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Comunale
17/04/1966
h.15.30
TORINO - ROMA 1-1 (0-0)
Torino
: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Bolchi, Meroni, Schutz, Orlando, Moschino, Simoni. All.: Rocco.
Roma: Cudicini, Tomasin, Ardizzon, Carpanesi, Carpenetti, Benaglia, Lonardi, Benitez, Francesconi, Spanio, Barison. All.: Pugliese.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Francesconi 65' (R), Simoni 70' (T).
Spettatori: 15.001 di cui 8.844 paganti per un incasso di 8.780.450 lire e 6.157 abbonati.
Note: Pomeriggio di sole intervallato da molte nubi, temperatura primaverile, terreno in ottime condizioni nonostante le pioggie dei giorni scorsi; ammoniti Benitez per gioco violento e Meroni per proteste, calci d'angolo 5-1 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 aprile 1966]
Equo pareggio tra Torino e Roma (1 a 1), ed il risultato deve essere accettato senza riserve dagli uni e dagli altri perché nessuno certo poteva vantare il diritto al successo pieno. Non il Torino che pure ha attaccato di più, non la Roma, che difendendosi con due o tre linee scaglionate in profondità, ha dimostrato di volere (e di poter pretendere..) solamente la divisione dei punti. Pareggio giusto pertanto, ma prova scadente, noiosa, di rado vivacizzata da spunti di classe: qualche azione di Meroni, qualche terribile tacle di Benitez, la potente falcata di Bolchi, l'elegante prestazione di Cereser, la grande fatica di Spanio, e per concludere lo spettacolo di Concetto Lo Bello, arbitro italiano per i mondiali d'Inghilterra, venuto a Torino a recitare la sua parte di attore consumato. Comunque questo Torino-Roma dovrà essere dimenticato presto tanto è stato povero di interesse. Il primo tempo non ha presentato assolutamente nulla di piacevole. I granata che attaccavano ed i giallorossi che si difendevano, tutto sulla falsariga della più schietta mediocrità. Schutz, che pure ha classe anche se non ha il fisico per il gioco cosi detto all'italiana, ha avuto due o tre palle-goals, ma le ha fallite nel modo più banale. Forse perché il tedesco ha bisogno di una spalla quando è in zona di tiro, forse perché non e in forma, forse anche perché da troppo tempo non gioca ed ha perso l'abitudine alla necessaria vivacità per rendere utile la manovra. E con lui è naufragato Orlando, smanioso di dimostrare ai suoi ex-compagni i progressi fatti nel nord.., e con Orlando è scomparso pure Moschino in giornata no sia in zona di interdizione che in azione di rilancio. Simoni ha confermalo valido il giudizio di Rocco che lo vorrebbe lasciare an cora un po' a riposo.., così all'attacco è rimasto il solo Meroni, ma Meroni non basta per far gioco. A volte lo si vede impegnato in azioni terribilmente personali, lo si critica. Ma vorremmo chiedere ai suoi severi censori: con chi può parlare di calcio il signor Meroni? La risposta sincera è una sola: con nessuno fra i suoi compagni dell'attacco. Ed allora gli si devono perdonare certi personalismi che servono poco alla manovra collettiva, ma a volte creano buone occasioni da goals. La difesa torinese non ha avuto gran lavoro, e Cereser ha potuto dimostrare alcuni interessanti progressi di rendimento. Però al momento del goal romanista dov'era il libero granata? Il discorso sulla retroguardia torinese ci porta a trattare anche della Roma, e qui il pensiero si rattrista ancora di più: la Roma di Pugliese potrà raccogliere qualche risultato, ma non gioca al calcio o almeno gioca un calcio podistico che non piace alle folle. Terzini sulle ali (e ieri è parso giù di forma anche Ardizzon, che pure Fabbri ha in elenco per la trasferta in Inghilterra), tanti centrocampisti per creare molti sbarramenti protettivi alla rete difesa da Cudicini. Arretrato anche Barison, a centro campo le mezze ali Spanio e Benitez, arroccati gli altri per non lasciare spazio di manovra. In breve una squadra che non vuol perdere, che sfrutta il contropiede, che sì preoccupa più di non lasciar giocare gli avversari che di giocare un buon foot-ball. E' indubbiamente difficile superare lo sbarramento romanista, ed i granata hanno tentato a lungo dimostrando però poche capacità di far breccia. Verso la mezz'ora del primo tempo i difensori giallorossi hanno palesato qualche sintomo di rilassamento, ma Schutz ha buttato al vento due facili occasioni, al 28' cercando di servire Orlando anziché tirare in porta come avrebbe dovuto, ed al 31' deviando in diagonale un pallone che sarebbe stato assai più facile buttare in porta. Sull'episodio increscioso di uno scontro Bolchi-Benitez, con ammonizione del peruviano per reazione ad un fallo ricevuto, si chiudeva il primo tempo. Le emozioni venivano nella ripresa. Al 20' su contropiede degli ospiti la difesa del Torino era in difficoltà: Leonardi serviva Benitez, che di testa (anticipando Puja) dava a Francesconi, tiro del centroavanti e rete della Roma. La reazione dei granata si concretizzava al 25' su un'azione confusa ma egualmente utile: Meroni a Schutz che ancora una volta non tirava per passare a Simoni, Cudicini tentava un'uscita disperata, ma il pallone calciato dall'ala torinese finiva a bersaglio: 1 a 1. La possibilità di conquistare la tanto sospirata vittoria dava slancio ai torinesi che tentavano l'impossibile, ma tutto il loro lavoro (infiorato di errori ma animato da tanta volontà) non portava a frutti concreti se si esclude un palo colpito da Fossati con un indovinato tiro da oltre venticinque metri.