovra, di tattica, di concetto tecnico. Tutto è lasciato al caso, all'estro dei singoli, all'intraprendenza degli uomini. Troppo poco, perché con il passare dei giorni il torneo nella zona retrocessione si farà sempre più infuocato, bisognerà battagliare all'arma bianca proprio quando cominceranno a venir meno le forze per le fatiche passate. E' un momento difficile questo, che converrà affrontare con calma ma anche con tanta decisione. La classifica è quella che è: Lazio 12, Bari 16, Torino, Udinese, Lecco e Napoli 18, Spal 19.. I granata non incontreranno più né il Bari né il Napoli, ma devono andare a far visita al Lecco, all'Udinese ed alla Spal. Il campionato per i torinesi si deciderà probabilmente su quei campi infuocati. Ecco perché io 0 a 0 con il Padova è un risultato preoccupante; per le conseguenze gravi che ne possono derivare nell'immediato futuro, ma anche per il giudizio parzialmente negativo che gli osservatori hanno avuto nell'assistere alla partita. Mai s'era visto un Padova così dimesso, tanto che sono in molti a credere che stia crollando il mito della ''squadra-panzer'' ideata e curata da Rocco; ma neppure contro questi modesti avversari i granata sono riusciti a passare. E pensate che i biancorossi patavini prima di ieri avevano conquistato un solo pareggio in trasferta, esattamente a Ferrara nella prima giornata di campionato, poi avevano Infilato una serie di 10 sconfitte consecutive. Anche per queste ragioni conviene che i responsabili ed i tecnici torinesi si soffermino un pochino per studiare il problema, cercando possibili soluzioni. C'è tempo ancora, ma bisogna agire subito. Ed è bene non dimenticare che in fondo lo 0 a 0 di ieri può essere considerato un risultato esatto. E' vero che i granata hanno attaccato di più, ma la loro manovra non ha mai preso lo slancio da un'azione preparata, tanto che le occasioni migliori sì sono presentate a Ferrarlo, l'uomo che è rimasto costantemente piantato nell'area di rigore avversaria, disposto a dar fastidio in ogni momento. Crippa pare votato a far tutto da solo, Cella è fresco nel correre ma non altrettanto pronto nel giocare, Ferrini è affaticato, Mazzero non riesce a trovare il ritmo dì un vero attaccante. Ed allora? E' facile capire come il compito dei difensori padovani non sia stato molto gravoso, e lo conferma anche il fatto che Pin una soda volta ha dovuto intervenire con tutta la prontezza necessaria ad un portiere di classe; è stato al 7' della ripresa, quando Ferrario, favorito da una azione dì Bearzot, ha potuto tirare a rete, azzeccando un pallone veramente difficile. Pin ha risposto con un bell'intervento. La partita in sintesi sta tutta qui: attacchi disordinati del Torino, difesa a catenaccio degli ospiti. Qualche fallo qua e là saggiamente controllato da Adami, che forse ha il vizio di parlare troppo con i giocatori, ed ha anche l'abitudine di riempire il taccuino di ammonizioni senza mai trovare il coraggio di provvedere ad una espulsione. Un arbitro che in fondo non ha danneggiato nessuno. L'incontro non ha cronaca. Le emozioni per i quindicimila spettatori sono state poche: al 7' del primo tempo scontro Invernizzi-Rosa con richiamo per entrambi; al 18' passaggio di Ferrario a Mazzero, senza che l'attaccante sappia approfittarne; al 20' su calcio di punizione, effettuato da Rosa, Milani manda fuori di poco; al 30' tocco di Ferrario a Mazzero, ma la mezz'ala ha le spalle girate alla porta e l'occasione sfuma; al 37' un malaccorto passaggio di Secco mette in azione Crippa, che tarda a calciare permettendo a Pin di deviare in calcio d'angolo. Ripresa. Modifica lo schieramento d'attacco il Torino con Invernizzi uomo d'appoggio a Ferrario e Cella mediano, ma non muta il ritmo di gioco. Al 7' la parata di Pin su Ferrario già descritto, all'11' un errore di Soldan (il portiere non trattiene la palla calciata da lontano da Blason) per poco non crea un grosso guaio ai granata; al 29' un bel tiro di Milani manda la sfera a sorvolare la traversa, e per finire al 38' un tiro di testa di Ferrano è respinto da Azzini. Racconto scarno di episodi che non hanno dato vita ad una manovra degna di questo nome. Lo 0 a 0 non può non essere giusto. Troppo poco hanno fatto ieri i granata per meritare una sorte migliore.