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| Comunale |
| 19/01/1964 |
| h.14.30 |
| TORINO - BARI 1-2 (1-1) Torino: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Lancioni, Rosato, Ferretti, Peirò, Ferrini, Hitchens, Puia, Moschino. All.: Rocco. Bari: Mezzi, Baccari, Panara, Buccione, Magnaghi, Mupo, Visentin, Catalano, Siciliano, Gianmarinaro, Vanzini. All.: Tabanelli. Arbitro: Righi di Milano. Reti: Peirò 15' rig. (T), Catalano 43' rig. (B), Siciliano 77' (B). Spettatori: 20.221 di cui 14.000 paganti circa, piú 6.221 abbonati per un incasso superiore ai 13 milioni di lire. Note: La gara, inizialmente in programma il 3 novembre, venne posticipata assieme all'intera nona giornata, al 19 gennaio 1964 per via della concomitanza della gara della Nazionale italiana contro l'URSS. Tempo sereno con pallido sole, numerosa e rumorosa la rappresentanza barese sugli spalti. Cronaca [Tratto da La Stampa del 20 gennaio 1964] La serie positiva del Torino, che durava ormai da sette giornate, è stata interrotta ieri - ed in modo clamoroso - sul terreno dello stadio comunale ad opera del Bari, che ha vinto per 2 a 1 conquistando così due punti preziosissimi per la sua precaria classifica. I pugliesi, alla vigilia, avevano dichiarato di puntare al pareggio: il successo è certamente un premio immeritato per la squadra di Tabanelli, come costituisce una punizione troppo severa per gli uomini di Nereo Rocco, i quali hanno offerto per altro una prestazione inferiore all'attesa, con molte incertezze in difesa e indecisioni in area barese. Da molte domeniche, le partite del Torino sono l'una la copia dell'altra in quanto a svolgimento. I granata premono a lungo, la loro superiorità a centro campo è evidente e desta ammirazione, ma la manovra perde di efficacia quando si avvicina alla porta avversaria. Non è cosa nuova a dire che il Torino gioca praticamente con due sole punte avanzate (Hitchens e Peirò) appioppate ora da Ferrini, ora da Moschino, ora da Puia, i quali si scambiano spesso di ruolo e di compiti durante i novanta minuti. Con questi continui mutamenti di posizione. Rocco cerca non tanto di sorprendere la difesa avversaria, quanto di trovare il modo di rendere possibile la coabitazione di Puia, Ferrini e Moschino. Messi a turno all'ala, Puia e Moschino finiscono per arretrare quasi senza accorgersene, per la loro abitudine e le loro attitudini di uomini di centro campo. Ieri, poi, si è visto a lungo Moschino in posizione arretrata e Ferrini più avanzato, ma anche il capitano - che pure ha sferrato alcuni tiri pericolosi - tende a tornare indietro. In avanti, quindi, restano quasi sempre i soli Hitchens e Peirò, spesso è soltanto l'inglese ad accettare la lotta nel vivo della difesa avversaria. In questo modo, la superiorità a metà campo e i numerosi rilanci operati anche dai terzini, sono facilmente intercettati dagli opposti difensori. Come nelle ultime partite, il portiere avversario non è stato praticamente impegnato: ha avuto un solo intervento difficile, nella ripresa. Ieri, poi, oltre alle note difficoltà nella manovra d'attacco, il Torino ha palesato molte incertezze in difesa. La sostituzione forzata dell'infortunato Cella con Lancioni è stata forse la causa principale di molti sbandamenti: il vecchio Remo mancava da molto dallo prima squadra, ed il suo accordo con i compagni di reparto (un reparto che aveva trovato la migliore efficienza proprio con la coppia Cella-Rosato in funzione di stopper e di libero) non poteva essere perfetto. Non altrimenti si potrebbe spiegare il nervosismo di Rosato, autore di alcuni interventi fuori tempo o inutilmente fallosi, come quello che ha provocato il rigore a favore del Bari. Ad un certo punto anche a Poletti, alle prese con il piccolo e scattante Vanzini, hanno ceduto i nervi: ha mancato molti recuperi ed ha commesso delle ingenuità. Lo stesso Vieri, autore nel primo tempo di una magnifica parata su colpo di testa di Catalano, e stato coinvolto nelle incertezze della difesa: quando Siciliano - a due passi dalla porta, ed in una posizione che dalla tribuna è parsa a molti viziata da fuori gioco - ha deviato di testa in rete il pallone della clamorosa vittoria, il numero uno granata è rimasto fermo in mezzo ai pali, quando avrebbe potuto allontanare la minaccia uscendo sul centravanti avversario. In difesa, poi, unici a mantenere la calma sono stati Ferretti - lucidissimo anche in fase di appoggio - e Buzzacchera, che nel finale ha poi dovuto spostarsi all'ala per una dolorosa distorsione. Una brutta giornata - quindi - per il Torino, anche se non si deve drammatizzare sulla sconfitta, comunque immeritata. Rocco è alle prese con dei problemi di inquadratura non facili da risolvere, non potendo scambiare il giocatore da centrocampo che gli cresce con un elemento di punta. A questo egli doveva forse pensare durante la campagna acquisti dell'estate. Il Bari puntava allo 0 a 0, ed invece - trovatosi in svantaggio per 1 a 0 - si è visto regalare il pareggio da una entrata troppo impulsiva di Rosato, e poi addirittura la vittoria da una incertezza della difesa granata. L'arbitro Righi, dal canto suo, ha contribuito nel finale a salvare i pugliesi, cogliendo gli attaccanti torinesi in qualche fuori gioco molto discutibile, ed ignorando due interventi piuttosto rudi su Hitchens e su Moschino, al 24' ed al 25' della ripresa. Giornata nera del Torino e giornata fortunata per i baresi, che hanno avuto nel centromediano Magnaghi, nel mediano Mupo, nel sempre fine Gianmarinaro e nel giovane Vanzini (alla seconda gara di serie A) gli elementi migliori. Gli ospiti hanno tenuto fede alle promesse della vigilia: al fischio d'inizio si sono chiusi nella loro metà campo, con Mupo battitore libero davanti al portiere. Già al secondo minuto, si visto che il Torino avrebbe avuto difficoltà a passare: su Hitchens, scattato bene in area, si sono buttati a far mucchio Magnaghi, Mupo e Panara con l'aggiunta di Mezzi. Il centravanti è finito a terra, con tutti gli avversari addosso, e Righi ha decretato una punizione contro i granata.. Il Torino ha continuato a premere, ma la prima parata difficile l'ha compiuta Vieri al 10', su colpo di testa di Catalano. Al 15', il goal. Mischia alle soglie dell'area barese e respinta dì Panara, proprio addosso a Ferrini, con rimpallo sui piedi di Peirò. Scatto dello spagnolo che si incuneava in area, dove Panara lo affiancava e lo metteva a terra. Lo stesso Peirò calciava il rigore e batteva Mezzi. Pareva l'inizio di una facile vittoria granata, ma il Bari malgrado fosse in svantaggio non apriva la propria difesa e si limitava al contropiede. Al 42' Buccione commetteva un brutto fallo su Moschino, ed un minuto dopo i pugliesi pareggiavano. Lancio di Siciliano a Catalano, che entrava in area, molto spostato sulla destra di Vieri. L'attaccante barese pareva già aver perso la palla, quando Rosato l'affrontava alzando un piede verso il viso del l'avversario. Catalano cadeva a terra, Righi indicava il dischetto degli undici metri, e la stessa mezz'ala barese batteva Vieri con una fucilata che rimbalzava contro il ferro all'interno della porta e tornava in campo. La ripresa vedeva il Torino continuamente all'attacco, con Lancioni, Rosato, Buzzacchera e Poletti sulla linea di metà campo a rilanciare palloni verso l'area avversaria, dove dominavano nelle respinte di testa Magnaghi e Mupo. Al 33' il goal della vittoria barese. Scambio Gianmarinaro-Visentin, e centro dell'ala che mandava la palla a spiovere nell'area del portiere dove verso Vieri, accorrevano Rosato, Siciliano e Vanzini. I due difensori granata parevano sorpresi, Vanzini stava a guardare e Siciliano (sbucato oltre Rosato) toccava di testa, senza molta convinzione, segnando a sinistra di Vieri. |
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