WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Comunale
01/04/1962
h.15.30
TORINO - FIORENTINA 0-2 (0-0)
Torino
: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Schiavio, Gerbaudo, Ferrini, Albrigi, Locatelli, Gualtieri, Law, Crippa. All.: Santos.
Fiorentina: Sarti, Robotti, Castelletti, Malatrasi, Orzan, Rimbaldo, Bartu, Milan, Milani, Dell'Angelo, Petris. All.: Hidegkuti.
Arbitro: De Marchi di Pordenone.
Reti: Petris 72', Milani 84' rig.
Spettatori: 35.000 circa.
Note: Il Torino scende in campo con la divisa bianca per dovere di ospitalità; calci d'amgolo 10-7 per il Torino, splendida giornata di sole con qualche leggera brezza di vento.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 2 aprile 1962]
Lo Stadio Comunale dì Torino è munifico, nei riguardi delle squadre che vengono dal di fuori. Regala punti di classifica a destra ed a sinistra. Non bada a spese. Perché, anche quella di ieri, può, sotto un certo qual aspetto venire considerata come una partita regalata da parte dei padroni di casa. Perché l'undici granata si rifiutò decisamente di segnare ogni qualvolta se ne vide presentare l'occasione. Nel corso dei novanta minuti di giuoco, gli attaccanti del Torino se ne videro offrire una mezza dozzina di queste occasioni: le buttarono tutte al vento, coll'aria sdegnata di chi aspetta sempre qualche cosa di meglio. Auspice principale di questi errori - madornali sia in qualità come in quantità - è stato Crippa. Quello che, a questo proposito, ha sbagliato ieri l'ala sinistra granata, è incredibile. Lo svarione più grande - lo svarione tipo - egli lo commise nella seconda parte del primo tempo, quando i due antagonisti ancora si trovavano a porte inviolate: venuto a trovarsi tutto solo davanti al portiere Sarti a seguito di un allungo dal c'entro verso la sinistra dei torinesi, con null'altro da fare se non di sospingere il pallone nell'angolo della rete dove il portiere nemmeno volando avrebbe potuto arrivare, egli spedì la sfera, alta di alcuni metri sopra la sbarra trasversale con un gran tiro di destro. Migliore possibilità di andare in vantaggio, il Torino non poteva aspettare di vedersi presentare. E difatti, le altre che si verificarono non furono più né così semplici né così nitide: ma furono mancate tutte ugualmente. Il fatto essenziale della giornata si condensa in questa assenza totale ed assoluta della prima linea torinese davanti alla porta avversaria. A metà campo gli attaccanti granata qualche azione pregevole riuscirono a congegnarla: in area di rigore, fu come se essi non fossero esistiti. Non si possono vincere le partite, se non si segna. La calma e la precisione al momento culminante della partita sono doti determinanti ed essenziali per un calciatore. Questa terzultima partita del campionato, il Torino l'ha perduta per lo zero in condotta che ha meritato in fatto di tiro al bersaglio. Sotto questo aspetto, non merita titoli di eccellenza nemmeno la Fiorentina. Essa ha incamerato i due punti di classifica in palio, in considerazione e come conseguenza della incapacità dei suoi avversari di vincere segnando. Dopo un primo tempo inconcludente ed insulso - un primo tempo che non si sollevò di qualche poco che verso la sua fine - la Fiorentina stessa si dimostrò più viva e più vivace alla ripresa. E le sue due reti le segnò, prima con l'ala sinistra Petris lanciato in profondità dal turco Bartu la palla entrò in rete proprio a filo del montante sulla destra del portiere Vieri - e poi a mezzo di un calcio di rigore sparato dal capocannoniere italiano del momento, Milani. Non si vuole dire che i toscani abbiano demeritato della vittoria. L'incontro avrebbe dovuto terminare con un esito di parità. Sarebbe stato un risultato giusto. Ma, se uno dei due contendenti doveva essere premiato col successo pieno, non potevano essere altri che i viola ad accaparrarselo. La solita folla che segue i granata era presente sul campo: poco meno di trenta mila persone. La giornata era chiara e serena, ed il campo si trovava, al solito, in buone condizioni. Mancavano da una parte Cella e Rasato, e dall'altra Hamrin e Marchesi. Per gli ospiti rientrava invece il terzino Castelletti, graziato all'ultima ora dall'Ente giudicante della Lega. Il primo tempo, dal punto di vista tecnico non disse assolutamente nulla di notevole. Sarti parò per gli ospiti un bel tiro raso terra di Law a filo di montante, e Crippa sbagliò, fra gli altri, quell'occasione madornale di cui già si è detto. D'altra parte, Milani, arrivando con un attimo di ritardo su un centro basso di Bartu, restituì ai torinesi la cortesia. Alla ripresa, i viola dovevano dare prova di maggiore intraprendenza e vivacità. Con tre o quattro uomini soli, essi attaccavano più frequentemente che non con cinque. Ma, di segnare pareva che proprio nessuno avesse voglia. Tre lunghi e precisi centri dalla destra eseguiti da Law venivano ripresi e calciati alle stelle da Crippa e compagni. Bisognava giungere quasi alla mezz'ora, per vedere un pallone in rete. Servizio di Bartu lungo l'asse centrale del campo, scatto veloce di Petris, tiro improvviso e rete. A circa cinque minuti dal fischio finale, Petris va a finire sulla destra ed entrando in area viene falciato da Ferrini. Rigore. Eseguisce il tiro Milani, e segna irresistibilmente. Fa due a zero. Il Torino si disunisce anche in difesa: in attacco non ha mai fatto nulla di conclusivo, questa volta.