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Comunale
17/11/1968
h.14.30
TORINO - JUVENTUS 1-2 (0-1)
Torino
: Vieri, Fossati, Poletti, Puia, Cereser, Agroppi, Carelli, Criveli (al 46' Trebbi), Combin, Moschino, Facchin. A disposizione: Sattolo. All.: Fabbri.
Juventus: Anzoli, Salvadore, Leoncini, Bercellino, Castano, Del Sol (al 67' Pasetti), Favalli, Benetti, Anastasi, Haller, Menichelli. A disposizione: Sarti. All.: Heriberto Herrera.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Menichelli 3' (J), Combin 57' (T), Anastasi 88' (J).
Spettatori: 48.253 di cui 5.162 abbonati e 43.091 paganti per un incasso di 66.832.800 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 novembre 1968]
Quarantaduesimo minuto della ripresa, mancano pochi istanti al fischio finale. Torino e Juventus giocano le ultime battute del derby. Sono alla pari, un goal per parte. Hanno segnato i bianconeri, subito, al 2' minuto del primo tempo, poi c'è stata una lunga parentesi, fiacca e confusa, a tratti persino noiosa. Quindi, nel secondo tempo, al 12', i granata hanno pareggiato con Combin. La partita, allora, si è accesa, s'è fatta tesa e vibrante, senza mai scadere in scorrettezze. Botte e risposte. Un discreto predominio juventino con rapide e pericolose azioni in contropiede dei granata. Piano piano, poco alla volta, nei tifosi s'è radicata la convinzione del risultato ormai acquisito. Tre minuti alla fine, in tribuna già qualcuno si alza e se ne va. In campo, d'improvviso, la palla giunge ad Anastasi. Il centroavanti è lontano una trentina di metri dalla porta di Vieri. Tira. Il pallone urta Cereser e torna al bianconero. Anastasi ha i riflessi pronti. Riaggancia la sfera e tira di nuovo. La palla vola, non troppo veloce, ma indirizzata con estrema precisione. Vieri, coperto, non l'ha vista partire. Scatta, tenta disperatamente il tuffo, ma non riesce a fermarla: è il 2 a 1, è il goal che dà la vittoria alla squadra di Heriberto Herrera. Sugli spalti, impazziscono di gioia mille bandiere juventine. Qualche attimo, e l'arbitro Lo Bello fischia lo stop. I due trainers s'alzano di scatto dalle panchine, si scambiano una simpatica stretta di mano. I giocatori, sottobraccio, vanno verso gli spogliatoi. Felici i bianconeri, che hanno conquistato un successo nel quale, forse, non speravano più. A testa alta i granata, antagonisti ben degni dei rivali. Fioriscono i commenti. Il derby era derby difficile, ansioso, le lunghe discussioni della vigilia l'avevano trasformato in una specie di prova d'appello per dir una parola chiara sul futuro delle due squadre. E, alla resa dei conti, se la Juventus s'era assicurata quei due punti indispensabili per non perder ulteriore terreno dal Milan capolista, i granata avevano pur offerto una dimostrazione di vitalità, di ritrovato slancio. Intendiamoci, non che la partita abbia destato i palpiti del grande spettacolo. I bianconeri hanno schierato la stessa formazione di domenica-scorsa, con Menichelli al postò di Zigoni all'ala sinistra, mentre i granata, sfumati i molti timori della vigilia, hanno utilizzato la squadra desiderata da Fabbri, con Carelli e Facchin alle ali e con Cereser numero 5. La Juventus, immediatamente, s'è trovata in vantaggio. Erano infatti trascorsi soltanto due minuti, quando Salvadore, avanzato all'attacco, passava al centro. Finta di Anastasi, palla a Menichelli, colpo di testa. Vieri si buttava in ritardo, cercava disperatamente di fermare il pallone, che gli sgusciava beffardo, spegnendosi in rete. Il match, insomma, s'affrettava persin troppo a rispettare i pronostici, pareva che, di fronte ai bianconeri, ogni ostacolo fosse spianato. Ed invece la Juventus prendeva ad andar al piccolo trotto Paura di gettarsi risolutamente all'offensiva? O, piuttosto, la preoccupazione inconscia di difendere quel vantaggio così presto e così agevolmente raggiunto? A centro campo, nasceva un gioco discreto, Moschino, Agroppi, Haller e Bonetti ben poco s'intralciavano il passo ed erano così liberi di costruire azioni a piacimento. Ma, al momento di concludere, la vena si inaridiva, mai che una delle due squadre trovasse lo slancio di un'avanzata completa, fluida ed efficace. Parentesi grigia, di tanto in tanto qualche sprazzo. Al 24', ad esempio. Haller si faceva luce con un gran tiro che finiva fuori d'un soffio; al 26', Anzolin piombava sui piedi di Carelli giusto in tempo su un lancio di Poletti; al 31', Vieri, irrompendo su Anastasi, urtava il centroavanti e, sulla punizione, il portiere granata prima respingeva a pugni chiusi un bolide di Bonetti, poi bloccava il tiro di Del Sol; ed al 37' Combin, ancora su punizione, calciava tre minuti di ridicole discussioni. Episodi sporadici. Scarso brio. Parecchia confusione. Si chiudeva il tempo, s'apriva la ripresa. Nel Torino, fuori Crivelli e Trebbi in campo nel ruolo di libero, con Cereser stopper e Puja mezz'ala il gioco s'animava. Attaccavano i granata, che, al 12', centravano il bersaglio. Punizione per fallo di Del Sol su Carelli. Moschino a Combin. La retroguardia bianconera pativa un attimo d'incertezza. Combin metteva a segno ed era, quello, il suo primo goal del campionato. In tribuna d'onore, intanto, il presidente del Torino, Orfeo Pianelli, veniva colto da malore. Lo trasportavano d'urgenza negli spogliatoi; e la voce correva; e si vivevano, da parte di tutti, momenti di affettuosa preoccupazione per il simpatico dirigente. La voce dell'altoparlante chiamava un medico. In campo, i giocatori non l'avvertivano. Di colpo, dopo la rete di Combin, la sfida s'era accesa. La Juventus, spronata nell'orgoglio, riordinava le idee. Al 21' usciva Del Sol per uno stiramento. Entrava Pa setti, utilizzato come terzino, mentre Leoncini diventava mediano. I bianconeri premevano, ma il Torino non s'arrendeva. Maggiore la massa d'azione juventina, le controffensive dei granata, però, erano sempre pericolose. Haller, al 25', colpiva la traversa, quindi, un minuto dopo, era Benetti in difesa a salvare su un'avanzata di Combin. Al 29', Agroppi deviava in corner su Haller, al 37' ancora Haller lanciava Favalli che traversava in direzione di Menichelli, due difensori del Torino rendevano però vana l'acrobazia dell'ala sinistra. Gioco sveglio, piacevole. Finché, al 42', la rete di Anastasi sanciva il risultato.