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Filadelfia
30/05/1961
h.17.30
TORINO - CATANIA 2-1 (2-0)
Torino
: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Versolatto, Cella, Danova, Mazzero, Tomeazzi, Ferrini, Crippa. All.: Santos.
Catania: Gaspari, Giavara, Rambaldelli, Corti, Zannier, Ferretti, Caceffo, Biagini, Calvanese, Prenna, Castellazzi. All.: Di Bella.
Arbitro: Adami di Roma.
Reti: Danova 16', 26' (T), Calvanese 48' (C).
Spettatori: 13.000 circa.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 31 maggio 1961]
A metà gara il Torino si trovava in vantaggio per due reti, aveva colpito altrettanti pali ed era uscito dal campo con Vieri applaudito perfino dagli avversari tanto era stato bravo. Nessuno avrebbe immaginato, in quel momento, le ansie ancora da superare prima di condurre in porto la partita decisiva agli effetti della salvezza. Il Torino sembrava avviato ad un facile e prezioso successo; invece al terzo minuto della ripresa un goal di Calvanese ha creato orgasmo. Mentre sullo stadio calava una imprevista e imprevedibile oscurità (si sono perfino provati i riflettori per farli eventualmente entrare in azione) il timore di compromettere tutto il campionato con un solo sbaglio creava un secondo e ben più pericoloso velo di oscurità nella mente degli atleti. Per paura degli errori i granata giocavano ancor più affannosamente, la squadra sbandava, aveva perso il filo del gioco. Sembrerà strano, è stato lo choc di un salvataggio fortuito a rompere lo stato di nervosismo. Il terzino Giavara, giunto fino quasi in area, granata senza essere disturbato da un avversario, ha lasciato partire un tiro fortissimo che ha messo fuori causa Vieri, terminando però sul palo. Un rischio enorme, ma anche una frustata. I giovani granata sono ripartiti a testa bassa, hanno attaccato a lungo. Ancora due pali colpiti da Mazzero, altre occasioni sfumate per un soffio, non importa. Il Torino ha vinto, può dirsi praticamente salvo. I bandieroni agitati prima sugli spalti sono stati portati sul campo dagli entusiasti tifosi, tutti i granata, con simpatica solidarietà, sono corsi incontro al loro allenatore, lo hanno abbracciato, lo hanno alzato in trionfo. Santos, il trainer giovane come la sua squadra, meritava questa soddisfazione. Se il Torino ha evitato di cadere in B il merito è anche suo. Occorrerà ora aspettare fino a domenica prossima per avere la certezza matematica della salvezza, ma si può fin da adesso affermare che le possibilità di retrocessione sono scongiurate. Ieri, nella gara dal valore decisivo i granata hanno, del resto, dimostrato che un ritorno tra i cadetti non sarebbe stato giusto. Hanno vinto in modo netto anche se il loro incontro con i catanesi non è stato eccessivamente brillante, né poteva esserlo data l'importanza della posta in palio. A rendere ancor più perplessi i giocatori prima del via era sopraggiunta l'improvvisa indisposizione di Lancioni costretto a letto da una febbre fortissima. L'esperienza del forte centromediano sarebbe servita a dare calma alla difesa granata. Si è dovuto ricorrere ad un giovane, Versolatto, che però era stato collaudato come terzino in un paio di precedenti partite. Proteggendo Versolatto con Cella (al solito questi è apparso uno del migliori in campo) e mettendo Bearzot a controllare Prenna e Mazzero su Biagini, i torinesi hanno adottato un prudente dispositivo di gioco, mentre i loro avversari tenevano Corti a metà campo a fare un lavoro di suggeritore o di interdizione, a seconda dei casi. La strada del successo è stata aperta al Torino da una strana decisione dell'arbitro che interpretava - a parere nostro alla rovescia - uno scontro Ferrini-Corti nel quale il granata era entrato a gamba alzata. Il direttore di gara scorgeva invece un'azione fallosa da parte del catanese e fischiava la punizione contro i rossoblu. Mentre questi stavano protestando, Ferrini era lesto a passare a Tomeazzi che toccava indietro a Danova. Tiro secco e rete (vane le proteste supplementari dei siciliani per un fuori gioco di Tomeazzi, fuori gioco che in realtà non c'è stato). Ancora su punizione (al 16') il Torino segnava il suo secondò punto. Batteva Buzzacchera da circa metà campo, i rossoblu esitavano ad intervenire e Danova con un acrobatico salto precedeva l'uscita impacciata di Gaspari. Le due strane reti venivano poi, per così dire, nobilitate dai pali colpiti da Danova, al 43', e da Crippa al 45', ma soprattutto confermava la superiorità del Torino Vieri, autore d'un paio di parate di eccezione su tiri di Castellazzi e Prenna. All'inizio della ripresa Calvanese, come si è detto, rimetteva in discussione il risultato fino al 25', quando Giavara colpiva il palo. I granata sono stati abili a superare il periodo di sbandamento e nel finale hanno spedito un pallone sulla traversa (Mazzero, al 28') ed uno sul montante (ancora Mazzero al 42'): in totale, hanno così colpito quattro pali durante l'incontro. Sono mancate le reti, ma quello che conta è che le azioni di attacco hanno tenuto lontano ogni pericolo dalla porta di Vieri e che la vittoria è stata ottenuta meritatamente. Una stagione piena di ansie e di pericoli sta così per chiudersi per il Torino. In tribuna Joe Baker, il nuovo acquisto che dovrebbe dar tono all'attacco nel prossimo anno, rappresentava in modo visibile le speranze per il futuro. La squadra granata, superato un gran rischio, e migliorata nella prima linea, potrà guardare con fiducia all'avvenire, contando sui numerosi giovani che le garantiscono una forza su cui fare affidamento a lungo.