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Comunale
01/12/1968
h.14.30
TORINO - INTER 2-1 (2-0)
Torino
: Sattolo, Poletti, Fossati, Puia, Trebbi, Agroppi, Carelli, Bolchi, Combin, Moschino (al 22' Rampanti), Facchin. A disposizione: Bertonelli. All.: Fabbri.
Inter: Miniussi (al 46' Girardi), Poli, Facchetti, Suarez, Burgnich, Cella, Domenighini, Mazzola, Gori (al 46' Bedin), Bertini, Corso. A disposizione: - All.: Foni.
Arbitro: Sbardella di Roma.
Reti: Aut.Miniussi 11' (T), Facchin 22' (T), Corso 50' (I).
Spettatori: 32.577 di cui 27.415 paganti per un incasso di 34.315.600 e 5.162 abbonati.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 2 dicembre 1968]
L'appello al ''vecchio cuore granata'', scritto ieri su un lungo striscione sul punto più alto della curva Filadelfia ha trovato pronta risposta: i tifosi che, malgrado il malumore per la pesante situazione in classifica non hanno fatto mancare il loro incitamento al Torino, sono stati ripagati dai giocatori con una prestazione splendida sul piano dell'orgoglio e della volontà e - quello che più conta - con una preziosa vittoria sull'Inter, forte per il valore dei singoli ma slegata nella manovra d'insieme. Il 2 a 1 è meritato, cambiano gli atleti, i tecnici ed i dirigenti ma il Toro riesce sempre a trovare proprio nel cuore la molla per produrre uno sforzo in più nelle situazioni difficili. Il successo sui nerazzurri è arrivato al momento giusto: se ieri i granata - dopo tre sconfitte - avessero ancora perso, ora sarebbero ultimi in classifica, si parlerebbe di una crisi che invece assolutamente non esiste, perché si è visto che la squadra è viva, i giocatori reggono novanta minuti a ritmo indiavolato, le avversità non li piegano. Eppure anche la giornata di ieri era cominciata malissimo, Vieri si era presentato al raduno del mattino con un forte torcicollo annunciando a Fabbri di non sentirsi in grado di giocare, e dopo venti minuti di gara Moschino faceva un cenno verso la panchina chiedendo il cambio, non riusciva più a correre per uno stiramento alla coscia sinistra. C'era da disperare, invece anche questi handicaps sono stati superati in modo magnifico. Sattolo, l'eterna riserva di Vieri, ha dato una dimostrazione di classe e di esemplare serietà: è andato in campo con una grossa responsabilità sulle spalle, è parso in forma perfetta ed ha salvato il risultato con due parate favolose, da album dei ricordi. Al posto di Moschino è entrato in campo il diciannovenne Rampanti; fra i due dieci anni esatti di età, un notevole divario di esperienza e diverse caratteristiche - il titolare è il regista della squadra, Rampanti è una mezz'ala di punta e non un coordinatore del gioco -, ma appena trovata la giusta posizione il ragazzo ha preso confidenza, ha vinto alcuni duelli in dribbling con Corso, nel finale era il più lucido di tutti ed ha costruito per Facchin e Combin due occasioni da rete. Il Torino chiude così la domenica della grande paura con un bilancio dei più positivi: due punti in classifica, la conferma della salute della squadra, una nuova prova di forza di fronte alla sfortuna, l'affermazione di un giovane che fino a ieri non era riuscito ad inserirsi con tanta autorità nella prima squadra e che d'ora innanzi costituirà una pedina in più per il trainer Fabbri. L'andamento della gara è stato subito favorevole al Torino: l'Inter, aggredita dagli scatenati granata, ha avuto un attimo di sbandamento, dimostrando una volta di più di avere degli elementi di grande classe, ma di non avere ancora un gioco efficace. A centro campo, Suarez era tenuto in soggezione da Moschino, Bolchi non si faceva ingannare dagli scatti di Bertini, Agroppi bloccava Corso ed il capitano nerazzurro si innervosiva, sino a commettere falli indegni della sua fama. Già al 1° minuto, Miniussi era obbligato a due difficili uscite su Combin e Facchin, ma al 10° il portiere milanese favoriva la prima rete granata con un errore clamoroso. Suarez sbrogliava una pericolosa mischia provocando un corner, lo calciava Combin e la palla arrivava ad Agroppi, al centro dell'area nerazzurra; il mediano granata tirava, la sfera passava fra le gambe di Cella, prendeva un po' di effetto, Miniussi la abbrancava ma sbilanciato finiva per lasciarla rotolare in porta, inseguendola vanamente. Sull'intervento del portiere, avversari e compagni si erano già voltati verso centro campo, anche l'arbitro Sbardella non ha visto chiaramente il goal ma il guardalinee sotto le gradinate non ha avuto dubbi, è scattato verso il centro con la bandierina abbassata, per indicare la rete. L'euforia dei granata era subito smorzata dall'infortunio a Moschino, ma nel preciso istante in cui il novarese - dopo aver provato a tornare in campo con la coscia sinistra avvolta da una fascia elastica - chiedeva il cambio, Facchin raddoppiava il vantaggio su lancio di Boichi rubando con la punta del piede un pallone a Poli e beffando Miniussi per la seconda volta. Entrava Rampanti, Fabbri doveva variare diverse marcature, ma il Torino teneva bene il campo anche se, senza Moschino nella zona centrale, Corso e Suarez potevano muoversi con maggiore tranquillità. Alla mezz'ora, Sattolo deviava prima una staffilata di Domenghini sbucato solo al centro dell'area granata, quindi volava all'indietro per ribattere la palla calciata in rete da Mazzola quasi a colpo sicuro. Nel finale del tempo i nerazzurri attaccavano in forze, ma la difesa granata non lasciava un varco libero: Puja soprattutto, quindi Trebbi, Poletti, Fossati, Bolchi ed Agroppi, con l'appoggio di Facchin generoso ed utilissimo come sempre, non si facevano sorprendere. L'Inter iniziava la ripesa con Girardi in porta e Bedin a centro campo; Gori era rimasto negli spogliatoi e Berlini si spostava in posizione più avanzata. La gara diventava una battaglia, la volontà dei torinesi aveva la meglio sui nerazzurri, i quali tentavano di invitare gli avversari all'attacco per batterli in contropiede. Erano invece i granata a continuare a muoversi con contrattacchi sempre pericolosi: Combin lottava con Burgnich e Cella con slancio eccezionale, senza le pause che gli sono solite; Carelli si inseriva in avanti con vertiginosi spunti in velocità, saltando Facchetti e mettendo nei guai Cella, che in una occasione lo agganciava in piena area senza che Sbardella intervenisse. I nerazzurri avevano in Mazzola e Domenghini gli attaccanti più pericolosi, ma al 5° era Corso a segnare. Il capitano si infilava in area granata, tirava su Sattolo, proseguiva la corsa e riusciva malgrado l'opposizione di Poletti a strappare la palla dalle mani del portiere per farla rotolare in rete. Sul 2 a 1 la gara si è fatta più difficile per il Torino, ed addirittura drammatica nel finale quando tutti - giocatori, dirigenti e tifosi - temevano il ripetersi della conclusione-beffa di Cagliari. Sattolo, però, non ha corso grossi pericoli, malgrado il generoso prodigarsi dell'Inter sospinta in avanti dal sempre valido Suarez. In contropiede, era ancora il Torino ad andare vicino al goal. Rampanti, il pivello, era il regista delle ultime offensive ed usciva dal campo abbracciato dai compagni, fra gli applausi della folla.