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Comunale
13/06/1968
h.21.15
TORINO - MILAN 0-0
Torino
: Vieri, Fossati, Trebbi, Puia, Cereser, Agroppi, Carelli, Ferrini, Combin, Moschino, Facchin. A disposizione: Sattolo, Corni. All.: Fabbri.
Milan: Cudicini, Anquilletti, Schnellinger, Rosato, Giacomini, Trapattoni, Hamrin, Lodetti, Sormani, Angelillo (al 46' Golin), Prati. A disposizione: Belli. All.: Rocco.
Arbitro: Sbardella di Roma.
Reti: -
Spettatori: 15.000 circa di cui 11.460 paganti per un incasso di 16.082.200 lire.
Note: Cielo coperto, terreno pesante, temperatura insolitamente autunnale.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 14 giugno 1968]
Il Torino ha bloccato ieri sera al Comunale (0-0) i campioni d'Italia del Milan nella prima partita del turno finale di Coppa Italia. I granata hanno disputato una gara generosa, hanno attaccato a lungo e forse avrebbero meritato qualcosa di più. Quest'anno la manifestazione calcistica nazionale prevede un girone all'italiana: ad esso sono arrivati, oltre ai granata ed ai rossoneri, l'Inter ed il Bologna che si sono incontrati pure ieri a San Siro, dove i nerazzurri - in svantaggio di tre reti - sono riusciti a rimontare ed a pareggiare. Domenica prossima i granata giocheranno a Bologna e le due squadre milanesi si affronteranno nel derby. Successivamente avranno luogo le partite di ritorno. A Torino la pioggia è caduta per quasi tutto l'incontro ma minuta, senza disturbare quindi molto né il pubblico né i giocatori. Nonostante il tempo avverso, gli spettatori erano abbastanza numerosi, circa quindicimila persone ed oltre che in gran numero apparivano pure rumorosi: ogni azione è stata sottolineata da grida e urla, quasi che il riposo di questi giorni avesse permesso ai tifosi del calcio di fare una discreta riserva di energia per le loro ugole. Il confronto tra i granata ed i neo campioni d'Italia ha avuto un inizio abbastanza normale e puntuale. I primi ad attaccare sono stati ì milanisti. Un fallo di Ferrini commesso su Sormani non ha avuto esito, essendo la palla rimbalzata contro il muro difensivo dei granata. Con il trascorrere dei minuti, però, il Torino ha incominciato a prender piede ed a giocare con autorità. A spingere avanti l'attacco dei granata è stato principalmente Agroppi, un elemento che sta dando prova di aver già raggiunto un perfetto grado di forma. Un tiro di Combin ad un certo momento ha sfiorato la base del montante sulla destra della porta difesa da Cudicini. L'arbitro ha dovuto intervenire, poi, per le insistenze di Puja in certe sue proteste, ma l'undici granata, dopo aver subito qualche contrattacco da parte dei milanisti, ha continuato a tener bene il campo. Tra l'altro sono scomparse le apprensioni che si nutrivano per le condizioni fisiche di Moschino, il quale ha sostenuto gli urti in piena regola, senza mai reclamare. Si è giunti così alla metà del tempo della partita con le due squadre ancora in condizioni di parità. Il secondo tempo, però, ha avuto caratteristiche molto più nette del primo, che ha detto ben poco. Il Milan ha schierato Golin al posto di Angelino: Golin si è mantenuto quasi costantemente in seguito nella posizione di centro-avanti, senza concludere gran che. Sulle prime azioni il Torino, dominando nettamente, ha mancato la più madornale delle sue occasioni. Facchin, era andato fino a pochi passi dal portiere del Milan e aveva poi passato verso la sua destra a Combin: il centravanti, da ottima posizione, tardò tanto il suo tiro da venire impedito dal tedesco Schnellinger. Il Combin stesso, da distanza di quattro passi, potendo facilmente spedire in rete, mandava la palla alta sopra la sbarra trasversale. Bisogna dire che in questo secondo tempo la superiorità del Torino è stata chiara e visibile da tutti quanti. I granata hanno giocato con grande autorità e si sono portati notevolmente bene. Dove esso è mancato è puramente al momento culminante delle azioni. Davanti alla rete avversaria, l'incertezza e l'imprecisione hanno fatto sì che una quantità veramente notevole di palloni venisse sciupata. Anche nel numero dei calci d'angolo il Torino è stato superiore. Ne ha registrati, soltanto in questo secondo tempo, otto, contro tre. I rossoneri erano costretti per salvarsi a ricorrere a qualche fallo piuttosto violento nei momenti culminanti degli attacchi granata. Ferrini, che era completamente guarito dalle lesioni riportate contro i russi e i jugoslavi, si distingueva in più di una occasione, ma era sempre Agroppi l'elemento che maggiormente si imponeva come attaccante. Combin riusciva spesso a sfondare, ma sempre nel momento culminante il suo tiro era fuori bersaglio. Prati, sul quale il Milan faceva forte affidamento, risultava invece risentire ancora delle menomazioni subite nelle finali del campionato d'Europa: l'attaccante rossonero si è messo in evidenza solo con un colpo di testa che venne parato da Vieri nella seconda metà della ripresa. Ferrini, poco prima, aveva chiamato all'opera Cudicini con un gran tiro a mezza altezza ed il portiere si era salvato in una gran parata volante. Come impressione collettiva della partita va detto che la migliore delle due squadre è apparsa nella serata quella del Torino, un bel Torino pieno di autorità e di energia. In esso Moschino ha resistito in pieno al collaudo al quale era stato sottoposto.