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Comunale
08/12/1963
h.14.30
TORINO - LAZIO 2-0 (1-0)
Torino
: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Cella, Rosato, Ferretti, Crippa, Puia, Hitchens, Ferrini, Peirò. All.: Rocco.
Lazio: Cei, Zanetti, Garbuglia, Carosi, Pagni, Gasperi, Maraschi, Landoni, Rozzoni, Giacomini, Morrone. All.: Lorenzo.
Arbitro: Carminati di Milano.
Reti: Peirò 1', 49'.
Spettatori: 21.621 di cui 15.400 paganti per un incasso superiore ai 20 milioni di lire e 6.221 abbonati.
Note: Ammoniti Morrone nel primo tempo, Poletti e Hitchens nella ripresa. Terreno discreto, cielo nuvolosa, temperatura rigida.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 9 dicembre 1963]
Due ''passaggi in porta'' di Peirò, il tipo di goal che - più del tiro violento - testimonia la classe di un attaccante, hanno consentito al Torino di proseguire la serie positiva iniziata quindici giorni or sono contro la Spal e continuata domenica scorsa a Firenze. Il 2 a 0 con il quale i granata hanno battuto ieri la Lazio allo stadio comunale torinese conferma i progressi di gioco e la maggiore fiducia nel propri mezzi della squadra di Nereo Rocco, senza togliere nulla ai biancazzurri romani, che hanno dimostrato di meritare la fama di squadra solida in difesa e pericolosa in contropiede, doti che giustificano la loro attuale brillante posizione in classifica. L'elemento più temibile fra gli ospiti era l'attaccante italo-argentino Morrone, ieri schierato all'ala sinistra. Bloccandolo, grazie alla strettissima marcatura di Potetti (che ha macchiato la sua gagliarda prestazione con un inutile e brutto fallo sull'avversario, al 28' della ripresa), il Torino ha ridotto notevolmente la pericolosità offensiva degli avversari: Morrone non è mai riuscito a sfuggire alla guardia di Poletti e gli altri uomini di punta laziali, privi del suo appoggio, Bono stati a loro volta contrastati efficacemente da Buzzacchera, che non ha concesso libertà a Maraschi, da Cella e Rosato, i quali hanno chiuso ogni varco al grezzo ma pericoloso Rozzoni. Cella e Rosato, impiegati già a Firenze rispettivamente nei ruoli di stopper e libero, erano attesi con interesse alla prova nei nuovi compiti loro affidati da Rocco, ed anche ieri i risultati sono stati positivi. Rosato, malgrado avesse ricevuto una dura botta alla schiena nei primi minuti da Rozzoni, non ha fallito un intervento; Cella si sta abituando al ruolo, ed è pronto a svincolarsi dai compiti difensivi per appoggiare l'attacco non appena si presenti l'occasione favorevole. In aiuto alla retroguardia ha giocato prevalentemente Pula, che ieri doveva marcare Giacomini, mentre Ferrini ha potuto approfittare di una maggiore libertà di azione, spingendosi spesso In avanti. Dalla saldezza del reparti arretrati, dove Ferretti ha fatto spicco per calma, sicurezza, precisione dei passaggi, è giunta al Torino la spinta per conquistare la vittoria, malgrado in prima linea soltanto Peirò fosse in giornata di grande vena. Degli altri elementi di punta, infatti, Crippa si è ancora mostrato in ritardo di preparazione, e lo slancio di Hitchens è stato quasi sempre frenato dalla doppia guardia di Pagni e di Gasperi, in particolare del secondo, certamente il migliore della difesa biancazzurra. Le due reti di Peirò hanno entusiasmato il pubblico: mai come ieri l'attaccante spagnolo ha dato la misura della sua grande classe. Joaquim, che già a Firenze aveva segnato il goal del prezioso pareggio, sta trovando fiducia in se stesso, ha più che mai l'appoggio del compagni; nel vedere l'abbraccio con il quale lo hanno soffocato dopo il secondo punto, si è capito quanto fossero stonate le accuse di ''boicottaggio'' nei suoi confronti da parte dei compagni di squadra, accuse che serpeggiavano l'anno scorso fra i tifosi quando le prestazioni dell'asso spagnolo erano inferiori alla fama che aveva preceduto il suo arrivo. Peirò ha segnato ieri in apertura di gioco, ed ha raddoppiato all'inizio della ripresa; due goals che oltre a determinare il punteggio, sono giunti in momenti decisivi. Il primo, portando la Lazio subito in svantaggio, ha praticamente impedito ai biancazzurri di porre in opera la loro tattica fatta di una stretta difesa e di improvvisi contropiede; il secondo ha tolto ogni energia agli ospiti, proprio mentre essi cercavano di organizzarsi per tentare una non ancora impossibile rimonta. Il Torino è andato in vantaggio al 2° minuto. Ferretti ha vinto un duello sul settore sinistro, nella metà campo ospite, ed ha appoggiato al centro verso Peirò, liberatosi con uno scatto di Zanetti: Cei ha accennato l'uscita e lo spagnolo lo ha colto in contropiede con un tocco di destro, quasi a fil di montante. Più spettacolare il secondo goal, al 4' della ripresa. Dopo uno scambio fra Crippa e Puja, la mezz'ala toccava verso l'area avversaria dove Peirò, spostatosi in posizione di centravanti, anticipava Gasperi ma pareva essersi trascinato la palla troppo sulla destra: tutti comunque si attendevano la staffilata, ma ancora una volta lo spagnolo beffava Cei con un pallonetto di rara precisione che si infilava all'incrocio dei pali. Fra le reti, il Torino si era meritato ampiamente la vittoria con una pressione quasi continua, con tiri di Ferrini, Ferretti, Crippa e Puja fuori di poco, e con una punizione calciata violentemente dallo stesso Peirò contro la traversa della porta di Cei. Vieri aveva corso un solo pericolo: al 25' del primo tempo su un secco tiro di Rozzoni a fil di montante. Nella ripresa, ormai in vantaggio per 2 a 0 e con la prospettiva dell'incontro di mercoledì in Coppa Italia contro il Varese, i granata hanno limitato il loro impegno e la Lazio ha potuto portare una serie di attacchi, tutti bloccati. La gara, però, si è fatta nervosa, in particolare per alcuni scontri cattivi fra Poletti e Morrone. Battibecchi in campo ed anche ai bordi: l'agitatissimo allenatore laziale, l'argentino Lorenzo, innervosito per la sconfitta e beccato dal pubblico, sbottava in espressioni piuttosto vivaci nei confronti dei colleghi della panchina granata, promettendo ''vendetta'' per la gara di ritorno.