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Comunale
18/09/1966
h.16.30
TORINO - S.P.A.L. 2-1 (0-0)
Torino
: Vieri, Fossati, Trebbi, Puia, Maldini, Ferrini, Simoni, Meroni, Combin, Moschino, Facchin. All. Rocco.
S.P.A.L.: Cantagallo, Tomasin, Bozzao, Bertuccioli, Moretti, Pasetti, Dell'Omodarme, Parola, Muzzio, Bagnoli, Bosdaves. All. Petagna.
Arbitro: Francescon di Padova.
Reti: Pasetti 55' (S), Simoni 71' (T), Facchin 88' (T).
Spettatori: 16.395 di cui 12.942 paganti e 3.453 abbonati per un incasso di 12.741.500 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 8 settembre 1966]
Il Torino ha battuto la Spal (2 a 1), ma è stata una vittoria difficile, molto più difficile del previsto. Per ottenerla i granata hanno dovuto fare ricorso a tutte le loro risorse: all'aiuto del pubblico tradizionalmente generoso, alla grande volontà, alla loro maggior classe (naturalmente rispetto agli avversari di ieri), al genio forse sregolato ma utilissimo di Meroni, al tiro fortunato di Simoni, alla bordata azzeccata di Facchin. Il tutto con quel pizzico di fortuna che sempre accompagna le grandi imprese riuscite. E ieri per il Torino è stata veramente una grande impresa superara i ferraresi che erano andati in vantaggio per primi. Non che la Spal sia una squadra da poter aspirare ad una buona classifica. Mazza questa volta non ha potuto costruire uno dei suoi soliti capolavori tecnici, che destano sorpresa all'inizio per poi farsi ammirare.. E comprare. L'undici emiliano per giunta ieri mancava di tre uominichiave: di Massei, di Capello e di Reja. Tre uomini di vantaggio ad un Torino, che è già più forte, formano un handicap notevole. All'inizio però le vicende del gioco s'erano messe male per i ragazzi di Rocco. Gli ospiti erano sempre più veloci, sempre più logici nella manovra, sempre più pronti al ricupero. I granata ieri avevano impostato la gara sul concetto tattico del 4-2-4: quattro difensori con Maldini libero, due centrocampisti (Ferrini e Moschino), quattro attaccanti veri senza digressioni arretrate (Simoni, Meroni, Combin e Facchin). Ma nonostante il giusto dispositivo di Rocco il gioco non era nè utile, nè pratico e specialmente non era redditizio. Molti attacchi, ma tutti con rari spunti validi, non tanto per merito della Spal quanto per demerito degli stessi granata. La Spal era venuta a Torino per non perdere, e Mazza, con la scusa dell'assenza di tre titolari, si era sentito autorizzato a presentare una formazione essenzialmente di difesa: Rasetti è un terzino di ruolo ed era mediano, Paroia e Bagnoli sono due mediani ed erano mezze ali. Una squadra studiata per lo 0 a 0. La difesa è apparsa sicura, ma all'attacco gli spunti disordinati di Dell'Omodarme non completavano certo la pratica azione di Muzzio, costretto all'isolamento anche per l'imprevedibile estro di Bosdaves, un ragazzo che possiede classe e temperamento, ma che è inesperto per i suoi vent'anni e specialmente perchè nella scorsa stagione giocava in C (nell'Udinese). Comunque questa Spal difensiva ha retto bene il confronto con il Torino d'attacco. Anzi per poco non succedeva il guaio fin dall'inizio quando un errore di Maldini dava via libera a Bosdaves, che, anziché tirare direttamente a rete, serviva Muzzio il quale sullo slancio perdeva la palla (14'). Comunque la supremazia territoriale era dei granata che a loro volta fallivano un paio di clamorose occasioni con Combin e con Simoni. Il risultato di 0 a 0 alla fine del tempo pareva giusto a tutti. Combin aveva raccolto i primi applausi della folla, il Torino-squadra i primi fischi dei tifosi delusi. Nella ripresa la situazione non mutava, ma presto cambiava il risultato: Parola, che come sua abitudine giocava a ridosso dei terzini, lanciava in avanti una palla su cui si avventava Pasetti; sul mediano-terzino ferrarese doveva esserci Meroni, ma il beatle granata non è di quelli che si scomodino a rientrare, e Pasetti fatti pochi passi tentava il tiro a rete senza molta convinzione: la palla raso terra sorprendeva Vieri fuori posizione ed era il primo goal della partita: decimo minuto, 1 a 0 per la Spal, con il Torino in seria difficoltà anche perché Moschino, che prima aveva comandato il gioco, era zoppicante per una distorsione. I granata hanno sentito la sferzata, ma la loro reazione immediata è stata più nervosa che utile. Troppe proteste, ogni giocatore che cadeva reclamava il rigore, e l'arbitro Francescon a sbracciarsi a dire di no. Comunque, con il passare dei minuti, l'azione dei padroni di casa si è fatta più insistente e al 21' Puja per poco non segnava, mentre un minuto dopo uno splendido servizio di Combin metteva Ferrini a contatto con Cantagallo; il portiere usciva e l'attaccante tirava proprio su di lui. Finalmente - al 26' - il pareggio. Combin, che Rocco aveva spostato all'ala destra, serviva al centro un pallone che pareva destinato a Pasetti, ma il mediano giocherellava e Meroni poteva beffarlo rubandogli la sfera. Due finte, due passi in dietro e tocco a Simoni, che sopraggiungeva da sinistra; gran tiro e rete: 1 a 1. La Spal pareva frastornata dall'azione insistente anche se confusa, dei torinesi; i difensori bianco-azzurri si arrangiavano come potevano e Francescon non li perdonava di certo. Su contropiede l'occasionissima capitava a Bozzao, ma Bozzao non sa tirare a rete, falliva il bersaglio da pochi metri. Il dominio territoriale era comunque degli uomini di Rocco, che aiutati dal pubblico che li incitava a gran voce, hanno realizzato la difficile rimonta. Batti e ribatti, Francescon ha punito un fallo di Bozzao su Meroni. Bozzao ha protestato e l'ammonizione scritta ha iniziato una piccola guerra fra l'arbitro e il giocatore. Al 42' nuova punizione per intervento di Bozzao su Simoni; tocco di Ferrini a Facchin e rete di prepotenza: 2 a 1. Partita decisa. A parte i goals, bisogna dire che il Torino ha meritato il successo, però se la vittoria attenua le critiche, sarebbe un errore dimenticare gli insegnamenti della prova con la Spal. I granata hanno dimostrato difetti tecnici importanti, ma più che altro è mancato loro il ritmo. Forse Rocco ha indovinato la formazione, però converrà curare meglio i collegamenti a centro campo perché non si può pretendere che Moschino e Ferrini possano da soli reggere tutto il peso del gioco di interdizione e di rilancio, Troppe distrazioni in difesa. Il goal della Spal può essere giudicato un infortunio, ma certe licenze (Maldini e Trebbi in particolare) potrebbero risultare assai pericolose contro avversari di rango. Comunque, con la vittoria in tasca le critiche fanno meno male. Sarebbe però un grave errore non accettare la lezione ricevuta dalla modesta Spal.