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Comunale
08/11/1970
h.14.30
TORINO - FIORENTINA 1-1 (0-1)
Torino
: Castellini (al 17' Sattolo), Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Rampanti, Maddé, Bui, Sala C., Bozzi. A disposizione: Crivelli. All.: Cadé.
Fiorentina: Superchi, Stanzial, Longoni, Esposito (al 73' Berni), Ferrante, Brizi, Macchi, Gennari, Vitali, De Sisti, Chiarugi. A disposizione: Bandoni. All.: Pesaola.
Arbitro: Monti di Ancona.
Reti: Longoni 30' (F), Bui 53' (T).
Spettatori: 29.430 di cui 23.430 paganti e 6.000 abbonati circa (dato non definitivo), per un incasso di 37.154.500 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 9 novembre 1970]
Quinto pareggio consecutivo del Torino, ieri contro la Fiorentina: di certo il più bello, per il gioco attraverso il quale (nel secondo tempo) il risultato è maturato, e soprattutto per le promesse di miglioramenti futuri che la squadra granata ha lasciato intendere. La Fiorentina aveva iniziato con autorità; il Torino perdeva il portiere Castellini per un banale e singolare incidente ed alla mezz'ora subiva un gol, autore Longoni (terzino acquistato dal Cagliari proprio per le sue spiccate doti di difensore-attaccante) con la complicità di Rampanti il quale si accorgeva in ritardo delio scatto in avanti del diretto avversario e non riusciva a contrastarlo. Sino a quel momento, la squadra granata non aveva soddisfatto. Si cominciava a pensare che l'exploit di Roma in Coppa Italia fosse dovuto in gran parte alla scadente prestazione dei giallorossi di Helenio. Con il trascorrere dei minuti, invece, il Torino ha preso fiducia. Puia è andato all'attacco per scuotere i compagni, Agroppi (il più in forma) ha intensificato gli sganciamenti in avanti, Maddé senza perdere d'occhio De Sisti è andato più spesso anch'egli a ridosso delle punte, in una posizione nella quale può far valere meglio le sue intuizioni e la prontezza dei passaggi. Malgrado Sala e Rampanti fossero in una di quelle giornate in cui decidono di giocare per conto loro, facendo della partita una sfida personale con i diretti avversari, la squadra ha preso quota. In avanti il giovane Bozzi, per quanto trascurato dai compagni, ha continuato a portarsi a spasso Stanziai con continui spostamenti e Bui ha avuto qualche pallone giocabile in più. Il pareggio è arrivato allT della ripresa, autore lo stesso Bui. Un gol alla''moda veronese'': lungo centro di Maddé andato fino a fondo campo a raccogliere un pallone sfuggito alla difesa toscana, colpo di testa secco e potente del centravanti, lasciato piuttosto tranquillo dagli avversari evidentemente sorpresi dal cross dell'interno granata. Così, alla sua prima prestazione sul terreno del Comunale, Gianni Bui ha assolto in pieno il compito per il quale è stato acquistato: fare dei gol. Il giocatore è ancora lontano dalla migliore condizione fisica (è lento nello scatto, greve nello stacco da terra) ma ha delle doti naturali che non si perdono, il metro e 84 centimetri di statura gli permettono di essere sempre fra i più pericolosi centravanti del calcio italiano. E Bui di testa non sa solo battere a rete ma anche servire i colleghi, a patto che questi si ricordino della sua caratteristica principale. La partita ha detto soprattutto questo, circa il futuro del Torino. Con Bui la squadra ha una buona arma di offesa in mano, ma deve abituarsi a sfruttarla. Ieri ciò si è verificato da parte del solo Maddé sulla base della intesa sorta nelle file del Verona: altri - come Sala e Rampanti, come i terzini che sono arrivati alle soglie dell'area toscana per sparare a rete a casaccio invece di cercare ben prima la testa del centravanti - non hanno certo mostrato di saper sfruttare a fondo la nuova situazione. Eppure non è che Bui chieda ai colleghi cose molto difficili: il centravanti arretra anche a cercare il pallone, poi si proietta avanti restando al limiti dell'area in attesa di un successivo scatto sul passaggio alto.. Che ieri gli è arrivato ben poche volte. Certamente, il gioco d'attacco del Torino non potrà essere valutato sino a quando non rientrerà anche Pulici: Bozzi è generoso, si impegna a fondo, ma non può avere ancora l'autorità necessaria per farsi largo in serie A. In attesa di Pulici, si potrebbe pensare a riutilizzare Petrilli, il quale sa crossare dalla posizione di estrema, non va al centro a fare confusione. Attorno a Bui, il Torino ha preso quota con il passare dei minuti. Maddè ha giocato con la febbre (lo ha detto negli spogliatoi) ma dopo un inizio incerto nel quale non trovava la posizione e lasciava a De Sisti troppo spazio, si è fatto a tratti più avanti operando alcuni passaggi da gol a Bui ed a Sala. Quando Maddé restava indietro, andava avanti Agroppi: il mediano è in forma fisica strepitosa, ed allora tutto gli riesce facile, sia in fase offensiva sia difensiva. Di Sala e Rampanti si è detto: brillanti gli spunti personali, scarsa la partecipazione al gioco collettivo, troppi gli errori nei passaggi. Per fortuna la difesa ha retto bene, ponendo le basi per la riscossa del secondo tempo. Cereser come libero è una forza (i tifosi lo chiamano ''trincea'', a significare che è ben difficile superarlo), Puia ha lottato contro un avversario diffìcile, e ne ha avuto ragione. Vitali ha rappresentato un po' tutto il desiderio di rivincita della Fiorentina dopo l'eliminazione dalla Coppa delle Fiere: lui e Mariani (contrastato da Poletti) hanno fatto ammattire per tutto il primo tempo la retroguardia torinese, prima che i granata riuscissero a spostare il gioco sull'altro fronte. Per quanto priva di elementi di valore quali Merlo e Chiarugi, la squadra toscana ha bene impressionato, e dopo la rete di Longoni deve aver certamente accarezzato sogni di vittoria. La reazione del Torino l'ha sorpresa, chiudendola nel finale nella sua metà campo. Poletti, Fossati, Rampanti, Sala, hanno ''graziato'' i toscani sparacchiando in porta senza speranza invece di cercare il centravanti, ormai rinfrancato dopo l'incerto inizio. Il resto l'ha fatto l'arbitro Monti, liquidando con il solito cenno (che significa ''via, via, non è successo niente'') una violenta strattonata subita da Sala al 32' della ripresa in piena area della Fiorentina. Era rigore netto, il granata era in dribbling e se l'avesse vinto si sarebbe trovato a tu per tu con Superchi. Invece è stato trascinato a terra, per Monti tutto regolare. Il pareggio può anche soddisfare entrambe le squadre, ma certo il Torino nel finale è andato vicino ad una vittoria che - a quel punto - non sarebbe stata immeritata.