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| Comunale |
| 15/03/1964 |
| h.15.00 |
| TORINO - JUVENTUS 0-0 Torino: Reginato, Teneggi, Poletti, Cella, Rosato, Ferretti, Albrigi, Puia, Hitchens, Ferrini, Peirò. All.: Rocco. Juventus: Anzoli, Gori, Sarti, Castano, Salvadore, Leoncini, Stacchini, Del Sol, Nené, Sivori, Menichelli. All.: Monzeglio. Arbitro: Campanati di Milano. Reti: - Spettatori: 35.000 circa. Note: Calci d'angolo 3-2 per il Torino, giornata grigia e umida, terreno pesante e scivoloso. Cronaca [Tratto da La Stampa del 16 marzo 1964] Inutile e sbagliato oggi guardare alle statistiche. Le cifre dicono che il Torino e la Juventus, in questa sconcertante stagione, hanno regalato ai loro sfortunati spettatori la bellezza di nove incontri senza reti, di cui la maggior parte raggruppati nella seconda metà del campionato. Poiché il pubblico va allo Stadio soprattutto per vedere dei goals, è facile immaginare lo stato d'animo dei tifosi in casi del genere. Anche ieri Torino e Juventus, impegnati nel confronto diretto, hanno chiuso sullo zero a zero. Secondo la matematica si sarebbe dunque aggiunta una perla nera alla collana degli incontri torinesi, secondo la realtà invece si è assistito ad una prova brillante, divertente e spavalda. Una partita che capovolge ogni considerazione e rappresenta una brillante eccezione nella sequenza dei derby disputati all'insegna del nervosismo. Torino-Juventus, ieri, è stato avvincente come un libro giallo. E' incominciato con un goal sbagliato da due passi da Peirò ed è terminato con un pallone che Hitchens scappato ai difensori bianconeri ha lanciato fuori bersaglio senza aver udito il fischio dell'arbitro che avvertiva della fine del confronto. Tra l'una e l'altra azione, i juventini non sono certamente stati a guardare. Sia pure con una manovra più elaborata, hanno creato pur essi molte occasioni favorevoli. Le reti non sono arrivate né da una parte né dall'altra, ma gli sportivi torinesi hanno la soddisfazione di aver sfidato a ragion veduta la pioggia Prima dell'incontro le nuvole basse sono stata bucate da un elicottero per riprese cinematografiche. Qualche cartellone pubblicitario è stato travolto dal turbine suscitato dalle pale rotanti, ma l'argentea macchina volante ferma nel cielo a tre metri da terra ha costituito un prologo spettacolare, un prologo degno della gara. Poi Campanati, un arbitro preciso ed intelligente (molto opportuna specie all'inizio la spiegazione mimica dei falli, e molto abile l'applicazione della regola del vantaggio) ha fischiato il via ed i ventidue protagonisti - venti, anzi, poiché i portieri non corrono - si sono messi a filare sul terreno scivoloso e cosparso di | pozzanghere come altrettanti Berruti sulla scorrevole e asciutta pista olimpica nel giorno famoso dei Giochi romani. ''Vedrai che non tengono questo ritmo'' diceva l'ex azzurro Borei in tribuna accanto a noi, e difatti nella ripresa il tono è calato leggermente, ma molto meno di quanto ci si potesse immaginare. Torino e Juventus insomma hanno corso dal principio alla fine, gettando nella lotta ogni energia. I granata anziché mettere il focoso Ferrini sull'altrettanto focoso Sivori, avevano affidato quest'ultimo alla guardia di Cella, lasciando Rosato difensore libero — splendida partita quella del chierese! — ed incaricando il lungo Puja di controllare Nenè. Nella Juventus schieramento solito, con Castano, però, che affrontava in prima battuta Hitchens, mentre Salvadore era prevalentemente difensore volante (rari gli scambi di ruolo tra i due e date le caratteristiche di Hitchens sarebbe stato meglio affidare l'irruente inglese all'attenzione di Salvadore). L'incontro non ha avuto soste, come si è detto. Già all'undicesimo minuto Peirò, su centro di Hitchens dalla sinistra, si è trovato tutto solo a tu per tu con Anzolin. Su un terreno asciutto lo spagnolo avrebbe probabilmente segnato; invece, forse per difetto di equilibrio, ha mandato a lato in modo banale. Da questo punto in avanti è impossibile raccontare uno per uno i vari episodi offensivi; meglio mettere in evidenza le fasi decisive. Nel primo tempo, dopo una serie di avanzate granata, Sivori ha avuto per due volte la palla da goal, mancando di un soffio la marcatura. Al 25', su centro di Menichelli, il capitano ha deviato di testa da pochi passi. La palla è passata a fianco del montante. Al 45' ancora Menichelli si impadroniva della sfera sgusciata sotto i piedi di Teneggi (quanti falsi rimbalzi sul terreno imbevuto di pioggia). L'ala effettuava il cross e Nené tentando, senza riuscirvi di intercettare, sbilanciava in compenso la retroguardia avversaria. Sivori sui cui piedi terminava l'azione, avena modo di effettuare uno stop e di prendere la mira. Il goal più che inevitabile sembrava ormai fatto. Rosato con una prodezza - una delle tante nella giornata - riusciva a deviare di testa. Nella ripresa, al 14', il pallone terminava davvero in porta alle spalle di Anzolin, ma anche questa volta non vi è stata marcatura. Il motivo è semplice: la sfera, calciata da Hitchens con estrema violenza, ha sfondato l'esterno della rete e si è infilata nella porta juventina attraverso il buco. L'arbitro, richiamato dagli interessati, non ha avuto difficoltà ad accertare la smagliatura, non convalidando il punto. Ai granata non è rimasta neppure la soddisfazione di protestare per gli impianti, dato che ieri lo Stadio, su cui si alternano le due squadre cittadine, era ''campo del Torino'' e tenuto anche conto che le due compagini usano di volta in volta le proprie reti. Il Torino ha poi sfiorato il punto al 24' su deviazione del volenteroso e brillantissimo Hitchens ed ancora al 26', quando Anzolin, di piede, è stato costretto ad interrompere un'incursione del solito Hitchens. Al 32' Del Sol è stato atterrato ai bordi dell'area, piuttosto dentro che fuori a dire il vero, ma l'arbitro ha fatto battere la punizione dal limite. Niente penalty. Ed ecco, al 35' ed al 40', la Juventus far sventolare le bandiere dei suoi sostenitori sotto la spinta di un prematuro entusiasmo. Si inizia con un'azione confusa. Sarti avanzato all'attacco centra da sinistra, Reginato, il portiere che non ha ancora incassato goals in partite di serie A, viene urtato da Rosato e perde il pallone. Sivori allora tocca a Menichelli che calcia con violenza ma colpisce Teneggi. Ancora Menichelli riprende; Reginato da terra ha un colpo di reni inatteso e devia. Poco dopo Nené serve Menichelli e questi scaraventa la sfera sul palo. Nessun rimpianto: l'attaccante si trovava in fuori gioco. Si finisce con una galoppata di Hitchens attraverso mezzo campo. Il granata scarta in volata due difensori quindi mette a lato di poco. Campanati un attimo prima aveva fischiato l'alt e mentre Hitchens calciava stava già ricevendo i complimenti e il saluto da un giocatore granata. I giocatori stanchi, infangati, ma soddisfatti, si stringono la mano. Sono sorridenti per la buona prova fornita: un bel derby passa agli archivi. |
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