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Comunale
15/12/1968
h.14.30
TORINO - FIORENTINA 0-0
Torino
: Vieri, Poletti, Trebbi, Puia, Cereser, Agroppi, Carelli (al 18' Depetrini), Ferrini, Combin, Bolchi, Facchin. A disposizione: Sattolo. All.: Fabbri.
Fiorentina: Superchi, Stanzial (al 62' Cencetti), Mancin, Esposito, Ferrante, Rogora, Chiarugi, Rizzo, Maraschi, De Sisti, Amarildo. A disposizione: Bandoni. All.: Pesaola.
Arbitro: Francescon di Padova.
Reti: -
Spettatori: 26.512 di cui 21.350 paganti per un incasso di 26.278.200 lire e 5.162 abbonati.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 16 dicembre 1968]
Il Torino e la Fiorentina hanno pareggiato, 0 a 0. Per il Torino, ultimo in classifica ed alla disperata ricerca di punti, il risultato anche se modesto e senza goals può significare un discreto successo, ma dalla Fiorentina che vanta ambizioni di primato tanto da contendere le prime posizioni al Cagliari ed al Milan, si deve pretendere di più. La partita è stata un susseguirsi monotono di azioni a centro campo dove i due allenatori avevano sistemato la maggior parte dei loro atleti, intenti a distruggere più che a costruire il gioco. I granata, che ieri indossavano la maglia bianca, avevano due soli attaccanti Combin e Facchin. Tutti gli altri stazionavano in zona di interdizione, da. Ferrini, che rientrava dopo una lunga assenza, a Bolchi, da Carelli, sostituito molto presto da Depetrini che addirittura è un terzino, ad Agroppi. Un Torino Insomma che non voleva perdere, e che si era fatto prudente per la fama conquistata dalla squadra toscana, che tutti avevano presentato come un complesso forte, duttile, elegante e specialmente pratico. Invece questa Fiorentina ha accettato la parte umile del comprimario, seguendo i torinesi nella tattica di non rischiare attacchi se non con rare puntate di Amarildo, che si è subito spento, e di Maraschi, che ha cercato da solo di superare la ferrea retroguardia torinese. Chiarugi a destra ha denunciato i suoi limiti. E' un'ala sinistra pura, veloce, intraprendente, estrosa, ma a destra perde troppo tempo per aggiustarsi il pallone sul sinistro, e nel calcio moderno serve poco chi ha bisogno di girarsi per giocare la palla. L'attacco toscano pertanto non si è visto, o almeno si è visto molto poco. All'11' si è registrata un'azione Esposito-Amarildo-Maraschi con tiro finale di Amarildo parato bene da Vieri. Poco dopo (18') rispondeva il Torino con Ferrini, Carelli e Combin. Scivolava Rogora e Combin poteva tirare con sufficiente precisione. Superchi deviava in calcio d'angolo. In questa stessa azione si infortunava Carelli. Bolchi correva da Fabbri avvisando che Carelli zoppicava. Al trainer torinese non rimaneva che mandare in campo il tredicesimo, che era il terzino Depetrini. Il già debole attacco torinese perdeva una pedina importante. Carelli non è un'ala nel senso antico del termine, ma ha buone qualità per aiutare le punte con suggerimenti utilissimi. Depetrini no, è solamente un difensore. Entrato in campo si è sistemato a guardia di De Sisti. Ha giocato abbastanza bene, ma la squadra di Fabbri ha perso un appoggio proprio dove era già debole, nelle manovre offensive. Con Ferrini che perdeva lucidità con il passare dei minuti, con Bolchi mezz'ala di ruolo ma mediano di fatto, la squadra, granata ha accettato il piccolo trotto dei fiorentini senza eccellere in manovre belle ma senza sfigurare dì fronte ai quotati avversari. Nella ripresa il gioco non ha mai raggiunto un livello accettabile. Il libretto degli appunti segna solamente la sostituzione, di Stanziai con Cencetti tra gli ospiti, l'ammonizione di Depetrini per fallo su De Sisti e l'ammonizione di Amarildo per un calcio cattivo a Poletti, che lo spingeva da tergo. I toscani evidentemente hanno accusato l'assenza di Merlo, squalificato. Merlo è un centrocampista che sa rifornire gli attaccanti con precisione e con continuità. Esposito, che lo ha sostituito, non è parso alla sua altezza. Ma la rinuncia ad un solo uomo, anche se bravo, non è una scusa sufficiente a giustificare la scarsa prova di una grande squadra. Parliamo naturalmente di una Fiorentina che punta al primato. Ieri contro il Torino la squadra viola non è parsa né all'altezza del Milan e neppure all'altezza del Cagliari. E' solida in difesa, rapida a centro campo specie per l'intelligente apporto di De Sisti, ma all'attacco, se si esclude l'estro e la caparbietà di Amarildo, c'è ben poco. Maraschi gioca da centroavanti ma centroavanti non è. Il Torino, lo ripetiamo, ha conquistato un punto prezioso. Con Ferrini appena convalescente dall'operazione al menisco, con Cereser reduce da alcune settimane di riposo per infortunio, con Bolchi piuttosto fermo e con Facchin in giornata no, non era possibile fare meglio. Combin si è battuto bene, ha avuto alcuni spunti autorevoli, ma era troppo solo per far breccia. Il pareggio conquistato contro la Fiorentina serve a non perdere contatto. Non è un grosso successo, ma si poteva temere anche il peggio.