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| Comunale |
| 23/10/1963 |
| h.20.45 |
| TORINO - GENOA 2-1 (1-0) Torino: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Cella, Lancioni, Rosato, Albrigi, Ferrini, Hicthens, Puia, Peirò. All.: Santos. Genoa: Da Pozzo, Bruno, Calvani, Occhetta, Colombo, Rivara, Bicicli, Pantaleoni, Piaceri, Meroni, Fossati. All.: Santos. Arbitro: Roversi di Bologna. Reti: Peirò 37' (T), Rivara 46' (G), Ferrini 82' (T). Spettatori: 25.000 circa. Note: Serata serena ma non fredda, leggera foschia, campo in perfette condizioni. Ammonito Rosato per gioco falloso, calci d'angolo 5-2 per il Torino. L'arbitro Roversi di Bologna, probabilmente emozionato per la notturna, fischia il calcio d'inizio con 4 minuti d'anticipo. Il Torino scende in campo con una divisa interamente bianca. Cronaca [Tratto da La Stampa del 24 ottobre 1963] Il Torino, superando il Genoa per 2-1 nella partita svoltasi ieri in notturna al Comunale, ha ottenuto la sua prima vittoria di questo campionato, ed ha segnato i suoi primi due goals su azioni manovrate dopo che per quattro domeniche la prima linea aveva chiuso con un malinconico zero il bilancio dell'attività. La gara con i rossoblu si chiude dunque bene per la squadra torinese, come bene si era iniziata ed era proseguita per un certo periodo. Il vantaggio conquistato con un tiro potente ma fortunato di Ferrini non può però fare dimenticare una vasta frazione di incontro in cui la compagine di Rocco, sfumati slancio e freschezza, ha lasciato chiaramente capire i suoi limiti. In questa parte del confronto si è verificato anche il goal-papera subito da Vieri, cosicché il nervosismo e la confusione sono aumentati. Il successo è stato raggiunto dopo un'altalena di emozioni al termine delle quali non si sa se sottolineare il travolgente inizio della squadra guidata da Peirò o ribadire i progressi che ancora deve cercare questa famosa prima linea granata, bersaglio di tante e non tutte ingiustificate critiche. La cronaca forse costituirà un canovaccio su cui tracciare un frettoloso e non completo giudizio, comunque un giudizio. Tutti hanno fretta al Comunale nell'imminenza della partita. Corrono gli spettatori ancora con la bocca amara per il caffè di fine-cena sorbito di volata (l'inizio alle 20,45 non è davvero comodo), hanno fretta i calciatori di scrollarsi d'attorno le ansie della contesa. Perfino l'arbitro è contagiato dalla premura generale: fischia il via con quattro minuti di anticipo. Le due squadre partono a tutta andatura. Torino-Genoa diventa una prova di velocità prima ancora che una partita di calcio. Mentre gli attacchi si succedono dall'una e dall'altra parte c'è appena il tempo di segnare le numerose variazioni che gli allenatori hanno portato agli schieramenti annunciati. Il Genoa lamenta un malanno muscolare a Bareni, (vero o diplomatico?) e supplisce schierando il mediano Fossati con il numero 11. Meroni ha la maglia n. 10, ma si tratta di una trasparente manovra tattica, perché Fossati arretra ben presto a guardia di Ferrini, mentre Meroni si alterna con Bicicli e soprattutto con Piaceri negli spunti offensivi. Nel Torino la squalifica sancita a Ferrini in seguito al diverbio verbale con l'arbitro nella partita amichevole di Aosta, ha portato addirittura una mezza rivoluzione. La notizia, comunicata dalla Lega ieri pomeriggio, ha consigliato a Rocco di lasciare a riposo Moschino in vista del derby con la Juventus (quando appunto Ferrini dovrà scontare la punizione). Di conseguenza Lancioni diventa centromediano al posto di Rosato; questi passa laterale sinistro e si incaricherà un po' con le buone e parecchio con i modi bruschi di fermare lo sfuggente Meroni. Ferrini avanza a mezz'ala destra, con Puja interno sinistro. Confermato invece Paletti, guarito dalla botta subita a Catania. Al segnale d'inizio i granata (in maglia bianca) scattano come se volessero cancellare immediatamente le osservazioni amare piovute loro addosso dopo la sfortunata trasferta in Sicilia. Anche il Genoa pur giocando più guardingo con Occhetta difensore libero, Pantaleoni e Fossati arretrati e Bicicli a metà campo non si limita a difendersi. Il gioco da entrambe le parti è animato e divertente: non sempre si raggiunge il massimo livello tecnico, tuttavia lo spettacolo è notevole. Purtroppo la luce dei riflettori è chiaramente sgradita a parecchi atleti; si vedono dei "buchi" da parte di Bruno, Occhetta e delle incertezze di Vieri che certamente con la visibilità diurna non si sarebbero verificati. Per fortuna questo dovrebbe essere l'ultimo mercoledì di campionato: le condizioni ambientali non rischieranno più di turbare la regolarità della nostra massima manifestazione calcistica. Dopo un seguito di emozioni i granata raggiungono finalmente al 37' il traguardo di un goal. Calcio d'angolo battuto da Albrigi; Puja devia di testa, Da Pozzo sflora la palla e Peirò, appostato a pochi passi dal portiere, la spedisce in rete. Il Torino continua sullo slancio e dovrebbe concretare la sua superiorità con altre marcature che però sfumano per sfortuna o per imprecisione al momento del tocco finale. Così dopo due minuti soli della ripresa cade sui torinesi la doccia fredda del pareggio, E' un goal davvero da "gara notturna". Un fallo di Ferrini (ci è parso) su Meroni viene rilevato dall'arbitro. Da dieci metri fuori area calcia Rivara. La parabola è ad effetto ma soprattutto la luce dei riflettori danneggia Vieri. Fatto sta che si vede il portiere della Nazionale accennare ad una parata verso la propria destra, mentre il pallone si infila a sinistra in rete. Da questo momento il Genoa cerca soprattutto di guadagnare tempo per portare in salvo un pareggio più che prezioso. Sembra quasi che i rossoblu, sorretti da un volenteroso Meroni e soprattutto da un Bicicli che corre in ogni parte del campo, riescano a raggiungere lo scopo. Al 37', però, i granata ritornano definitivamente in vantaggio. Ancora una volta l'azione parte da Albrigi che traversa verso il centro. Un difensore respinge. Ferrini, che era avanzato sulla destra fino ai limiti dell'area si trova in condizioni di sferrare il tiro decisivo. La sfera - diranno poi i genoani - urta sul piede di Occhetta e termina alle spalle di Da Pozzo. Il Genoa non può più fare nulla. Questa vittoria alia vigilia del derby con la Juventus porterà serenità all'ambiente. Essa è stata soprattutto voluta. Premia pertanto la tenacia dei granata. Il Torino, saldo in difesa nonostante la lentezza di Rosato, è piaciuto all'attacco soltanto nella prima parte, quando la freschezza e l'impeto dei singoli ha mascherato la scarsa intesa. Poi si è notato che nell'attuale prima linea granata soltanto la classe di Peirò e gli scatti di Albrigi si fanno sentire. Hitchens, sebbene in progresso rispetto alle più recenti partite, è ancora ben distante dal pericoloso centravanti della scorsa stagione. Puja non si trova quando la gara diventa affannosa e Ferrini giustamente cura di più il lavoro di copertura che le puntate in avanti. Insomma un buon Torino nei reparti arretrati ed un Torino ancora da rifinire all'attacco. |
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