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Filadelfia
26/03/1961
h.15.30
TORINO - L.R.VICENZA 2-0 (1-0)
Torino
: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Ferrini, Gualtieri, Cella, Tomeazzi, Locatelli, Crippa. All.: Santos.
L.R.Vicenza: Bazzoni, Garzena, Zoppelletto, De Marchi, Panzanato, Savoini, Conti, Menti IV, Pinti, Puia, Siciliano. All.: Lerici.
Arbitro: Genel di Trieste.
Reti: Gualtieri 42', Crippa 79'.
Spettatori: 18.000 circa.
Note: Giornata di sole, terreno duro e sempre pi&uavute; disuguale. Ammoniti Savoini, De Marchi e Gualtieri. Il Torino scende in campo con una divisa azzurra per motivi cromatici poichè il Vicenza si presenta a Torino con la consueta divisa a righe biancorosse verticali, più grandi quest'anno, rischiando di confondere la visuale al pubblico e l'arbitro. Esordio in Serie A per Ulisse Gualtieri, classe 1941.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 marzo 1961]
Il Torino, che non realizzava un goal da tre domeniche, ha messo il primo pallone a segno con l'aiuto di uno sbaglio del portiere del Lanerossi, sbaglio prontamente sfruttato da quel giovane e intraprendente calciatore che è Gualtieri. Rotto il ghiaccio la squadra granata ha praticamente cambiato stile di gioco, dimostrando che almeno uno dei mali da cui è tormentata può essere superato. Si vuole alludere al timore reverenziale verso gli avversari, al suo complesso di inferiorità O di responsabilità che dir si voglia. L'undici granata è quello che è. Ha una difesa solida ed un attacco leggero. Né Santos, né l'ex mago Herrera o qualsiasi altro allenatore potrebbero dare esperienza a Cella, peso a Crippa o far passare il malanno di natura epatica a Tomeazzi. Santos che per intelligenza e modestia innata non si atteggia a super tecnico ma che ha tanta passione e buona volontà quanto gli altri trainers, deve accontentarsi di mandare in campo, di volta in volta, gli avanti ritenuti più In forma. A questo punto può ancora - e certamente lo fa - aggiungere qualcosa per spingere la sua compagine al successo: dare animo è slancio ai ragazzini granata. Il Torino, lo si è visto proprio nel secondo tempo contro il Lanerossi, può lottare da pari a pari con molte squadre che lo accompagnano e anche con quelle che lo precedono in classifica. A patto però che creda nei suoi mezzi, specialmente gli attaccanti. La partita con i vicentini era molto sentita. Il ricordo dell'ultima vittoria era piuttosto lontano (12 febbraio contro il Napoli), molto vicino invece l'assillo dei due punti. Il Vicenza si è disposto secondo un rigido schieramento difensivo con Zoppelletto difensore libero, il mediano (ex-ala) Savoini effettivo terzino e gli interni non molto avanzati, in compenso, come faceva notare il collega Lello Antoniotti che prima di sedere in tribuna stampa è stato calciatore tra i granata, ì bianconeri e anche tra i vicentini, i terzini biancorossi applicavano attentamente la tattica del contropiede, portandosi spesso in avanti a svolgere il compito di ali vere e proprie. Questo costringeva le autentiche ali granata e in particolare Gualtieri a lunghe sgroppate all'indietro per controllare quegli improvvisati eppur pericolosi attaccanti. Il Torino, in compenso, aveva Bearzot libero da compiti di marcatura e questa pedina è diventata sempre più importante man mano che il capitano ha potuto far valere il peso della sua esperienza ed autorità. Non vi sono stati molti episodi di rilievo in questo primo tempo caratterizzato dalla preoccupazione generale. Perfino l'arbitro deciso a non lasciarsi sfuggire di mano la partita interveniva con pignoleria su ogni minimo fallo. Il caso più interessante e quasi buffo si è avuto verso il ventesimo minuto quando un pallone è rimbalzato addosso a Menti e il pubblico si è messo a reclamare un rigore. Subito dopo De Marchi - fuori area - commetteva pure un mani e l'arbitro fischiava.. in sordina. Una parte dei giocatori delle due squadre s'accingeva a sfruttare o contrastare la punizione, mentre i rimanenti continuavano l'azione che terminava in calcio d'angolo regolarmente segnalato dal guardialinee. Chiarito l'equivoco, la palla tornava vicino alla porta vicentina e la famosa punizione era finalmente effettuata (senza esito). Più allarmante, per i granata, - anzi per gli azzurri perché ieri il Torino aveva cambiato maglie, ad evitare confusioni - il goal segnato da Conti su lungo passaggio di Menti. Un attimo prima del tirò del biancorosso si era però udito il fischio dell'arbitro. La rete è stata annullata, per fuori gioco, ma si è trattato di un offside di pochi centimetri. Ed ecco al 42' il Torino andare in vantaggio. Un mani di Zoppelletto su girata di Locateli fa pensare al penalty. Il difensore si trovava però con i piedi fuori dell'area. Il signor Genel assegna un tiro piazzato. La palla urta contro la barriera, è ripresa da Tomeazzi e deviata in angolo. Batte allora Crippa dalla bandierina; Bazzoni si allunga per afferrare la sfera ma se la lascia sfuggire. Gualtieri che già era saltato per colpire di testa, compie un dietro front e con una girata mette a segno, festeggiando con un goal il suo esordio in serie A così come lo scorso anno aveva solennizzato con una rete la prima partita di serie B. E' vivace ed ha buona disposizione, il ragazzo. Deve soltanto maturare al clima duro del campionato. Nella ripresa il Torino nuovo stile si spinge in avanti e viene fermato da una Berle di fuori gioco segnalati a tutto spiano dal guardialinee di servizio. Ciò non toglie che i granata riescano a dimostrare una maggior incisività ed a rendere più brillante la partita. Vi è anche il fatto che il Lanerossi allarga ora il suo schieramento per cercare il pareggio - si notano Siciliano, un bel palleggiatore, e Menti, esile ma molto tecnico - e la gara può assumere un aspetto più piacevole. Proprio Siciliano fugge al 33', ma calcia a lato. Più attento è poco dopo Crippa. Il granata si impadronisce del pallone (mancato) a Zoppelletto (che forse aveva il sole negli occhi) avanza a serpentina sordo agli incitamenti del tifosi ''tira!, tira! ''. Crippa non tira per niente. Entra in area, scarta Panzanato, lotta con Savoini e finalmente con un tocco preciso mette in rete da pochi passi. Questo strano divertente e bel goal pone la vittoria del Torino al riparo e a da ogni rischio. Vieri con una applaudita parata finale completa l'opera. Pur essendo privi di Invernizzi i granata hanno giocato una salda gara ottenendo un successo indispensabile nella loro corsa alla salvezza. E non è a dire che il Lanerossi sia apparso un avversario accomodante. Tutti piuttosto alti di statura, scattanti, i biancorossi sono stati minacciosi fino al primo goal subito. Poi hanno forse sentito la demoralizzazione. Sono comunque una compagine sicura e solida. Il fatto che il Torino sia riuscito a superarla è di buon augurio nella lotta che i granata stanno conducendo per giungere in una zona tranquilla della classifica.