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Comunale
17/12/1972
h.14.30
TORINO - HELLAS VERONA 3-2 (0-1)
Torino
: Castellini, Lombardo, Fossati, Mozzini, Zecchini, Agroppi, Rampanti, Ferrini, Bui, Sala C., Pulici (al 77' Toschi). A disposizione: Sattolo. All.: Giagnoni.
Hellas Verona: Pizzaballa, Nanni, Bachlechner, Busatta, Ranghino, Mascalaito, Bergamaschi, Mascetti, Jacomuzzi, Maioli (al 70' Ciccolo), Luppi. A disposizione: Colombo A. All.: Cadé.
Arbitro: Branzoni di Pavia.
Reti: Mascetti 39', 90' rig. (V), Pulici 64', 73' (T), Bui 70'(T).
Spettatori: 17.600 di cui 9.036 abbonati e 8.564 paganti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 dicembre 1972]
Al Torino sono bastati nove minuti per passare dalla paura al trionfo. Con Pulici grande protagonista, tre palloni sono terminati alle spalle di Plzzaballa sotto l'incalzante forcing granata. II Verona è caduto in ginocchio ed ha visto sfumare una vittoria che si era costruita nel primo tempo e che sembrava in grado di difendere sino al termine. E' finita invece con il successo del Torino (3-2), un successo la cui importanza psicologica trascende il valore dei due punti conquistati. La spettacolare rimonta granata è legata al nome di Pulici, nuovo capocannoniere della serie A, che ha siglato due gol propiziando quello di Bui. Contro un Verona che ha confermato, sotto tutti i punti di vista, la qualità del suo gioco e la bella impressione suscitata nelle due precedenti partite disputate al Comunale contro la Juventus,il Torino aveva chiuso la prima frazione in svantaggio di un gol messo a segno da Mascetti (39') con un tiro imparabile, sferrato da una trentina di metri, che s'era infilato nel sette sulla sinistra di Castellini. Un gol il cui merito era sottolineato da una traversa colpita da Luppi con un colpo di testa (27') e da un gioco corale ordimato, ficcante, aperto, che la squadra di Cadè aveva saputo sviluppare. Il Torino, finalmente in formazione-tipo, era apparso invece slegato, privo di mordente: aggrediva senza continuità forse per la non perfetta condizione di forma di alcuni elementi base. Pulici era partito di slancio ed aveva creato una pallagol dopo appena otto minuti: aveva fatto tutto da solo travolgendo - autentica forza della natura - due difensori, poi aveva scambiato con Bui ricevendo il pallone sul piede giusto, ma aveva tardato un attimo a concludere fallendo di un soffio il bersaglio. Ancora Pulici (16') aveva deviato di testa a lato di poco un cross di Rampanti. Ma il Verona, per nulla intimorito, cresceva di tono. Luppi impegnava a fondo Lombardo, Jacomuzzi era ben controllato da Mozzini ma cercava di aprire corridoi utili ai compagni: il gioco scaturiva sulla diagonale Maioli-Mascetti-Bergamaschi. Sul fronte destro si alternavano Bergamaschi e Mascetti mettendo in imbarazzo Fossati e Agroppi e creando difficoltà a Ferrini che ballava in mezzo ai due ed a Maioli, impeccabile regista gialloblu. Dalla parte opposta Sala, smanioso di rendersi utile dopo tre settimane di assenza, eccedeva nel dribbling anche se alcuni suoi spunti gettavano lo scompiglio tra i veneti. Busatta, con il passare dei minuti, riusciva a prendere le misure a Sala ed i collegamenti tra centrocampo e punte s'interrompevano. I palloni che pervenivano a Bui non sempre erano sfruttabili e anche Pulici e Rampanti finivano per essere tagliati fuori dalla manovra. Tutto ciò favoriva il Verona che sprecava pochissimi palloni contrattaccando con tre-quattro uomini, pronti a ripiegare ad azione finita. Il Torino appariva in crescente difficoltà anche se Sala si produceva in una acuto da fuoriclasse (38') saltando in slalom tre uomini e sparando a lato di una spanna con Pizzaballa fuori causa. Su rovesciamento di fronte era il Verona a segnare con un gol eccezionale di Mascetti. In preda all'orgasmo il Torino si lanciava sotto a testa bassa. C'erano mischie. Un atterramento in area di Agroppi suscitava qualche protesta. I fischi accompagnavano il rientro dei granata negli spogliatoi per il riposo. Si riprendeva a giocare con il Verona àncora in cattedra. Al 6', su lancio di Bergamaschi, Luppi svirgolava il pallone in posizione-gol mancando il raddoppio che avrebbe probabilmente messo k.o. il Torino. Sullo-scampato pericolo i granata si gettavano all'attacco disordinatamente, ammucchiandosi sul centro-area. Poi Giagnoni decideva di preparare Toschi (11'), invocato a gran voce dai tifosi della curva maratona che avevano incitato la squadra con tamburi e gigantesche bandiere. Mentre Toschi effettuava esercizi di riscaldamento e sugli spalti il pubblico dava segni di impazienza e di delusione, il Torino, per incanto, quasi fosse percorso da una violenta scarica ad alta tensione, ritrovava il suo tremendismo. Con rabbia aggrediva il Verona mettendolo alle corde. Pizzaballa neutralizzava due tiri di Sala e Bui. Poi su azione Pulici-Bui, una fucilata di Sala era fortunosamente intercettata da Bachlechner. Al 19' si rompeva l'incantesimo che durava da 371': Fossati s'involava sulla sinistra, recuperava in extremis un pallone sull'out e si spingeva sin sul fondo dove centrava a parabola. Bui, accanto al palo opposto, tirava, la respinta corta di Pizzaballa finiva sui piedi di Pulici che trovava un varco e di sinistro insaccava. Raggiunto il pareggio il Torino si concedeva una breve pausa poi schiacciava nuovamente sull'acceleratore. La partita si faceva calda. Mascetti, dopo uno scontro con Rampanti, usciva in barella ma pochi istanti dopo rientrava più vispo di prima mentre i 13, Toschi e Ciccolo, continuavano a scaldarsi. Al 25' il Torino raddoppiava: Pulici scattava sulla sinistra e crossava molto bene per Bui che, al volo, di collo destro, calciava con violenza in porta mandando il pallone a carambolare sullo stinco di Nanni e di qui in rete. Il Verona, stordito dalla veemente reazione granata, non riusciva a riorganizzarsi. Cadè sostituiva Maioli, infortunato, con Ciccolo (26') ma due minuti dopo arrivava il terzo gol: Bui serviva Rampanti che pescava Pulici smarcato; il goleador si accorgeva che Pizzabella era fuori porta, e lo scavalcava di precisione con un pallonetto. Un gol che dimostra la maturità raggiunta da Pulici: un tempo forse avrebbe tirato di forza, ieri ha ragionato. In un quarto d'ora di fuoco il Torino riscattava così il primo tempo deludentee si garantiva la vittoria anche se la partita non era ancora finita. Da registrare un plateale atterramento in arsa (32') da parte di Zecchini su Busatta che l'arbitro ignorava. Poi Toschi prendeva il posto di Pulici, contuso ad un piede. Al 35' Busatta sciupava una buona occasione ma il Torino controllava agevolmente la situazione anche perché il Verona moralmente appariva, distrutto. A ravvivare rincontro ci pensava l'arbitro Branzoni che, allo scadere, inventava un rigore (forse gli pesava sulla coscienza quello non concesso tredici minuti prima) a favore del Verona per un presunto fallò (che nessuno ha visto) di Lombardo su Luppi. Mascetti batteva dal dischetto il febbricitante Castellini dando al punteggio una dimensione più equa. Poi la fine. Così il Torino, che non ha ancora risolto tutti i suoi problemi, ha riassaporato la gioia della vittoria dopo tre domeniche di astinenza ed ora può affrontare serenamente due trasferteterribili, a Roma con la Lazio ed a San Siro con il Milan.