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Comunale
16/03/1969
h.15.00
JUVENTUS - TORINO 0-0
Juventus
: Anzolin, Pasetti, Salvadore, Bercellino, Castano, Leoncini, Favalli, Benetti, Anastasi, Del Sol, Sacco. A disposizione: Sarti, Bonci. All.: Heriberto Herrera.
Torino: Sattolo, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Carelli, Ferrini, Combin, Moschino, Facchin. A disposizione: Bertonelli, Depetrini. All.: Fabbri.
Arbitro: Carminati di Milano.
Reti: -
Spettatori: 60.066 di cui 9.216 abbonati e 50.850 paganti, per un incasso complessivo di circa 80 milioni.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 17 marzo 1969]
Lo attendevamo come il derby del bel gioco; al massimo può essere definito il derby della buona volontà, una gara tutto slancio e poco stile. Il Torino, che avrebbe meritato di vincere è apparso più squadra, ma le sue due ali sono mancate alla prova e Combin non ha saputo approfittare della giornata disastrosa di Bercellino (è spiacevole esprimere un parere crudo su un giocatore stimato come atleta e come uomo, ma Berce ieri non ingranava. Auguri di ritrovare presto se stesso). La Juventus, salvatasi dopo pochi minuti da una distrazione di Anzolin, ha sfiorato il goal una volta sola, con Anastasi. In pratica è vissuta sul rendimento del suo centravanti, sul lavoro di Salvadore e Favalli, ma era una Juventus nervosa, impacciata, quale raramente si è vista. Passi per la confusione dell'intero blocco difensivo durante parte iniziale della ripresa: il forcing del Torino e la paura di perdere sono attenuanti forse un po' meno banali del solito ''complesso del derby'' da cui scaturisce il nervosismo. Passi per lo sbandamento di Castano, ieri stranamente lento. E' tutto l'insieme della squadra che ha suscitato pochi consensi e tante critiche. In una situazione di classifica in cui vincere o perdere importava molto meno che dare spettacolo alla folla record accorsa allo Stadio, il trainer Heriberto ha utilizzato Sacco all'ala sinistra, richiamandolo subito indietro, ha lasciato che il generoso Favalli presidiasse lui pure la metà campo, ha tenuto Del Sol vicino ai terzini. Leoncini (poco in forma) arretrato, ed in quanto a Benetti o non gli ha dato ordini precisi o non è stato capito. Simile schieramento da zero a zero sarà accettabile nelle tre compagini in lotta per il titolo - Fiorentina, Milan, Cagliari - Per i bianconeri che scopo ha? La Juventus, in ritardo nella corsa allo scudetto, avrebbe fatto meglio a dare l'appoggio costante di altre due o tre validi elementi ad Anastasi, splendida ed isolata punta del suo attacco. Si parla del giovane Bonci. Il ragazzo può valere molto o poco; soltanto una serie di partite lo dirà, ma fin che resta in panchina come tredicesimo giocatore l'interrogativo non si risolve (e Anastasi rimane solo). Poiché le disavventure vengono a grappoli all'indisponibilità di Haller, Zigoni e Menichelli, i quali avrebbero certo aiutato con maggior efficacia il centrattacco della Nazionale, agli errori di impostazione tattica si è, per contrapposto, aggiunto da parte granata il rendimento superbo di Puja. Lo stopper ha adottato lo stile più redditizio per fermare il suo avversario. Anastasi scatta con movimenti brevi, imprevedibili; Puja stava bene attento a non sbilanciarsi mai, poi faceva partire in avanti lesue lunghe gambe e portava via il pallone all'estro di ''Pietruzzu''. Il duello tra i due, duello concluso con un cavalleresco abbraccio, ò risultato uno degli elementi di maggior rilievo. Occorrerebbe aggiungere un cenno all'intelligente regia di Moschino, ma è il caso di ritornare sull'argomento? Diceva un tifoso bianconero a fine partita: ''Sarebbe interessante vedere Anastasi e Moschino con la stessa maglia''. Sogno irrealizzabile. Neppure in azzurro potrebbe verificarsi. Moschino ha ormai trent'anni e un ritmo blando; e la Nazionale ha bisogno di forze nuove e scattanti per i suoi traguardi. In campionato Moschino deve impiegare l'abilità dei suoi suggerimenti per scatenare Combin. Ieri ha incominciato ben presto. Al 13' un suo lancio serviva con perfetta misura e scelta di tempo il compagno di squadra. Il centrattacco calciava con violenza. Anzolin si lasciava sfuggire il pallone, ma con un colpo di reni era pronto a riagguantarlo evitando che superasse la linea bianca del goal. Il primo tiro della Juventus era di Favalli al 23'; Sattolo rimediava. Poco dopo si vedeva Anastasi bloccare Puja in area, ma non in quella granata come sarebbe stato logico bensì nell'area bianconera. Attaccante e difensore si erano invertite le parti. Seguono una discesa di Pasetti, Anastasi, Benetti al 25', un pallone facile sciupato da Carelli, tutto solo al 36', ed un brutto fallo di Del Sol che al 40' ''lascia il piede'' come si dice in gergo tecnico, cioè rallenta l'impeto di una entrata su Puja, colpendo duramente l'avversario alla gamba. Questo il primo tempo. All'inizio della ripresa, sesto minuto, Cereser ha avuto il cattivo gusto di effettuare una inutile rappresaglia su Anastasi, con un fallo altrettanto inutile e vistoso. (A parte questi due incidenti l'incontro è stato corretto). Si prosegue. Anzolin vola sui piedi di Agroppi ed evita la seria minaccia di un goal e da questo punto la pressione del Torino si intensifica; Bercellino deve a sua volta salvare su Combin e su Poletti. Facchin di testa cerca di deviare in porta, ed eccoci ai due momenti decisivi. Ventiquattresimo minuto della ripresa. I granata avanzano sulla sinistra del loro schieramento, Combin sfugge all'avversario diretto e tira con violenza. Salvadore interrompe la traiettoria con il braccio e manda in angolo. A quasi tutti i presenti è parso penalty. L'arbitro è generoso nel giudicare involontaria la deviazione. I bianconeri rispondono al rischio con la più bella loro occasione di segnare. Leoncini e Del Sol passano la palla di prima e questa arriva ad Anastasi che irrompe in area. Sattolo gli esce contro a corpo morto. Riceve tra collo e viso la pallonata. Il portiere sviene, la rete è salva. Il derby dello zero a zero resta così definito.