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Filadelfia |
30/04/1961 |
h.16.00 |
TORINO - BOLOGNA 1-0 (0-0) Torino: Soldan, Scesa, Buzzacchera, Invernizzi, Lancioni, Cella, Danova, Ferrini, Tomeazzi, Mazzero, Crippa. All.: Santos. Bologna: Santarelli, Marini, Pavinato, Furlanis, Capra, Fogli, Perani, Bulgarelli, Vinicio, Demarco, Pascutti. All.: Allasio. Arbitro: Francescon di Padova. Reti: Danova 56'. Spettatori: 20.000 circa. Note: Cielo sereno, temperatura tiepida, vento teso e leggero, trasversale al terreno. Calci d'angolo 8-4 per il Torino. Poco prima della fine del primo tempo, la formazione del Manchester United, atterrata a Caselle poco prima, ha preso posto in tribuna ed assistito all'incontro. Cronaca [Tratto da La Stampa del 1 maggio 1961] E' stata una vittoria, eccezionalmente faticosa, conquistata dopo una lotta aspra che ha consumato tutte le energie del Torino, una vittoria sempre in pericolo sino alla fine e sempre difesa con una volontà che ricaricava continuamente la squadra, spremuta dallo sforzo, dal caldo, dall'ansia di non poter reggere sino alla fine. Come sempre, il Torino ha conquistato questa sua vittoria a suon di ritmo, prodigo fino all'esaurimento. Avrebbe potuto aggiudicarsi un netto vantaggio di almeno due reti fin dal primo tempo e non ha raggiunto invece il successo che nella ripresa quando, dopo la gran tirata iniziale, le forze cominciavano a calare. E' a questo punto che il gioco del Bologna, meno dotato di ritmo ma più ricco di manovra, è venuto a galla, come risorgendo dalla mareggiata granata che l'aveva sommerso. Allora si è avuta l'impressione che il Torino sbandasse, che perdesse compattezza e slancio, che gli mancassero le forze per una reazione efficace. Per circa mezz'ora il Bologna, salvo alcune reazioni granata deboli ormai di mordente, ha tenuto il campo con un gioco in crescendo che spaziava fra le larghe maglie dello schieramento avversario senza tuttavia trovare una efficace convergenza di manovra e senza mai raggiungere la pericolosità dimostrata dal Torino nel primo tempo. Un gol annullato e due pali sono stati il frutto della netta prevalenza granata nella prima parte della partita: una valanga di gioco e nulla di concreto in mano, un impeto commovente e la beffa della sfortuna più nera. Santarelli era in vena, nessun tiro appariva in grado di batterlo, sembrava toccato dalla grazia. Ma è bastato un errore, uno solo, e non c'è stato più rimedio. Parliamo dall'episodio del gol annullato. Il Torino, che giocava col sole negli occhi, ha attaccato subito fin dalle prime battute. La sua tattica non poteva essere che una sola, attaccare. Otteneva dopo cinque minuti il primo corner e restava all'attacco. Al 9° Tomeazzi centrava dalla destra, la palla era toccata da un altro granata e perveniva a Danova che puntava verso la rete affiancato da Pavinato. Correndo per non più di sei o sette metri, i due naturalmente si sospingevano, ciascuno cercando di spostare l'altro dalla direzione di corsa. Per mantenere il controllo della palla, Danova riusciva ad avere la prevalenza e cogliendo l'attimo favorevole mandava la palla in rete. Ma non era gol, l'arbitro aveva fischiato, un attimo prima, un fallo, o presunto fallo, del granata. In situazioni simili, conta il momento del fallo che l'arbitro coglie. Questo momento era sfavorevole a Danova, come sarebbe stato sfavorevole a Pattinato un attimo prima. Ma era più facile annullare un gol che decretare un rigore che sarebbe stato eccessivo e del resto, per lunga consuetudine, nove volte su dieci, in questi casi, si dà ragione alla difesa. Questa la giustificazione dell'annullamento del gol. Francescon non ha sbagliato perché il fallo di Danova esisteva, come non avrebbe sbagliato se avesse rilevato un attimo prima l'identico fallo di Pavinato. Non è una questione di interpretazione del regolamento, è piuttosto una sottigliezza psicologica che tocca il temperamento particolare di ogni arbitro. Il Torino ormai era lanciato. Il suo slancio era nutrito di gioco solido impostato sulle ali. All'11°, in continuazione di una rimessa laterale, Tomeazzi toccava al centro e Danova, un metro fuori dal limite dell'area, sferrava un violento tiro che Santarelli deviava con una gran parata volante. Corner al 15° su tiro di Ferrini e successiva intricatissima mischia davanti alla porta. L'assalto del Torino continuava vigoroso, condotto ad un ritmo assillante. Nuovo corner contro il Bologna al 25°, Santarelli respingeva di pugno al disopra degli avversari, Danova raccoglieva ad una quindicina di metri e sferrava ancora il tiro, ma la palla rimbalzava contro lo spigolo della traversa e finiva fuori. Scarse le reazioni del Bologna. In tutto il primo tempo Soldan praticamente non veniva mai impegnato. La difesa granata si era appostata a metà campo fornendo di palloni l'attacco che invariabilmente sbatteva contro una difesa che era tutto un blocco di potenza e di intelligenza tattica. Si diceva: gli avanti granata non passeranno, sono troppo giovani e inesperti. Ma la valanga investiva da tutte le parti il campo bolognese. Al 38°, su centro di Crippa dalla destra, ecco Danova an cora in azione sulla sinistra sempre affrontato da Pavinato. Egli accennò a tirare di sinistro, ma forse intravvide Santarelli già piazzato e allora abbozzò una finta e piegò all'interno liberandosi dal controllo dell'avversario e tirò di destro: Santarelli non c'era più, ma c'era il montante che lo sostituiva respingendo il tiro effettuato a colpo quasi sicuro. Niente da fare, la porta era stregata. Secondo tempo. Il gioco era appena ripreso che si profilava una incursione di Crippa sulla sinistra, in lotta con Marini. Crippa dopo una serie di finte riusciva a sganciarsi dall'avversario e centrare ad una spanna dal fondo: la palla percorreva tutta la larghezza del campo, passava a mezzo metro dalla porta, sfiorava tre o quattro giocatori, nessuno la toccava. Seguivano due calci d'angolo contro il Bologna, poi al 12° il Torino passava. L'azione era iniziata da Cella a mezzo campo con un passaggio a Tomeazzi sulla destra, Affrontato da Capra, Tomeazzi aveva un attimo di indugio, ma Capra sbagliava il tempo dell'intervento e Tomeazzi centrava. Ressa davanti alla porta, Mazzero toccava verso la porta anticipando di un attimo l'uscita di Santarelli che commetteva l'unico errore della sua straordinaria partita, la palla viaggiava verso la rete indifesa, ma Danova, a scanso di ogni sorpresa, la raggiungeva e la sospingeva nella porta vuota. Qui finì la partita del Torino, cioè finirono il suo slancio, il suo impeto aggressivo, il suo assillante ritmo, forse pago di aver toccato il traguardo, fors'anche spremuto dallo sforzo compiuto sotto un sole implacabile. Il rallentamento del Torino fece scattare il Bologna. Subito dopo un traversone di Perani, passava come un proiettile davanti alla porta di Soldan, tre attaccanti bolognesi cercavano successivamente di raggiungerlo in spaccata e tutti e tre lo mancavano per un soffio. Momento di brivido. Tre calci d'angolo venivano tirati con tro la porta granata, poi il Torino, si era ormai alla mezz'ora, ebbe una reazione ottenendo a sua volta un corner. Tiro di Demarco al 35° su centro di Vinicio, parato. Tre minuti dopo situazione allarmante davanti la porta granata. Invernizzi intercettava di testa un tiro di Demarco precedendo l'uscita di Soldan che veniva così tagliato fuori, la palla si alzava a campanile e ricadeva su un gruppo di cinque o sei giocatori. A questo punto Francescon coglieva un fallo bolognese, e tutti respirarono. Ma i pericoli non erano finiti. Al 42' un tiro di punizione di Demarco, sulla sinistra a quattro o cinque metri dal fondo era deviato dì testa da Capra giunto anche lui in quei paraggi a dare maggior peso all'offensiva, la palla urtava contro lo spigolo superiore della traversa, faceva un gran balzo e finiva fuori. Ma che battito di cuore! Che il Torino abbia meritato di vincere lo abbiamo già detto. Giocò un gran primo tempo, brillante all'attacco come non lo si era visto mai, forte e organizzato in difesa. Calò nella ripresa dopo il gol, ma non gli si può farne un demerito. Il caldo e il ritmo hanno spossato tutti ad eccezione dei difensori che resistettero sull'ultima trincea. Non vogliamo cercare il pel nell'uovo pesando prodezze ed errori. Hanno dato l'anima tutti con commovente abnegazione e tutti meritano l'elogio più schietto. Il Bologna ha disputato una partita di tono medio, inconsistente nel primo tempo in cui non è riuscito ad organizzare una sola azione pericolosa, e con scarso mordente nella ripresa benché favorito dal calo del Torino. Un uomo su tutti ha prevalso: Fogli. E' stato l'elemento migliore in campo, ha avuto perfino un applauso a scena aperta dai tifosi granata che non lo dimenticano. Ha giocato meglio di martedì scorso contro l'Irlanda. Tecnico assolutamente delizioso nel tocco, nelle aperture, nelle raffinatezze. E non tocca un avversario, la sua forza è esclusivamente nella classe, cioè nella maturità tecnica ormai pienamente raggiunta e nell'intelligenza. Senza dubbio è l'uomo migliore della sua generazione. Bravo Fogli. |
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