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Comunale
31/03/1968
h.15.30
TORINO - INTER 2-3 (2-1)
Torino
: Vieri, Poletti, Trebbi, Carlet, Cereser, Agroppi, Carelli, Crivelli, Combin, Corni, Facchin. A disposizione: Sattolo. All.: Fabbri.
Inter: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bet, Santarini, D'Amato, Mazzola, Cappellini, Corso, Domenghini. A disposizione: Barluzzi. All.: Helenio Herrera.
Arbitro: Bernardis di Roma.
Reti: Poletti 19' rig. (T), Combin 21' (T), Facchetti 26', 75' (I), Domenighini 56' (I).
Spettatori: 39.698 di cui 4.140 abbonati più 35.558 paganti per un incasso di 45.499.000 lire.
Note: Giornata di sole, terreno in buone condizioni. Esordio in maglia graata per Carlet e Crivelli, ammoniti Poletti e Agroppi per gioco scorretto, calci d'angolo 6-5 per il Torino. Incidenti a fine gara tra sostenitori granata e nerazzurri.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 1 aprile 1968]
Per il ''Torino dei giovani'' una sconfitta amara che sa di beffa, i granata, se pur hanno lasciato il campo battuti per 3 reti a 2, hanno validamente tenuto, testa all'Inter di Herrera. La squadra di Fabbri mancava di Moschino, di Ferrini, di Puja, di Bolchi e di Fossati, il trainer aveva rabberciato uno schieramento d'emergenza, con due esordienti, il diciottenne mediano Carlet e la mezz'ala ventenne Crivelli. L'Inter, invece, era al gran completo. Eppure, alla resa dei conti, proprio lo slancio, il coraggio, la fresca vena del Torino hanno finito con l'esser le cose più belle e più divertenti di una partita tesa ed emozionante. Tutta una serie di colpi di scena. Ecco i granata che, al 18° minuto, vanno in vantaggio su calcio di rigore tirato da Poletti, ecco i granata che raddoppiano il bottino al 21' con uno splendido goal segnato da Combin. Ed ecco l'Inter che al 26' raccorcia le distanze grazie ad un colpo di testa di Facchetti su punizione di Corso. La trama dell'incontro non concede attimi di sosta, non ha pause di noia. Ecco al 40' Combin stretto da due avversari ben dentro l'area, e l'arbitro Bernardis non concede il penalty, ma solo una punizione a due calci. Finisce il tempo, comincia la ripresa. Trascorrono tredici minuti e Trebbi, in area (di poco, ma in area davvero..) ferma la palla con una mano. Bernardi trilla, il rigore, stavolta, viene accordato. Lo tira Domenghini, Vieri con un balzo respinge. Terrà il Torino sino allo scadere della contesa? Trascorrono lenti i minuti, fiorisce, piano piano, la speranza. Al 18', però, il signor Bernardis fischia l'ennesima punizione a favore del neroazzurri. Suarez allunga a Domenghini, parte una sventola che s'insacca alla destra di Vieri. E' il pareggio, sarebbe questo il risultato più giusto. Ma scocca il 29° minuto. Ancora una punizione. Corso fa volare alto il pallone verso la porta del Torino, Facchetti di nuovo è pronto ad approfittare dell'occasione. Colpo di testa; ed è il 3 a 2. I granata accusano la botta. Crescono i neroazzurri, mettono a frutta l'esperienza, addormentano la gara. Un minuto allo stop, quaranta secondi. Vieri interviene su uno scambio tra D'Amato e Domenghini, il portiere esce dall'area con il pallone tra i piedi. Cerca un compagno di squadra per il passaggio, poi decide d'andar avanti. La maglia nera del portiere è a metà campo. Vieri avanza ancora, si porta nell'area avversaria. Mischia, mischia furiosa, la difesa interista allontana la minaccia. Vieri sta tornando verso la sua rete e la partita termina su quest'episodio cosi fuori del normale, quasi si fosse trattato non di un match di calcio, bensì di un match di hockey sul ghiaccio, dove c'è l'abitudine che la squadra perdente, nelle ultimissime fasi, proietta all'offensiva anche il portiere nel tentativo disperato di rovesciar le sorti dell'incontro. Finisce la partita, gli atleti si scambiano strette di mano, infilano la scaletta che porta agli spogliatoi, e, intanto, qualche bottiglia piove sul terreno di gioco. Sugli spalti, scoppiano battibecchi, qua e là s'accendono zuffe, quasi a scaricar la tensione nervosa accumulata nel corso della gara. Si tirano i conti, nascono i primi commenti. Sono, in gran parte, commenti favorevoli al Torino. L'Inter, allora, ha rubato il successo? No, forse è meglio dire che i neroazzurri sono stati favoriti dalle circostanze. Perché, a gioco lungo, l'esperienza conta pur qualcosa ed è stata l'esperienza a dettar legge nei momenti conclusivi. L'arbitro? Due rigori concessi, uno negato, ed in proposito è lecito discuter all'infinito. Molte, forse troppe punizioni fischiate contro i granata. Il Torino, dal suo canto, ha offerto l'ennesima dimostrazione della sua forza d'animo, di quella vivacità che anima l'intera compagine. E' una squadra che piace, è una squadra che non s'arrende e che, anche se manca di uomini importanti, miracolosamente conserva il suo carattere battagliero. Ieri, Fabbri s'è trovato costretto a pescare tra le riserve, dove sono molti i giovani di buona volontà e pochi i campioni già consacrati. Ne è venuto fuori uno schieramento inedito, che il trainer dei granata ha disposto con intelligente buonsenso, all'insegna della prudenza, non certo della rinuncia. Cereser libero, Carlet su Cappellini, Poletti su Mazzola, Trebbi su D'Amato, Agroppi su Domenghini. Corni, magari a distanza, su Suarez, Crivelli a contrastar Corso in fase offensiva dei neroazzurri. Nell'Inter, Suarez a centrocampo, Corso piuttosto arretrato, Bet su Combin e Santarini libero, con Facchetti e, a tratti, Burgnich, pronti ad inserirsi all'attacco. I neroazzurri, forse, han preso la sfida con una certa sufficienza, forse sono stati i granata ad imporre la legge che determina la superiorità di chi corre di più. L'avvio è stato per il Torino, l'Inter ha messo all'attivo - al 17' - soltanto un tiro di Mazzola che Vieri prima ha respinto e poi neutralizzato con un superbo scatto di reni. Il Torino, invece, ha centrato due volte il bersaglio. Al 18' Agroppi è stato messo a terra da Santarini. Rigore, e goal di Poletti. I milanesi hanno reagito e si sono scoperti alle spalle. Così, al 21' Carelli è schizzato in avanti, con quelle caratteristiche accelerazioni di velocità, che rappresentano la sua dote migliore. Scambio con Combin, un altro scambio, Combin padrone della palla. Tiro folgorante, goal numero 2. L'arbitro cominciava a fischiar punizioni contro il Torino. Dai e dai, al 26', Corso pescava la testa di Facchetti. Colpo deciso, rete. L'Inter continuava a premere, ma senza eccessiva efficacia. Il Torino agiva in contropiede. E, ogni volta, la retroguardia neroazzurra si trovava in difficoltà. Nella ripresa, taccuino fitto di azioni. Il rigore parato da Vieri, gli altri due goals neroazzurri che già abbiamo ricordato. D'importante, al 26', con il risultato sul 2 a 2, una puntata di Combin, che dalla posizione di ala sinistra centrava a Facchin. Il colpo di testa di Facchin costringeva Sarti ad una parata eccezionale. La palla, alzata dal portiere, sfiorava il palo e si spegneva sul fondo. Una rete mancata d'un soffio, una rete che avrebbe potuto dar un nuovo volto all'incontro. Ma la sorte, ieri, davvero non doveva favorire i granata. 2 a 3: una sconfitta; ma una sconfitta da accettar a testa alta.