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Comunale
27/10/1963
h.14.30
JUVENTUS - TORINO 3-1 (3-0)
Juventus
: Anzoli, Gori, Sarti, Castano, Salvadore, Leoncini, Stacchini, Del Sol, Nené, Sivori, Menichelli. All.: Monzeglio.
Torino: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Cella, Lancioni, Rosato, Peirò, Ferrini, Hitchens, Puia, Ferretti. All.: Rocco.
Arbitro: Gambarotta di Genova.
Reti: Nené 3' (J), Del Sol 29' (J), Sivori 32' (J), Hitchens 87' (T).
Spettatori: 58.000 circa.
Note: Espulsi Castano e Ferretti al 58'; ammoniti Castano e Ferrini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 ottobre 1963]
Juventus-Torino - derby numero 134 della serie, se si tiene anche conto dell'inutile amichevole disputata questa estate - è un racconto in tre, capitoli più uh, prologo che inizia con la cronaca della gara. Siamo al quarantacinquesimo del primo tempo e gli episodi principali sono i gol di Nene, Del Sol e Sivori. Il tratto centrale riguarda un calcio minore: è la descrizione della lotta condotta con puntiglio da una squadra conscia di non poter più risalire un pesante svantaggio e con un tono di sufficienza da chi è certo della vittoria. Il terzo ed ultimo capitolo ha più della boxe che delle football. Serie di scontri, non soltanto verbali, di espulsioni e di altre vicende indegne di un campionato. Il goal di Hitchens, a conclusione di tutto, costituisce un tardo diversivo, che non appassiona più gli spettatori. Due minuti dopo il confronto avrà termine e sulle gradinate di curva sorgeranno ancora tafferugli e pugilati, melanconica chiusura ad un avvenimento tanto atteso. Evviva il derby, per quanto riguarda lo sport: ma vi è da domandarsi in quale angolo remoto degli, spogliatoi i protagonisti di Juventus e Torino abbiano lasciato gli ideali di cavalleria, di sportività, di gioco elegante, ideali cui rimarremo tenacemente attaccati, altrimenti, spettacolo per spettacolo, finiremo tutti per preferire le Bluebell agli artisti del pallone. E veniamo, anzi iniziamo come è logico dal prologo. Al centro di esso Ferretti, un bravo ragazzo che merita ogni fortuna (e francamente gliela si augura), ma che davvero non poteva diventare né pretendere di essere l'arma segreta con cui l'allenatore Rocco avrebbe debellato la forza dei bianconeri: Eppure intorno all'esordio stagionale di Ferretti era stata stesa una cortina di mistero ed anche di inesatte dichiarazioni che appaiono inspiegabili ed assurde. Con non minor cura Annibale a Cannes aveva nascosto la dislocazione dei suoi elefanti, o Napoleone aveva manovrato la cavalleria a Waterloo. Ferretti, per ritornare alle proporzioni di un lato sportivo, è un mediano schierato ieri inaspettatamente all'ala sinistra. Di conseguenza Peirò è passato alla destra ed Albrigi e Moschino sono rimasti in tribuna. Il maggior rimprovero fatto al Torino nei-giorni scorsi, riguardava la scarsa incisività della prima linea, che in cinque partite aveva realizzato un goal su rigore e per quattro volte non aveva combinato assolutamente nulla. Mercoledì scorso, finalmente, era riuscita a mettere a segno due palloni su azione manovrata, ma non per questo i dubbi erano scomparsi. Perché dunque, si è rinforzato un reparto costituzionalmente già debole, togliendogli un attaccante? Si può immaginare che, arretrando - come infatti è arretrato - Ferrini su Sivori, Ferretti avrebbe dovuto costituire a metà campo insieme a Puja un tandem di lancio per Peirò e Hitchens, uniche due punte avanzate. Anche i telespettatori hanno notato, a proposito, del recente Russia-Italia di Mosca quanto queste volontarie rinunce al di gioco di attacco possano risultare nocive alla squadra che le applica. Lo sbaglio di Rocco - auguriamoci - sarà servito al C.T. Fabbri, osservatore ieri in tribuna, e per suo conto già abbastanza convinto dei pericoli cui si va incontro riducendo il quintetto avanzato ai due isolati e controllatissimi giocatori. In quanto al trainer granata Rocco, egli è stato stratega sfortunato oltreché imprudente. Dopo pochi minuti il juventino Nené ha battuto Vieri ed il Torino si è trovato costretto a passare all'offensiva anziché a difendersi: tutti i piani segretamente elaborati sono andati in frantumi. E forse abusare del senno del poi domandarsi che cosa avrebbero ottenuto dei veri attaccanti contro la retroguardia bianconera piuttosto sbandata nelle fasi iniziali? La rete di Nene è avvenuta al 3' su punizione. Rosato era entrato duro su Sivori e Gambarotta aveva assegnato un calcio franco da dieci metri fuori area. Il brasiliano Nené indovinava il tiro giusto, la palla rimbalzava a terra e contribuiva ad ingannare Vieri, gettatosi in ritardo. Il fatto che il Torino con un altro quintetto avrebbe potuto rimediare alla disavventura è dimostrato, dall'uscita di piede cui Anzolin è stato costretto al 7', e del salvataggio dello stesso Anzolin su Puja al 11'. La Juventus ha creato, al 17', in un'azione veramente bella una situazione da goal. Palla da Sivori a Menichelli e quindi a Nené senza che un avversario possa intervenire. Sul centravanti si butta Vieri che riceve un involontario colpo all'occhio, ma evita la marcatura. Il Torino preme ancora con Rosato (tiro da distante) e con Poletti-Puja-Hitchens, ma la conclusione del centravanti termina alta. E' quanto basta per smorzare lo slancio dei granata. Del Sol, al 30' su punizione per fallo di Lancioni contro Nené blocca il risultato realizzando il secondo punto. Il juventino piazza un pallone a pochi centimetri dal palo, Vieri questa volta non ha colpe, anche se si dispera. Passano due minuti è Nenè sorprende Lancioni e quei pochi spettatori che ancora non credono in lui, con uno scarto veramente elegante, dalla linea laterale centra poi verso destra, dove Sivori ferma con il petto, evita Cella ed anticipa l'uscita di Vieri. Mentre la sfera varca la linea bianca Menichelli le dà il tocco definitivo. I granata reclamano un fuorigioco che francamente non molti hanno visto. Sivori era scattato in tempo sul lancio del numero 9. Nella ripresa da segnalare il palo esterno di Sivori al 4', un pallone deviato di testa sulla traversa da Hitchens al 10', un palo di Menichelli con la sfera che ritorna tra le braccia di Vieri, al 39', ed il gol finale di Hitchens su passaggio di Rosato. Soprattutto (anzi, purtroppo) sono da sottolineare i gravi incidenti negli ultimi minuti. Già uno scontro tra Rosato e Sarti, seguito da un intervento falloso di Castano sul granata a terra aveva dato origine ad un accenno di pugilato. Hitchens e Peirò i più pronti ad intervenire, erano stati bloccati da compagni ed avversari. Castano aveva avuto un'ammonizione. Al 40' lo stesso Castano fermava in modo brusco Ferrini (almeno ci è parso) che cadeva. Ne seguiva una scena da film western. Molti davano e ricevevano pugni. Lo sfortunato Ferretti su buscava una gomitata involontaria da un avversario. L'arbitro nel tentativo di riportare la calma riceveva un calcio in uno stinco ed il segnalinee Ferrando veniva colpito ad un occhio. Dak mucchio si vedeva alla fine sbucare Ferrini il quale inseguiva per mezzo campo Sivori, tentando di sferrargli dei calci. Ferrini era appena stato graziato dalla squalifica per insolenze all'arbitro in una gara amichevole. Avrebbe dovuto, se non altro, sentire il dovere di comportarsi con correttezza in campo! Invece si è fatto ammonire nel primo tempo ed ha poi ceduto troppo presto al nervosismo. Omar ad ogni modo non reagiva, mentre un juventino accorreva a separare i due. L'arbitro Gambarotta metteva l'Accento conclusivo alla sua non brillante esibizione espellendo un giocatore per squadra: Castano, cui qualche responsabilità poteva venire addebitata, e Ferretti, il quale non aveva fatto altro che ricevere una gomitata ed un pugno. Quando la fortuna (e gli arbitri) voltano le spalle.