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| Comunale |
| 23/01/1966 |
| h.14.30 |
| TORINO - SAMPDORIA 1-0 (0-0) Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Rosato, Simoni, Ferrini, Orlando, Moschino, Meroni. All.: Rocco. Sampdoria: Battara, Vincenzi, Delfino, Dordoni, David, Morini, Salvi, Giampaglia, Cristin, Frustalupi, Novelli. All.: Baldini. Arbitro: Righi di Modena. Reti: Orlando 77'. Spettatori: 12.356 di cui 6.156 abbonati e 6.200 paganti. Note: Ammoniti Vincenzi e Cristin. Cronaca [Tratto da La Stampa del 24 gennaio 1966] Nelle ultime partite disputate tutte e tre in casa il Torino ha ottenuto sei punti, realizzando sette reti e subendone una sola. ''Fossero tutte così le crisi da superare!'' ha commentato il trainer Rocco al termine del vittorioso confronto con la Samp che ha chiuso ieri la ''serie d'oro'' del granata allo Stadio. L'allenatore scherzava dopo essersi, risvegliato da un incubo. In effetti il Torino ha attraversato del periodi poco simpatici. Il nove gennaio, al momento del calcio di inizio della gara con il Catania, la squadra si trovava a dover lottare per la salvezza. Aveva uomini stanchi, altri indisponibili, alcuni sfiduciati per le troppe critiche o perché si sentivano fuori forma. Un passo falso e sarebbe stato un disastro. Invece il Torino ha travolto i siciliani, poi, ha battuto l'Atalanta e ieri è riuscito a superare anche la difesa molto chiusa della Sampdoria. Dai rischi della retrocessione ha compiuto cosi un grosso balzo fino all'ottavo posto in graduatoria, quasi sfiorando le posizioni di testa. Può riprendere a guardare con fiducia all'avvenire. Con uno spirito decisamente realistico il tecnico del liguri, Bernardini, aveva rinunciato ad inseguire una impossibile vittoria accontentandosi di puntare decisamente allo zero a zero. I due terzini Vincenzi e Delfino si erano scambiati di posto per controllare Meroni e Simoni, ma non si sono allontanati di un passo dal rispettivi avversari. Per il resto le marcature solite, con Morini stopper su Orlando, David libero, Dordoni che attendeva Ferrini ai tre quarti di campo e le mezze ali Giampaglia e Frustalupi completamente estranee a qualsiasi intenzione offensiva e bene attente invece ad opporsi a Moschino e Rosato. L'attacco di per sé fragile della Samp, in circostanze del genere poteva far ben poco. Difatti il portiere granata Vieri, in tutto il primo tempo, ha toccato il pallone tre sole volte, di cui una su passaggio indietro di un compagno di squadra. Se la prima linea del liguri non si faceva molto sentire, in compenso la retroguardia, favorita dalla nota tendenza granata di ammassare le azioni verso il centro dell'area, se la cavava molto bene, anche se David si divertiva a spazzare via i palloni con calcioni potenti molto vecchio stile, anziché appoggiare il gioco verso un avanti smarcato. A che scopo, del reato? I blucerchiati non passavano la loro metà campo, e presto o tardi la palla sarebbe inevitabilmente tornata fra i piedi dei difensori. Il Torino ha potuto superare il ''muro blucerchiato'' sia per l'insistenza con cui tutti si sono prodigati, sia per l'indovinata formazione messa in campo da Rocco. All'ultimo momento il trainer non se l'era sentita di tentare il recupero di Bolchi su un terreno piuttosto pesante. Ha preferito confermare la mossa già precedentemente riuscita, mettendo Rosato quale mediano d'attacco e utilizzando Cereser come battitore libero (un ottimo Cereser diciamo subito). Rosato, che rientrava dopo la squalifica, ha giocato meglio ancora che contro il Catania, dove pure segnò un goal. E' apparso autorevole nel lavoro di interdizione, ma soprattutto più disinvolto nell'inserirsi nelle trame offensive. Il ruolo gli place e lo lascia allegramente capire. L'apporto di Rosato, completato da un brillante ritorno di Moschino al compito di regista, hanno dato slancio al Torino. Peccato che ieri fosse il turno di Simoni ad apparire fuori fase, nonostante la solita buona volontà. In quanto a Ferrini, pesa sul giocatore l'handicap negativo di un'occasione clamorosamente fallita, però il capitano ha dato sintomi di un risveglio che sarà certo prezioso nelle future partite. Orlando, da parte sua, ha messo a segno il goal e specie nel finale è stato pericoloso. Note altrettanto liete per la difesa. Puja è stato impeccabile, bravi Poletti e Fossati e decisamente sicuro Cereser. E' vero che l'attacco contro cui dovevano muoversi gli atleti della retroguardia granata non costituiva un test di estrema difficoltà, ma l'impressione generale è stata, comunque, che il Torino vada riacquistando la solidità difensiva della scorsa stagione e migliori pure in prima linea. Un buon inizio dunque per il girone di ritorno. Si vedrà domenica prossima, sul campo della Lazio, se le promesse affiorate contro la Samp saranno mantenute. Ieri il Torino è riuscito a vincere soltanto nell'ultimo quarto d'ora, ma in precedenza tutte le occasioni e tutti i tentativi erano stati suoi. Il primo tempo - si è detto - è apparso un tiro al bersaglio contro la porta di Battara. Hanno tentato di far centro Rosato, Meroni, Ferrini e Moschino ma sempre con colpi da distante. Al 6' minuto della ripresa i granata hanno sfiorato il goal quando Moschino spediva una punizione molto violenta contro la base del palo. Raccoglieva Simoni, senza tuttavia concludere. Salvi e Novelli, i due elementi più intraprendenti della formazione ligure, riuscivano alla fine ad imbastire un pericoloso contropiede, troncato però dal fischio dell'arbitro per fallo su Vieri. Era questa l'unica azione di alleggerimento. I granata riprendevano il continuo dominio del confronto. Al 18' Ferrini servito con un ottimo pallone da Rosato, metteva a lato di poco. Finalmente (32' minuto) il punto della vittoria, Moschino, al solito preciso ed elegante, passava a Ferrini e questi era pronto a lanciare verso il compagno smarcato. Orlando approfittava di un malinteso tra Merini e David (che non intervenivano) e di sinistro spediva la palla sotto la traversa e di qui in rete. E' questo il secondo goal decisivo che in due gare consecutive Orlando realizza. Anche per il centravanti, come per tutto il Torino, la ripresa è evidente. |
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