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| Comunale |
| 05/01/1964 |
| h.14.30 |
| TORINO - ATALANTA 3-0 (1-0) Torino: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Cella, Rosato, Ferretti, Peirò, Ferrini, Hitchens, Puia, Moschino. All.: Rocco. Atalanta: Cometti, Pesenti, Nodari, Nielsen F., Cardoni, Colombo, Domenighini, Milan, Calvanese, Mereghetti, Cairoli. All.: Quario. Arbitro: Roversi di Bologna. Reti: Hitchens 44', 88', Ferrini 82'. Spettatori: 15.000 circa. Note: Peirò ha fallito un calcio di rigore, ammonito Colombo. Cronaca [Tratto da La Stampa del 6 gennaio 1964] Il Torino ha ottenuto contro l'Atalanta la vittoria più netta di questa sua stagione, prendendosi anche il lusso di sbagliare un rigore in apertura di gioco. Hitchens, l'attaccante tanto discusso, ha segnato due reti: l'allenatore Rocco è stato quasi portato in trionfo a fine gara. La squadra torinese non potrà incominciare meglio l'anno. A rischio di velare con l'ombra di una critica la meritata soddisfazione dei quindicimila tifosi che hanno sfidato il sottozero di ieri, e delle migliaia e migliaia di altri sostenitori granata, occorre aggiungere a questo punto che il 3-0 è dovuto soprattutto agli spunti individuali di un paio di giocatori e.. alla solidità della difesa. Il brillante successo non aggiunge quindi molto a quanto già si sapeva; indica cioè che il Torino ha una retroguardia fortissima, una retroguardia che permette agli uomini di punta di annaspare, di ingarbugliare le azioni da goal fin tanto che la rete una volta o l'altra arriva. Per essere completa, la felicità del Torino avrebbe dovuto scaturire da una travolgente manovra offensiva, che invece non c'è stata. I granata hanno avuto un promettente quarto d'ora iniziale, hanno dominato nel complesso durante il primo tempo, tuttavia ben di rado le triangolazioni fra gli elementi d'attacco portavano con incisività il pallone in zona utile per il tiro. Le offensive torinesi erano basate sulle volate a testa bassa di Hitchens, sui guizzi di Peirò (che ha giocato nonostante il malanno ad un piede) e su qualche passaggio indovinato di Moschino. Erano una serie di acuti, non un coro. La sorte si è incaricata di ridare a questa prima linea uno schieramento diverso da quello originario. Rocco aveva mandato in campo da destra a sinistra, Peirò, Ferrini, Hitchens, Puja, Moschino. La giornata disastrosa di Puja ha consigliato invece una serie di mutamenti per modo che l'attacco ha finito per avere lo stesso Puja all'ala destra, Ferrini, arretrato, quindi Hitchens, Moschino e Peirò: una disposizione più logica che, se non altro, ha permesso a Moschino di riambientarsi a quei compiti di regia che prima o poi dovranno pur essergli affidati, essendo egli l'unico giocatore granata capace di legare i vari componenti del quintetto. Peirò a sinistra è inoltre apparso più a suo agio ed in quanto a Puja egli non è stato peggiore all'ala destra di quanto lo fosse da interno. Sull'ex vicentino vorremmo aggiungere che, a dispetto della sua partita nebulosa anzi proprio per questo, il pubblico non è certo stato generoso con lui. Ha sottolineato ogni sbaglio ed ha avuto ben pochi incoraggiamenti per un atleta che si batteva con la migliore volontà, anche se con scarsa fortuna. Puja continua la sua lenta trasformazione di stile. Nel Lanerossi correva attraverso il campo - una specie di Del Sol italiano - e raramente era impegnato sotto rete, anche se nella scorsa stagione ha messo a segno dieci goals. Qui, tra i granata, la mezz'ala arretrata (una magnifica mezz'ala, sia chiaro) è Ferrini. Tocca a Puja cambiare ritmo e prestazioni. Ieri non era in forma e non ha reso molto. Capita. I tifosi dovrebbero capirlo e non fare di lui il capro espiatorio di tutta una situazione. Del resto occorre sottolineare come di fronte al Torino stesse l'Atalanta, una delle più forti squadre di centro classifica. I bergamaschi fin dall'inizio hanno rinunciato praticamente all'offensiva, puntando su Gardani difensore libero. Colombo controllore di Hitchens e su Milan e Mereghetti arretrati, aiutati spesso dal giovane, inesperto e volenteroso Carioli. In avanti stavano Caivanese, lento e confusionario, e Domenghini, bravo sì, ma non tanto quanto ci si poteva aspettare da un atleta arrivato a far parte della nazionale azzurra. In definitiva, l'Atalanta badava a difendersi, il Torino basava pure la sua forza su un Rosato difensore libero, sui terzini Poletti, Cella e Buzzacchera e sui centrocampisti arretrati Ferrini e Ferretti (il portiere Vieri non è quasi mai stato impegnato) e non dava l'impressione, di essere facilmente superabile in difesa. Data la situazione, quello che ha deciso la partita è stato il lavoro offensivo dei granata, un lavoro non sempre ordinato, ma alla fine utile. L'Atalanta ha creato praticamente una sola occasione da goal, proprio al primo minuto, quando Domenghini e Calvanese sono scesi in coppia verso l'area avversaria. Vieri e uscito sull'ala destra, ma non ha potuto bloccare. La palla arrivava a Milan che, da distante, sbagliava ingenuamente il tiro nella porta vuota. Dopo questo episodio, il Torino ha sempre controllato gli antagonisti; anzi già al secondo minuto, per fallo di Pesenti su Hitchens, ha addirittura avuto un penalty in favore. Da undici metri Peirò sbilanciava il portiere con una finta (Cometti difatti, si tuffava verso sinistra, mentre lo spagnolo calciava nell'altra direzione) ma spediva la sfera contro la base del palo. All'8' un goal di Puja veniva annullato per entrata irruente dello stesso attaccante su Cometti, poi il terzino Nodari con la scarpa trafitta da un tacchetto di Hitchens doveva rimanere fuori campo per circa cinque minuti. Si vedeva allora Domenghini arretrare a guardia di Peirò (duello tra giocatori di elasse) fino a quando il ''n.3'' bergamasco poteva rientrare e la partita riprendeva con il solito andamento caratterizzato dalla pressione dei granata. Perfino il terzino Poletti spesso si portava all'attacco. Batti e ribatti, proprio allo scadere del primo tempo i torinesi andavano in vantaggio. Forte e preciso traversone di Moschino da sinistra a destra, testa di Puja, altro colpo di testa di Ferrini e scatto breve ed irresistibile di Hitchens. Cometti non può neppure tentare la parata. Questo al quarantacinquesimo minuto. Dietro al riparo del goal all'attivo e della sua formidabile forza difensiva, il Torino aveva modo di disputare una ripresa del tutto serena. Soltanto Domenghini, colpito da una pallonata al viso, Puja crudelmente fischiato ad ogni errore e Colombo ammonito per proteste hanno passato qualche guaio. Per il resto, i bergamaschi nonostante l'impegno dimostrato si sono presto accorti di non poter sperare di pareggiare ed i torinesi hanno aumentato il vantaggio. Ferrini, al 37', subito dopo una punizione di Colombo terminata a lato della porta di Vieri, attraversava di corsa mezzo campo e dai limiti dell'area otteneva il secondo punto dei granata. Hitchens, al 43', sfruttava un'intelligente deviazione laterale di Ferretti e realizzava ancora. Tre a zero. Dal gennaio del 1963 contro il Palermo il Torino non otteneva un simile scarto di reti e se si toglie un 4-2 inflitto alla Samp sul finire dello scorso torneo, da un anno appunto i granata non coglievano un'affermazione tanto chiara. L'allenatore Rocco, fiducioso ormai della sua ben organizzata difesa, può ora insistere a curare il gioco d'attacco. E se Hitchens o Peirò trovano la giornata buona il Torino è in grado di essere minaccioso davvero. |
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