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Comunale
17/01/1965
h.14.30
TORINO - INTER 0-0
Torino
: Vieri, Poletti, Buzacchera, Puia, Cella, Rosato, Simoni, Ferrini, Hitchens, Moschino, Meroni. All.: Rocco.
Inter: Di Vincenzo, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarnieri, Malatrasi, Domenighini, Mazzola, Gori, Suarez, Corso. All.: Helenio Herrera.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: -
Spettatori: 50.203, di cui 44.001 paganti e 6.202 abbonati per un incasso superiore ai 55 milioni di lire.
Note: Giornata fredda, leggero velo di nebbia poi dissolta nella ripresa; ammonito Ferrini per gioco scorretto, e Domenighini per fallo di reazione. Calci d'angolo 3-3.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 gennaio 1965]
Molta atletica, poco calcio e rare occasioni da rete: questa in breve la cronaca di Torino-Inter, una gara vivace che non ha certamente annoiato gli sportivi. Si dice che il football sia in crisi. Ieri, al Comunale, i paganti erano 44mila, oltre agli abbonati che in fondo sono dei paganti in anteprima; l'incasso e stato di cinquantacinque milioni. Le cifre smentiscono i pessimisti. Lo sport più popolare in Italia resta vivo e vitale purché si tengano lontane da esso certe esagerazioni. Dal punto di vista dello spettacolo la partita tra granata e nerazzurri ha offerto poi una serie di episodi avvincenti, anche se non è mai salita ad alto livello tecnico. L'Inter era incompleta. Soprattutto ha avvertito la mancanza di un Jair, prezioso nel contropiede. Il Torino aveva invece tutti i migliori, ma ha dato l'impressione di non credere abbastanza nei propri mezzi. L'attacco ha pasticciato, difesa e mediana sono state bene attente alla copertura, con la lodevole eccezione di Poletti, di cui si dirà. Nessun torinese, insomma, si è accorto che ieri una squadra aveva a portata di mano la vittoria: l'undici granata. Eppure, salvo un non lungo periodo finale, i giocatori del Torino hanno corso come fondisti accumulando azioni su azioni. Moschino, un regista impareggiabile, specialmente quando, come ieri, può concludere, un tacito patto di non aggressione con l'antagonista, diretto, ha offerto ai compagni utili suggerimenti. Il guaio è che. Hitchens, emozionato forse nel trovarsi opposto alla sua compagine di un tempo, ha commesso molti errori, Meroni ha ripetuto le scene di disastroso attaccamento alla palla, Simoni e Ferrini sono stati discreti, ma non al massimo delle possibilità. Il Torino, in sostanza, ha dominato ai punti ma non è arrivato al goal che avrebbe messo k. o. gli avversari. C'è stato un momento, al 25' della ripresa, in cui si è avuta l'impressione che questa rete fosse inevitabile. Un ritardo di Hitchens ha fatto sfumare l'occasione della meritata vittoria. L'Inter da parte sua ha giocato con una comprensibile prudenza: mancava del portiere titolare Sarti e del ''vice'' Bugatti. Aveva tra i pali l'esordiente Di Vincenzo, e tutti sanno quale stato d'animo crei una situazione del genere. Era assente anche Picchi, uno dei perni della difesa. Inoltre Guarnieri rientrava, non certo in buona forma, e come si è detto non era stato schierato Jair. Il trainer Helenio Herrera fino a sabato sera aveva ripetuto che il brasiliano sarebbe stato in campo nonostante il ginocchio in non perfette condizioni. Sembra però che nella nottata sia sopravvenuta un'improvvisa febbre. Jair è rimasto in tribuna, piuttosto malandato. In quanto al Torino, Rocco ha confermato in pieno la squadra di Roma, indovinando poi la mossa giusta col lasciare Poletti a guardia di Corso, anche se la finta ala sinistra dell'Inter ha sempre manovrato nella zona centrale. Poletti, che è un ex attaccante, si è trovato avvantaggiato. Infatti quando si sganciava dal suo antagonista, partiva da centrocampo e non dalla sua area per creare azioni da goals. Suoi sono stati parecchi tiri pericolosi. Per il resto marcature normali: i centromediani sui centravanti. Tagnin su Ferrini Rosato su Domenghini, il quale più che l'estrema destra faceva la mezz'ala e Buzzacchera su Mazzola, il più pericoloso elemento della prima linea milanese. Cella, ottimo nel primo tempo, e Malatrasi difensori liberi Suarez e Moschino, come si è detto, più che marcarsi si ignoravano, concedendosi reciprocamente libertà di azione. E' andata bene al Torino che aveva Moschino in forma, mentre lo spagnolo non è apparso tale. Il migliore regista dei due è stato senz'altro il granata. Un'ultima osservazione: nella ripresa Domenghini si è spinto in avanti, il che ha giovato alle possibilità e allo stile del numero 7. Corso e Suarez, al contrario, sono ancora più retrocessi, quasi a dimostrare che per l'Inter il pareggio andava benissimo, tant'è vero che lo difendeva pure con i suoi giocatori di maggiore classe. Nel primo tempo Mazzola ha iniziato chiamando Vieri al lavoro, ma il portiere del Torino era a posto. Facchetti, il terzino-attaccante, ha poi mandato un pallone a lato dei pali dei granata. Tagnin, sempre generoso c tenace, al 27', salvava proprio in extremis su Meroni che stava per calciare a colpo sicuro. Lo stesso Meroni, poco dopo, raccoglieva un cross di Poletti spintosi all'ala destra. Purtroppo per il Torino, non si accorgeva di avere dietro di sé, e in ottima posizione, Moschino. Gli avesse affidato la conclusione, probabilmente l'interno avrebbe realizzato. L'attaccante dal dribbling facile ha raccolto il passaggio e si è messo a scartare due o tre avversari, finì che uno di essi non ha allontanato la minaccia. Ripresa Di Vincenzo incomincia deviando di pugno e precedendo Simoni e Ferrini precipitati in area, Moschino raccoglie al volo la respinta e scaraventa la sfera verso il bersaglio. Di Vincenzo, alle molte belle parate della giornata, aggiunge un intervento abile e fortunato. Toccava Quindi all'Inter di tentare la sorte con tiri di punizione battuti da Corso e da Suarez: Vieri non si lasciava ingannare neppure dalle involontarie deviazioni impresse alla palla dai difensori schierati a muro. Al 25', la grande occasione persa dai granata. Simoni scendeva sulla destra e centrava verso Meroni. Questi, spalle al portiere, tentava un'impossibile rovesciata. Difatti non toccava la sfera che però arrivava ad Hitchens tutto solo e ben vicino alla rete. Sarebbe bastato un tocco, ma l'inglese indugiava fin che l'Inter era salva. A tre minuti dal termine, l'unico episodio movimentato di un incontro che, in quanto a correttezza, è apparso a livello della situazione e del severo richiamo alla disciplina fatto dalla presidenza federale. Ferrini interveniva energicamente su Domenghini e l'ala tentava di scagliare la palla addosso all'avversario. Lo Bello si limitava ad una doppia ammonizione, a parere nostre, non meritata da Ferrini (c'era giù il calcio di punizione contro il Torino). Gori infine si produceva uno stiramento muscolare e usciva con qualche secondo di anticipo. Danno non eccessivo per l'Inter; ieri il giovane centravanti non ha disputato una partita entusiasmante.