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Comunale
03/09/1969
h.21.00
TORINO - MONZA 1-1 (1-0)
Torino
: Sattolo, Poletti (al 48' Bolchi), Fossati, Puia, Cereser, Ferrini, Carelli, Sala C., Petrini, Moschino, Mondonico. A disposizione: Pinotti. All.: Cadé.
Monza: Castellini, Onor, D'Angiulli, Magnani, Trebbi, Deho, Achilli (al 39' Lanzetti), Prato, Strada, Caremi, Burlando. A disposizione: Cazzaniga. All.: Radice.
Arbitro: Menegali di Roma.
Reti: Mondonico 32' (T), Lanzetti 57' (M)
Spettatori: 12.000 circa per un incasso di poco superiore ai 15 milioni di lire.
Note: Pioggia a disturbare l'esordio casalingo ufficiale del Torino davanti ai propri tifosi. Terreno pantanoso e insidioso in molti punti, serata umida e fresca.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 4 settembre 1969]
Il Torino si è lasciato sfuggire l'occasione di ottenere una vittoria decisiva nel secondo turno di Coppa Italia. Le ingenuità dei suoi attaccanti e la tattica adottata da Radice, uno dei più giovani nostri trainers, sono costate care alla squadra granata. Si calcola che la nostra Coppa valga dai duecento ai trecento milioni per una compagine che giunga e superi la finale: la gloria sportiva e le possibilità di incassi futuri sono state praticamente sciupate in una serata incerta, durante una gara che ha promesso molto e mantenuto poco. Il Torino si era presentato con Poletti e Cereser, i quali avevano finito di scontare le squalifiche, amaro ricordo dello scorso torneo. In compenso era stato lasciato a riposo Agroppi, utilizzando Ferrini, quasi a sottolineare il fatto che i due giocatori si alterneranno nel prossimo torneo nelle file granata. Nel Monza compagine di serie B, reduce dalla franca vittoria di Vicenza, vi erano molti cambiamenti rispetto alla prova precedente: nuova la coppia dei terzini, Onor, un ex juventino, e D'Angiulli; rivoluzionata la prima linea, con Achilli (poi sostituito da Lanzetti) spostato a destra, Careni interno e Burlando fìnta ala. Il numero imdici monzese si è ben presto spostato a metà campo a fare barriera insieme con Dehò e Prato, La disposizione dei bianchi ha finito per rendere libero da impegni Poletti, che non aveva più la propria ala da marcare. Il terzino si è portato a ridosso di Ferrini e Moschino, i quali avevano certo bisogno di aiuto, come del resto la difesa, dove Puja dominava per la sìcufezza degli interventi e l'intelligenza dei suoi scatti in avanti. Durante tutto il primo tempo il Torino ha dato l'impressione di poter ripetutamente segnare, sia per le veloci offensive condotte da Sala, Petrini e Mondonico (un po' meno da Carelli in giornata di scarsa vena), sia per l'imprecisione del portiere Castellini. Per ben due volte l'estremo difensore dei bianchi si è lasciato sfuggire il pallone, offrendo agli avversari occasioni d'oro. In modo speciale Petrini si è trovato sul destro una palla che aveva appena da toccare dolcemente verso la rete: il centravanti ha invece calciato alto. Il goal è stato raggiunto soltanto al 32', quando Petrini, scattato lungo la linea laterale, ha effettuato un preciso traversone. Mondonico irrompeva nella posizione di centravanti e da pochi passi batteva Castellini. Pareva l'avvio verso una tranquilla vittoria, invece l'illusione dei quindicimila tifosi granata accorsi con vessilli e striscioni a salutare l'esordio della squadra nella nuova stagione, è durata poco. Proprio allo scadere del tempo Radice ha ordinato un cambiamento nel suo undici (Lanzetti ai posto di Achilli) e nessuno ha pensato che da questa mossa sarebbero sorti il pareggio del Monza ed i guai dei granata. Al 13' della ripresa Lanzetti ha scartato, l'uno dopo l'altro, Mondonico, Cereser e Fossati, segnando di prepotenza. Praticamente questo è stato l'unico tiro in porta effettuato dai monzesi. Il Torino, che aveva messo .Bolchi al posto di Poletti, cercava inutilmente di ritornare in vantaggio. Colpiva un palo su punizione, con Ferrini, sbagliava un'occasione facilissima con Fossati, trovatosi solo a due metri dal portiere, ed infine si è visto parare tre tiri fortissimi dal rinato Castellini. Il portiere-disastro del primo tempo, ha dimenticato emozioni ed incertezze, bloccando consecutivamente tiri di Ferrini, di Moschino e, poco dopo, ancora di Moschino. Le rudezze finali non hanno mutato il punteggio e neppure ha avuto influenza sul risultato un curioso fallo di Castellini. In una confusa azione in area, l'imprevedibile portiere si è messo a giocare come un terzino, intervenendo di piede e caricando alle spalle Carelli, in modo tanto rude da mandarlo a terra. L'arbitro Menegali, un avvocato di Roma esordiente in serie A, ha commesso imo dei suoi pochi errori non concedendo il rigore. Il Torino, del resto, doveva vincere con la superiorità dei suoi mezzi tecnici. Invece non li ha saputi convenientemente sfruttare. La difesa è a posto; Moschino ha alternato un ottimo inizio con una ripresa affannosa e imprecisa. In avanti Scala si è fatto applaudire per i suoi spunti personali, ma non lega ancora bene con gli altri compagni, così pure Petrini. Il Torino sta formandosi. Purtroppo, per i granata, la Coppa Italia è arrivata troppo presto. Data la classifica del girone il Torino è praticamente tagliato fuori dalla lotta.