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| Comunale |
| 09/01/1966 |
| h.14.30 |
| TORINO - CATANIA 4-0 (1-0) Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Rosato, Simoni, Ferretti, Orlando, Moschino, Meroni. All.: Bergamaasco. Catania: Branduardi, Buzzacchera, Rambaldelli, Magi, Bicchierai, Fantazzi, Calvanese, Biagini, Petroni, Fanello, Facchin. All.: Di Bella. Arbitro: Motta di Monza. Reti: Simoni 25', 60', Orlando 51', Rosato 68'. Spettatori: 13.172 di cui 7.016 paganti e 6.156 abbonati per un incasso di 7.500.000 lire. Note: Ammoniti Puia e Bicchierai. Nel Torino siede in panchina il vice allenatore Bergamasco al posto di Rocco squalificato. Cronaca [Tratto da La Stampa del 10 gennaio 1966] Il Torino - finalmente - ha ottenuto una vittoria che non al discute. Ha battuto per quattro a zero il Catania, squadra che fino a sabato sera, con una punta di pessimismo nei riguardi del granata, si poteva considerare rivale nella lotta della salvezza. Il punteggio spazza via le amarezze, comprese le polemiche che il nuovo rigore fallito ieri dalla formazione torinese avrebbe certamente suscitato. Dopo la ''sconfitta dei penalties'' subita in Coppa Italia a Catanzaro e dopo le dure accuse contro Orlando, questa volta è avanzato a battere il tiro da undici metri lo specialista Poletti. Nelle tre precedenti occasioni non aveva mai sbagliato: ieri il terzino si è impressionato forse perché aveva notato l'ex granata Buzzacchera indicare al portiere catanese un determinato punta dove tentare il salvataggio. Ha voluto cambiare la traiettoria all'ultimo istante e la palla è filata via alta sopra la traversa. Un errore del genere avrebbe ''distrutto'' Orlando. Poletti, dopo essersi messo coscienziosamente le mani nei capelli per il disappunto, non si è invece perso d'animo. E' tornato in difesa comportandosi con autorevole decisione come se nulla fosse avvenuto. In compenso Orlando, sebbene mezzo acciaccato per una rovinosa caduta, ha trovato anche un guizzo per segnare un goal su azione. Tutto bene quello che finisce bene. Il Torino a quota quindici scopre ora come sia breve la distanza tra la gloria sportiva e la crisi. Con tre punti in più si troverebbe all'altezza della Fiorentina, cioè nel gruppo di testa. Fino a sabato sentiva l'incubo di uno scivolone e si muoveva in un ambiente burrascoso. Il calcio è strano davvero. Del resto mancasse del tono passionale non susciterebbe tanto interesse nelle folle. La gara di ieri, punteggio a parte, non risolve del tutto i problemi dei granata, anche se Moschino è apparso in netta ripresa se Ferretti, specie nel primo tempo, ha festeggiato i gradi di capitano con una prova positiva e se lo scambio Rosato-Cereser, il primo diventato mediano di attacco ed il secondo difensore libero, è risultato una mossa indovinata. Ad evitare equivoci vai la pena di aggiungere che il ruolo migliore per Rosato rimane sempre quello di difensore libero. Come tale può far valere l'autorità, il senso di piazzamento derivante dalla classe ed in compenso non risente della sua relativamente scarsa mancanza di scatto. Nell'attuale economia di gioco del Torino, Rosato libero è però un lusso dato che l'apporto del giovane calciatore è ben più prezioso come mediano di attacco (Ieri ha segnato anche un goal). Conclusione: fin che corrono tempi grami ben venga un Rosato a dare peso ad una linea di attaccanti piuttosto fragile, e bravo Cereser il quale va ambientandosi al clima di serie A, ma non si dimentichi che Rosato ha nel settore di ultimo difensore davanti al portiere la sua zona ideale. Questo a parer nostro. Nel calcio le idee degli osservatori sono svariate e spesso contrastanti. E' difficile dimostrare di aver ragione o torto. Oltre ai progressi degli atleti citati, da segnalare ancora i miglioramenti di Vieri, dei due terzini, di Simoni e la conferma di Puja inesorabile nel controllare il tecnico Petroni e svelto a sganciarsi in avanti. Altre e meno piacevoli conferme si riferiscono invece allo stile troppo personale di Meroni - quanto estro sciupato nell'insistere oltre ogni limite nel dribbling! - e nella tendenza degli attaccanti ad ammucchiarsi in area anziché tenere largo il fronte offensivo. Il trainer Rocco, che in un angolo della tribuna ha osservato dall'alto la gara, avendo dovuto, a causa della sospensione, cedere il posto in panchina all'allenatore in seconda Bergamasco, avrà notato ancor meglio questo difetto del Torino, del resto già rilevato. Un'ultima nota, ieri mancava Ferrini. Le due giornate di squalifica, punizione forse troppo pesante date le colpe del capitano a Vicenza, sono servite in ogni modo a concedere un periodo di riposo al triestino Ferrini potrà tornare in squadra contro l'Atalanta, più tranquillo e fiducioso pronto a dare il consueto apporto al Torino. Ieri qualcuno aveva voluto vedere nella sua assenza addirittura un vantaggio per la linea di centrocampo. Scherzi. Ferrini se sta bene o si trova in forma è elemento base della squadra. Il buon gioco del Torino trova anche una spiegazione nella partita rassegnata dei catanesi. Di Bella non aveva puntato esclusivamente sul pareggio, ma senza dubbio si era preoccupato più della difesa che delle possibilità offensive di una formazione in cui oltre a Vavassori mancava la mezz'ala Christensen, elemento prevalentemente di punta. Per una ventina di minuti il Catania ha resistito alle folate granata poi ha ceduto. E da quel momento in poi tutto è andato a rotoli. Dopo uno scontro testa-testa di Fossati e Fanello (che hanno dovuto proseguire la gara con la fronte avvolta nella bende e successivamente hanno ricevuto due punti di sutura), Bicchierai, difensore libero autoritario ma impetuoso fino a sfiorare i rischi del rigore ha dato appunto il via ai pericoli per la rete catanese. Al 14' metteva a terra Orlando appena fuori dall'area. Il centravanti colpito alla schiena non è più stato in grado di scattare bene. Poco dopo toccava a Magi un altro intervento sul ''n 9'' granata, intervento che ha fatto invocare ai tifosi il penalty. L'arbitro non è caduto però in errore (Orlando era scivolato sul pallone) e come si vedrà ha atteso il vero fallo per intervenire giustamente. Al 24' comunque e bastata un'azione pericolosa del Torino, seguita da corner per mandare i granata in vantaggio. Simoni si era trovato tra i piedi un pallone che aveva picchiato contro il palo della bandierina, mentre tutti si attendevano uscisse fuori campo. Svelto, l'attaccante crossava al centro, dove Branduardi riusciva con difficoltà ad anticipare di pugno l'entrata di Meroni. Buzzacchera calciava in angolo. Centrava Moschino, Orlando sfiorava la traiettoria e interveniva Simoni. Un tiro secco la rete era fatta. Al 30' Rosato, spintosi in avanti, superava con eleganza Bicchierai ed entrava in area. Da tergo il catanese portava via il pallone all'avversario, ma contemporaneamente lo spingeva in modo indiscutibile, tanto che Rosato con entrambe le gambe all'aria cadeva a terra malamente. Il rigore c'era, ma Poletti come si è detto lo sciupava. (Sarà finita con questo errore la serie avversa dei granata?). Il Torino ha avuto il merito di non scoraggiarsi per l'episodio. Moschino e Ferretti creavano occasioni da goal che sfumavano per poco. Poi, proprio all'inizio della ripresa la gara si decideva. Puja avanzava fino al posto di ala e calciava verso il centro. Meroni colpiva di testa, Orlando si proiettava in tuffo e spediva a segno. Un palo di Meroni all'8' (ma l'arbitro aveva in precedenza scorto un fallo di mano), poi, al 14', Ferretti serviva Simoni, il quale per la seconda volta batteva Branduardi. Al 23', dopo uno scambio Ferretti-Simoni, Rosato sbucava tra i difensori e otteneva il terzo punto. Biagini riportava poi una distorsione al ginocchio e passava all'ala, e la situazione diventava ancora più avversa ai siciliani. Un quinto goals ci sarebbe ancora stato quando Orlando, dopo un bello spunto personale, finiva per passare a colpo sicuro a Moschino. Questi arrivando in corsa e sbilanciato alzava sopra la traversa. Un quattro a zero, del resto, oltre ad essere il più netto punteggio ottenuto nella stagione, basta ampiamente a concedere un po' di serenità al Torino. Ora si tratta di insistere a sfruttare le partite da disputare in casa. Domenica sarà la volta dell'Atalanta. Successivamente, il girone di ritorno si inizierà con il confronto con la Sampdoria. Se i granata continueranno a giocare con umiltà ed impegno potranno raddrizzare la situazione. Il primo passo è stato fatto ieri: occorre stare attenti a non sbagliare i successivi. |
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