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| Comunale |
| 03/03/1968 |
| h.15.00 |
| TORINO - ATALANTA 4-1 (1-1) Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Carelli, Ferrini, Baisi, Moschino, Facchin. A disposizione: Sattolo. All.: Fabbri. Atalanta: Balzarini, Poppi, Nodari, Tiberi, Cella, Signorelli, Danova, Salvori, Savoldi, Dell'Angelo, Rigotto. A disposizione: Cometti. All.: Tabanelli. Arbitro: Possagno di Treviso. Reti: Rigotto 23' (A), Poletti 36' rig. (T), Facchin 47', 76' (T), Carelli 51' (T). Spettatori: 17.160 di cui 13.020 paganti e 4.140 abbonati per un incasso di 15.618.400 lire. Note: Giornata ravvivata da un pallido sole, campo in buone condizioni. Ammoniti Rigotto, Signorelli e Cereser, calci d'angolo 8-3 per il Torino. Cronaca [Tratto da La Stampa del 4 marzo 1968] Torino 4-Atalanta 1. Successo pieno e meritato dei granata di Fabbri, in una partita che ha avuto due volti ben distinti. Un primo tempo piuttosto equilibrato, con il Torino che pareggia grazie ad un discusso rigore una rete iniziale dell'Atalanta; poi, una ripresa a favore dei padroni di casa che, come spesso gli capita, dominando in modo netto, sono riusciti a divertire, trascinando il pubblico al più schietto entusiasmo. Primo tempo equilibrato, il Torino è partito di slancio, nel quarto d'ora iniziale ha fatto fiorire almeno tre o quattro occasioni da goal. In situazioni del genere, se la squadra che preme centra il bersaglio, l'interesse della gara si spegne, nella generale convinzione del risultato ormai acquisito. In caso contrario, fatalmente, l'atmosfera si scalda. Chi si difende moltiplica le energie, qua e là prende a serpeggiare l'insidia del nervosismo, si avverte la sensazione d'una possibile sorpresa. Così, ieri, l'Atalanta, superata senza guai l'offensiva del Torino, ha sollevato la testa. La retroguardia neroazzurra, imperniata su Cella, resisteva bene, accorta ed ordinata, a centro campo Dell'Angelo emergeva in un proficuo lavoro, forse un po' oscuro, ma preziosissimo, a tratti l'attacco bergamasco si spingeva in avanti a tentar l'avventura. Il Torino continuava ad essere il più forte, il più omogeneo. Ma l'Atalanta, di minuto in minuto, si scrollava di dosso il timore e la rassegnazione. Già al 18°, un tiro di Salvori andava sul fondo, dopo esser filato ad un palmo dalla porta di Vieri. E, al 23' i lombardi addirittura andavano in vantaggio. Uno dei guardialinee segnalava all'arbitro un fallo di Fossati su Danova. Lo stesso Danova calciava la punizione, Vieri si tuffava, ma si lasciava sfuggire la palla. Piombava lo svelto Rigotto, che segnava a porta vuota. La situazione d'improvviso, cambiava, s'accendeva qualche contrasto. Il Torino riprendeva in mano le redini del match, la sua manovra, però, denunciava il pericolo del nervosismo. Fin quando, al 35', in area, Fossati, spalla a spalla con Dell'Angelo, finiva a terra. L'arbitro, signor Possagno, che pur avrebbe potuto intervenir con severità in altre occasioni, non esitava a concedere il rigore, un rigore-fantasma, che, a nostro avviso ben pochi altri arbitri avrebbero deciso. Tirava Poletti, ed era l'1 a 1. Si chiudeva il tempo in un'atmosfera turbata dall'incertezza. Bastavano però poche battute della ripresa, per uscir da ogni equivoco. Al 2° minuto, Carelli, che sta ritrovando la sua forma migliore, si produceva in una specie di ''recital'' personale. Scattava da lontano, evitava con abili finte due avversari, intravvedeva Facchin libero ed operava un perfetto passaggio. Facchin raccoglieva l'invito. Gran tiro da distanza ravvicinata, per Balzarmi non c'era scampo. Reazione - breve - dell'Atalanta, poi il Torino, ormai scatenato, metteva il successo al sicuro. Sesto minuto. Carelli a Facchin, Facchin a Baisi, Baisi smorzava il pallone a Carelli. La giovane ala destra, al volo, portava a quota tre il bottino dei padroni di casa. I bergamaschi avevano il merito di non ammainar bandiera, anzi si spingevano all'offensiva con caparbia buona voglia. Cercavano disperatamente di raccorciar le distanze e, finché Dell'Angelo ebbe fiato, il loro gioco offrì ancora qualche emozione. L'Atalanta, però, spingendosi in avanti, si scopriva alle spalle, il Torino, tranquillo ormai sull'esito della contesa, si serviva dell'arma del contropiede ed ogni controffensiva granata dava l'impressione di poter raggiungere l'obiettivo. Nulla da eccepire, se fossero piovuti altri due o tre goals nelle rete di Balzarini. Il Torino, invece, badando soprattutto a costruir azioni piacevoli, segnò un altro goal soltanto. Poco dopo la mezz'ora, al 31', Ferrini toccava di tacco una punizione a Moschino, che traversava al centro. Qui, Facchin interveniva di testa. 4 a 1, partita definitivamente chiusa. Commenti? Lasciamo la parola a Fabbri: ''Per l'Atalanta - ha detto il trainer - risultato pesante. Non si tratta, però, di un risultato bugiardo''. In effetti, il Torino ha meritato l'affermazione, la compagine granata, pur con talune incertezze di cui si sono resi colpevoli, specie nel primo tempo, tutti i difensori a turno, ha messo in luce l'abituale slancio, ed il vigore agonistico s'è impreziosito, in particolare, della regìa di Moschino e della ritrovata ''verve'' di Carelli. L'Atalanta non ha certo fatto magra figura. E' compagine svelta, con il pregio di evitar l'ostruzionismo di chi s'arrocca in turbolenta difesa. Bisogna obiettivamente riconoscerle il diritto di lamentarsi della eccessiva severità nell'azione del rigore, da parte di un arbitro, che, alla resa dei conti, non ha soddisfatto, disposto come sembrava ad una specie di continua legge del compenso, prova ne sia che, al 20' della ripresa, ha chiuso gli occhi su un fallo di Poppi ai danni di Facchin, fallo che ben avrebbe voluto la sanzione di un penalty. Tra i nerazzurri, i migliori sono stati Dell'Angelo, Rigotto e Cella. In ombra Savoldi, il centravanti, che, come il suo collega Baisi, non ha fornito brillante prestazione. Il tanto atteso confronto tra i due giovani numeri 9 si è risolto alla pari. Un pari, però, deludente. |
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