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Comunale
10/01/1971
h.14.30
TORINO - ROMA 4-0 (1-0)
Torino
: Castellini, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Rampanti, Maddé (al 46' Ferrini), Pulici, Sala C., Bui. A disposizione: Sattolo. All.: Cadé.
Roma: Ginulfi, Scaratti, Liguori, Salvori, Bet, Rosa, Amarildo, Del Sol, Zigoni, Vieri, Cordova (al 78' Bertini). A disposizione: De Min. All.: Herrera.
Arbitro: Gussoni di Tradate.
Reti: Pulici 43', Rampanti 67', Sala C. 80', 90'.
Spettatori: 23.665 di cui 17.485 paganti e 6.180 abbonati per un incasso di 26.057.000 lire.
Note: Ammonito Zigoni.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del' 11 gennaio 1971]
Il Torino ha impiegato quasi metà partita per scuotersi di dosso lo scomodo, e bruciante, ricordo del mercoledì veronese, poi il gol di Pulici in acrobazia ha dato il via al fuoco d'artificio granata contro una Roma che sì è via via sfaldata sinlo ad arrendersi definitivamente. Non era certo la Roma che ha rimontato due gol al Napoli, non era certo - nel secondo tempo - il timoroso Torino di Verona: il calcio ha di questi capovolgimenti di fronte che sono poi il fascino sottile del gioco stesso, con tanti saluti ai supercritici, ai supertattici, a tutti quelli insomma che di ogni partita fanno un puro fatto di organizzazione e di geometria. Può accadere ad esempio che Sala giochi male tutta la partita, se si guarda alla prontezza dei passaggi, alla efficacia del dribbling, ai falli commessi (chiaro segno di un sia pur lieve scadimento di fornita) e che nel finale, pattinando fra le maglie della squinternata difesa giallorossa metta a segno due botte, lui che goleador non è mai stato. Sala è stato il rifinitore. Nel punteggio, di una affermazione che avevano già costruito in precedenza Pulici e Rampanti, la potenza e la classe, di fronte ai cui spunti la Roma ha vacillato nei reparti arretrati sin dall'inizio. Pulici era al rientro, che avesse tanta rabbia in corpo lo si è visto sin dalle prime battute, quando al terzo minuto ha messo fuori di un soffio il pallone su rovesciata; Cade a Verona lo aveva forzatamente sostituito con Bozzi, ora si è visto cosa mancava (assieme ad una freschezza di idee che non si è vista neppure ieri, sino a quando la gara è stata bloccata sullo zero a zero) alla squadra granata. Pulici è discutibile per certi errori di palleggio, per una certa precipitazione, ma è una forza della natura che farebbe comodo a qualsiasi squadra del campionato. Ieri ha segnato il primo gol, ha dato a Rampanti la palla del secondo (ma il pallone sarebbe andato in porta egualmente senza il tocco di Rosario), a Sala quella del terzo con una apertura a tutto campo che ha tagliato fuori la difesa giallorossa: non so cosa altro sia necessario per dire che questo ragazzo, nella buona o nella cattiva giornata, è un ''match-winner'' formidabile. Rampanti, in una giornata che ha visto Bui un po' affaticato (ed alle prese con un avversario scomodo quale Bet), è stata la spalla maggiormente valida di Pulici, muovendosi di più che non a Verona dove per altro Cade l'aveva tenuto in campo un solo tempo. Ieri, Cade ha messo a riposo Maddè dopo 45 minuti. L'ex veronese nel primo tempo si era visto poco, ma a sua scusante va il malanno muscolare che ne aveva reso dubbia la presenza sino quasi al momento di andare in campo. Con Ferrini la squadra ha avuto un altro vigore, anche se la Roma della ripresa era già in fase calante. Giorgio ha quella grinta, quella forza nel tackle, soprattutto quel vecchio animo granata che lo rendono tuttora un elemento prezioso. Sta diventando l'uomo dei secondi tempi: lo fa senza arrabbiarsi, e quando lo chiamano sul terreno l'entusiasmo è quello di sempre. Con Bui e Sala (i due gol testimoniano della freddezza del giocatore ma non cancellano tutto il resto della sua partita), ieri è parso un po' fuori fase anche Cereser, mentre Castellini si è dimostrato pronto fra i pali ma incerto alla mezz'ora della ripresa - già sul 2 a 0 - quando è rimasto a guardare Amarildo che. Di testa, ha mandato la palla a parabola contro la traversa granata. Ottimi Paletti e Fossati, in ripresa Puia (ma il malaccorto Zigoni non è Clerici), su un buon livello Agroppi, preoccupato soprattutto di non commettere falli dopo la grazia della commissione d'appello. Così, pur con qualche giocatore non al meglio della forma, il Torino ha dominato alla distanza la Roma cogliendo la seconda vittoria del campionato (dopo il derby del 22 novembre) e con un punteggio che dovrebbe costituire un efficace calmante per il presidente Pianelli, che a questo punto non avrà cuore di dar corso alle multe decise dopo Verona. La Roma ha deluso. All'inizio ha dato l'impressione di muoversi con accortezza, ad un ritmo volutamente blando per invischiare il Torino in un gioco quasi tutto a centro campo, poi dopo il gol di Pulici c'è stato il crollo di fronte al progressivo incalzare di un Torino di minuto in minuto più fiducioso e tranquillo. Del Sol, inesauribile (dicono abbia l'ulcera, per ora non ne dà segno ed è sempre il migliore in campo). Bel a guardia di Bui. Salvori a centrocampo, Amarildo (correttissimo, malgrado la direzione di Cassoni sia slata a tratti un po' casalinga). Vieri in qualche raro spunto sono stati gli uomini migliori di una squadra che era giustamente temuta dal Torino. I giallorossi avrebbero potuto andare per primi in vantaggio, ma Amarildo sbucato solo davanti a Castellini al 28', ha colpito di testa la palla.. Troppo bene, depositandola fra le braccia del portiere granata. Con la 'traversa dello stesso brasiliano già ricordata, sono stati questi i due attacchi più pericolosi dei giallorossi le cui avanzate sono state bloccate in gran parte dalla difesa granata e per il resto dai fuorigioco di Zigoni, che ieri ha dato nuova prova della sua scarsa intelligenza calcistica. Il Torino, oltre ai quattro gol, ha al suo attivo una serie di tentativi spettacolari dello scatenato Pulici, un bel tiro di Rampanti finito all'esterno della rete di Ginulfi. La squadra granata, a parte l'affaticamento di qualche atleta (comprensibile, dopo la serie di battaglie con le grandi del campionato) cui Cadè dovrà porre riparo, ha così ripreso la corsa dopo la frenata di Verona. Lo spirito di reazione dei granata è stato ammirevole, del resto è da sempre fra le migliori caratteristiche della squadra.