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| Filadelfia |
| 25/04/1962 |
| h.16.00 |
| TORINO - NAPOLI 0-2 (0-0) Torino: Panetti (al 46' Vieri), Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Gerbaudo, Schiavo, Albrigi, Law, Baker, Rosato, Crippa C. All.: Santos. Napoli: Cuman, Gatti, Mistone, Montefusco, Rivelino, Bodi, Simoni, Ronzon, Fanello, Dell'Otto, Gilardoni. All.: Pesaola. Arbitro: Angonese di Mestre. Reti: Gilardoni 66', 78'. Spettatori: 9.549 paganti per un incasso di 8.373.600 lire. Note: Law ha fallito un calcio di rigore al 42' sullo 0-0. Cronaca [Tratto da La Stampa del 26 aprile 1962] Nella partita di Coppa Italia tra Torino e Napoli si sono verificati ieri in via Filadelfia quattro episodi in parte o del tutto imprevisti. Joe Baker è rientrato in squadra, dopo il noto incidente automobilistico del febbraio scorso, lo stesso Baker si è visto parare un rigore mentre le due formazioni si trovavano ancora alla pari, il Napoli, squadra di serie B sia pure lanciata alla ricerca della promozione, ha vinto per due a zero, e finalmente l'allenatore Santos ha espulso un proprio giocatore, l'indisciplinato Denis Law. Poiché delle varie vicende quest'ultima è senz'altro quella che ha suscitato e susciterà maggiori commenti è bene porre subito in risalto la serietà del giovane allenatore granata (Santos ha appena 38 anni e da due soltanto cura una compagine di A, aggiungendo che nella circostanza, la direzione del Torino ha assunto un atteggiamento parimenti ferreo ed energico. Questa punizione inflitta sul campo può forse essere costata ai granata l'eliminazione dalla Coppa ma se i dirigenti manterranno anche in futuro la loro severa linea di condotta, l'espulsione di Law risulterà in definitiva giovevole al Torino e forse addirittura a tutto il calcio italiano. Un esempio di fermezza contro i capricci dei divi del foot-ball. Ed ecco i fatti. Prima dell'inizio Denis Law, reduce da una gara a Glasgow dove aveva contributo con il suo ottimo gioco al successo della Scozia contro l'Inghilterra, aveva preteso l'assicurazione di un nuovo permesso per disputare il due maggio, ancora a Glasgow Scozia-Uruguay. I dirigenti gli avevano fatto presente che se il Torino avesse battuto, come in quel momento pareva probabilissimo, il Napoli schierato con dieci riserve, vi sarebbe stata in programma il 1° maggio la partita di Roma, sempre per la Coppa, e Law pertanto avrebbe dovuto servire la propria squadra. Comunque si sarebbe visto. L'attaccante, lì per lì, non mosse molte obiezioni e scese in gara dimostrando però uno scarso impegno e soprattutto non ubbidendo agli ordini dell'allenatore. Santos che era stato costretto a schierare un mediano (Rosato) all'attacco, che era preoccupato per Baker alla prova del rientro avrebbe più che mai desiderato che Law rimanesse costantemente di punta per appoggiare le azioni di Joe. Lo scozzese, invece, secondo le sue abitudini ha continuato a portarsi in ogni zona del rettangolo verde. Nell'intervallo il presidente Filippone è sceso negli spogliatoi e nuovamente pare sia stato rivolto a Denis il duplice invito per l'impegno e per il gioco d'attacco. La situazione tuttavia non cambiava e quando, al 16' della ripresa, Law si è trovato sulla linea di metà campo per effettuare una rimessa laterale che avrebbe potuto essere lanciata con maggior utilità dal terzino Scesa, Santos ha dato ordine a Bearzot, capitano dei Torino, di rivolgersi all'arbitro affinché mandasse via Law (questa è la procedura da usare in simili circostanze). Così, per la prima volta nella storia della Coppa Italia e fatto di estrema rarità in tutto il campionato, si è avuta una espulsione di un calciatore per decisione non dell'arbitro, ma del proprio allenatore. A chiudere l'episodio va aggiunto che a fine partita il presidente del Torino Filippone ha dichiarato: ''Siamo pienamente d'accordo con il nostro tecnico, il quale già durante l'intervallo ci aveva manifestato la sua perplessità per l'atteggiamento di Law. Sarà facile accusarci ora di non preoccuparci abbastanza degli interessi finanziari del Torino, ma vorrei ribattere che lo sport ha anche interessi morali da rispettare ed essi si chiamano senso del dovere e della disciplina. Naturalmente Law non otterrà più in alcun caso l'autorizzazione a disputare la partita del due maggio in Scozia. Egli verrà inoltre proposto alla Lega per una forte multa''. Osservazioni ferme e calzanti, anche se non è mancato qualcuno che ha voluto addirittura vedere nell'episodio una manovra per fare accettare la vendita di Law e l'arrivo di Del Sol. Altri hanno fatto presente che le certe sanzioni possono essere prese in privato e che l'assenza di un protagonista di rilievo quale Law aveva privato gli spettatori di una parte dello spettacolo. Non ci pare però che la prima considerazione debba essere tenuta in risalto poiché l'onestà professionale di Santos e la serietà dei dirigenti devono ovviamente essere poste al di fuori di ogni dubbio. Per il resto il clamoroso richiamo al rispetto verso i superiori ed in definitiva verso lo stesso pubblico ha avuto maggior efficacia nel modo come è stato portato. Law aveva bisogno di una dura lezione: l'ha avuta. E finalmente un calciatore straniero indisciplinato (non dimentichiamo che ve ne sono molti che si comportano da perfetti professionisti) ha avuto la sanzione meritata. Capire che si può continuare a giocare al calcio, in Italia, anche senza la preziosa presenza di assi supervalutati. Toccherà infine ai dirigenti del Torino stabilire se converrà tenere un giocatore bravo, ma non bene ambientato, oppure cederlo. Questo comunque è un aspetto del problema che già era stato ventilato con le voci delle campagne acquisto-cessioni, e delle offerte provenienti dal Manchester. Il caso Law domina nella cronaca di un incontro che per il resto avrebbe potuto difficilmente risultare più noioso. Il Napoli non aveva alcun interesse ad impegnarsi dato che domenica prossima dovrà ricevere la Pro Patria, una delle sue più pericolose rivali nella gara alla promozione. Il Torino mancava di Locatelli ed aveva fatto avanzare Rosato. La squadra granata ha dominato a lungo, impostando le offensive soprattutto su Law, Baker e Albrigi. Al 43' proprio il ribelle Law si era fatto ammirare, sfruttando un lancio di Rosato e centrando preciso verso Albrigi, dopo aver superato in area due avversari. Il terzino Mistone, vistosi perso, aveva deviato di pugno ed il pubblico sicuro che prima o poi i granata avrebbero vinto, si era messo ad invocare Baker come esecutore del penalty; il che, naturalmente, è stato uno sbaglio poiché il centravanti non risulta ancora del lutto a posto, anche se ha giocato una volonterosa partita. Baker tentò una finta e col piatto del piede mandò un facile pallone verso Cuman, che con un balzo riuscì a bloccare. Nella ripresa, al 16', la clamorosa sanzione contro Law e a per conseguenza un generale disorientamento dei granata. Ne approfittava il Napoli, il quale aveva la fortuna di realizzare una punizione da fuori area con un tiro forte di Gilardoni (21'). Gli azzurri che già erano partiti con uno schieramento chiuso, con Bodi libero, richiamavano indietro Ronzon a sostituire l'ex-granata infortunatosi (stiramento muscolare) e poi gradatamente si portavano tutti o quasi davanti al loro portiere per difendere l'insperato successo. I granata facevano avanzare Buzzacchera che non aveva praticamente avversari da controllare ed a tratti si è perfino visto Bearzot nella zona del centravanti. Ne poteva uscire un pareggio ottenuto con la massiccia pressione oppure un'altra rete in contropiede. La sorte ancora una volta non ha aiutato il Torino, poiché i tiri granata sono finiti addosso agli avversari, mentre il centrattacco Fanello ha lanciato Gilardoni il quale ha ottenuto il suo secondo goal. Per il Torino la Coppa Italia è finita; però la sconfitta di ieri non è mortificante. |
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