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Comunale
24/11/1963
h.14.30
TORINO - S.P.A.L. 2-0 (1-0)
Torino
: Vieri, Cella, Poletti, Rosato, Lancioni, Ferretti, Albrigi, Puia, Hitchens, Ferrini, Peirò. All.: Rocco.
S.P.A.L.: Patregnani, Olivieri, Bozzao, Muccini, Cervato, Riva, De Bernardi, Massei, Bui, Micheli, Crippa D. All.: Blason.
Arbitro: Marchese di Napoli.
Reti: Albrigi 36', Peirò 60'.
Spettatori: 17.221 di cui 11.000 paganti per un incasso di 12.209.908 lire e 6.221 abbonati.
Note: Prima del fischio d'inizio osservato un minuto di silenzio in memoria del presidente degli Stati Uniti Kennedy, tragicamente caduto l'altro ieri a Dallas. Tempo incerto, terreno in buone condizioni, calci d'angolo 11-3 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 novembre 1963]
Dopo le magre dei giorni scorsi, è venuta per i granata del Torino una vittoria senza discussioni, un successo netto e preciso, forse ancora più. probante di quanto non indichi il già sensibile risultato (2 a 0). Si dirà che la Spal vista ieri al comunale torinese era ben poca cosa, rispetto alla squadra rapida, veloce ed intraprendente, ammirata in altre occasioni; si parlerà degli errori cumulativi che hanno permesso il primo goal di Albrigi; si sosterrà l'infelice esibizione di Massei oppure si tenterà di sottolineare lo scarso dinamismo dei difensori ferraresi, tra i quali il solo Cervato si è salvato senza critiche dal generale disastro; si ricorderanno le assenze di Mencacci e del portiere titolare Bruschini. Tutto vero. Però l'esibizione dei granata di Rocco ha dimostrato un notevole progresso per molti atleti e per il gioco complessivo, e sarebbe bastato che Hitchens, sempre pronto a lottare su ogni pallone, fosse stato più centrato oppure più pronto nel tiro a rete, perché la vittoria assumesse addirittura le proporzioni del trionfo. Le debolezze della Spal, in sede di commento, non possono essere sottovalutate, ma il merito del Torino è egualmente pieno, perché prima che contro gli avversari, i granata dovevano combattere contro se stessi, erano chiamati ad una prova, di volontà e di carattere, che sgombrasse il cielo dalle nubi del dubbio sulle loro possibilità di ripresa. Non era facile dimenticare l'1 a 3 con la Juventus, l'1 a 3 con l'Inter, lo 0 a 3 di Roma; erano fatti recenti, sconcertanti, erano sconfitte che avevano lasciato traccia. Contro i biancoazzurri emiliani i torinesi hanno dimostrato di aver superato lo choc di tanti rovesci. La partita non era facile perché gli ospiti erano reduci da successi interessanti (3 a 1 alla Sampdoria e 5 a 2 al Mantova), e perché per motivi particolari all'ultimo momento oltre allo squalificato - ed ammalato - Crippa, era venuto a mancare anche il terzino Buzzacchera, rimasto a Bologna per punizione. Eppure, nonostante tutto, la squadra ha saputo reagire, lottando senza risparmio, portando la gara sul piano del ritmo, conquistando il gioco del centro campo dove si sono distinti un buon Ferrini ed un ottimo Ferretti, chiamando in causa un Vieri in ripresa ed un Potetti sempre più autoritario, dimostrando infine di sapere - a tratti almeno - comandare anche azioni di attacco in forze, specie quando era possibile liberare il tecnico Peirò oppure il veloce Albrigi. Alle note liete, seguono (come sempre) le note tristi: è ''mancato'' Puia, non è piaciuto Rosato per troppi errori nei rilanci, è stato inferiore alla sua fama Cella, che non ha né le caratteristiche tecniche né le possibilità fisiche di giocare come terzino, anche se si deve ammettere che la decisione di Rocco è stata dettata dalle circostanze. La somma dei fattori positivi, contrapposta a quella dei fattori negativi, segna comunque un notevole vantaggio per il Torino, che pare stia uscendo dalla crisi in cui era caduto nei giorni scorsi. Il successo sulla Spal segna il primo passo sulla strada della rinascita, un passo franco e vigoroso, che potrebbe essere di buon auspicio per il domani. Prima dell'inizio l'arbitro Marchese fischia il minuto di silenzio in memoria del presidente Kennedy, tragicamente caduto ieri l'altro Dallas; le bandiere sventolano a mezz'asta nel cielo grigio, come modesto omaggio degli sportivi italiani ad un grande uomo che scompare. Poi si comincia. Rocco, data l'assenza di Buzzacchera, ha rinviato l'esordio di Cella all'attacco (forse è stato un bene!), ed ha giustamente ripromosso Albrigi tra i titolari. Il Torino attacca subito, non dà tregua agli avversari, crea qualche calcio d'angolo senza esito. Solamente al 21' i ferraresi riescono a rompere l'assedio con un veloce contropiede, concluso male da Massei. Albrigi tenta l'azione a fondo, ma Hitchens sbaglia il goal di testa, finché si giunge al 37': fallo di Cervato su Puia a pochi metri dalla linea che demarca l'area di rigore; tira Albrigi, e la palla, violenta e precisa, supera la barriera, sorprende Patregnani fuori posizione e finisce in rete: 1 a 0 per il Torino. Poco dopo Puia ha sul piede giusto la palla del secondo goal, ma fallisce banalmente il bersaglio, ed il pubblico lo fischia senza remissione. Si riprende ed al 4' Patregnani viene involontariamente colpito da Hitchens; niente di grave, ma il portiere spallino, nel tentativo di ricuperare la palla finisce nella pozza d'acqua, proprio dietro la porta, che viene usata per la gara di atletica dei 3 mila siepi. L'arbitro sospende per due minuti il gioco per permettere a Patregnani di cambiare gli indumenti, completamente inzuppati d'acqua. Al 16' azione Ferretti-Hitchens-Peirò, e rete dello spagnolo con tiro diagonale e preciso. Sul 2 a 0 gli ospiti tentano il ricupero, ma confermano le impressioni di squadra in giornata negativa. Sbagliano tutti, anche Massei, permettendo così i veloci contropiede dei granata, che per tre volte mettono Hitchens in condizioni di segnare, e per tre volte l'inglese fallisce o tempo o mira. Segna ancora Peirò al 40', ma l'arbitro annulla per un presunto fallo sul portiere. Proprio duo scadere del tempo si presenta a Massei l'occasione del ''goal della bandiera'', ma l'attaccante ferrarese, anche perché pressato da Vieri in uscita, alza sulla traversa, rimanendo a terra dolorante. Su questo episodio Marchese fischia la fine. L'ingresso negli spogliatoi è stato vietato a tutti. I dirigenti la segreteria granata, interpretando con eccessiva severità una recente circolare della Lega, hanno relegato i giornalisti in una saletta isolata. Impossibile parlare con i giocatori o con i tecnici, che uscivano da tutt'altra parte. Nessun commento dei protagonisti quindi. La partita del resto non meritava tanto.