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Comunale
07/01/1973
h.14.30
TORINO - CAGLIARI 0-0
Torino
: Castellini, Lombardo, Fossati, Masiello, Zecchini, Agroppi, Rampanti, Ferrini, Toschi, Maddé, Pulici. A disposizione: Sattolo, Crivelli. All.: Giagnoni.
Cagliari: Albertosi, Poletti, Mancin, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenighini, Nené, Gori, Brugnera, Riva. A disposizione: Copparoni, Martiradonna. All.: Fabbri.
Arbitro: Bernardis di Milano.
Reti: -
Spettatori: 26.889 di cui 9.036 abbonati e 17.853 paganti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 8 gennaio 1973]
Il maestro Fabbri ha tenuto in soggezione per un tempo l'allievo Giagnoni, poi nella ripresa ha saputo difendersi con efficacia; compito abbastanza agevole, quello di don Edmondo, il quale non solo era avvantaggiato dal fatto di conoscere benissimo pregi e difetti dei granata per averli guidati a lungo in un passato non lontano, ma poteva disporre di una squadra al completo, viva e consistente in tutti gli elementi con la sola eccezione della''vecchia gloria'' Domenghini, patetico per iniziative non più sostenute dal fisico. Giagnoni, al contrario, era ancora una volta alle prese con i problemi aperti dalle assenze di Sala, Bui, Cereser e Mozzini, e si era vieppiù inguaiato con le proprie mani mandando in campo Maddé, che indubbiamente sa giocare al calcio, ma tiene solo un quarto d'ora per partita. Ed anche ieri Maddé ha iniziato da padreterno - vivace, lucido, preciso nei passaggi - per poi smarrirsi sino ad uscire praticamente dalla partita. Scartando l'idea di Novellino finta ala e Rampanti interno, Giagnoni non ha guadagnato nulla, ed ha perso senza dubbio l'occasione per far fare almeno novanta minuti di utile esperienza ad un ragazzo che può rappresentare qualcosa per il futuro granata, considerazione che non si può fare certo per Maddé. Degli scompensi a centrocampo ne ha sofferto Agroppi, che già non è nel miglior periodo di forma; per fortuna del Torino Rampanti ha fatto la sua parte, ma soprattutto c'era a far diga, a coprire ogni varco (ed anche a chiudere in difesa) un Ferrini semplicemente sbalorditivo per continuità d'azione e lucidità di idee. Se si pensa che il capitano era in dubbio per un attacco reumatico, i meriti di Giorgio aumentano ancora. Di certo, se c'era bisogno di conferma, è lui - assieme a Castellini - a reggere la baracca in questo momento difficile. Con un centrocampo sbilenco, costretto a giocare in attacco dalla sua posizione di padrone di casa e dalla voglia di punti, il Torino ha finito per correre i rischi maggiori, lasciando spazi troppo larghi al contropiede dei sardi, condotto quasi sempre da Gori (che ha messo in seria difficoltà Lombardo) e concluso due volte da Riva (sul quale Masiello ha compiuto brillanti interventi intervallati da rare ma pericolose ingenuità) ed una da Brugnera. Ancora una volta è stato Castellini a salvare il risultato, con tre interventi da campione, ancora più meritevoli se si pensa che sono stati compiuti a freddo, dopo lunghi periodi di inattività fra i pali. Sul fronte opposto, Albertosi ha avuto ben poco da fare, se si eccettua qualche uscita sui cross. Normalissima amministrazione. Il pericolo maggiore la rete del Cagliari l'ha corso a sei minuti dalla fine, quando Rampanti calciando una punizione dal vertice dell'area ha mandato la palla a parabola contro la traversa. Per il resto la difesa sarda ha fatto muro, e con ima certa facilità visto che l'unico avversario pericoloso in zona di conclusione era Pulici. Ancora una volta il giovane attaccante ha dimostrato le sue doti, ma ancora una volta - stretto in una morsa fra stopper e libero, privo dell'appoggio di Bui - ha finito per innervosirsi, perdendo in lucidità. Il duello Niccolai-Pulici è stato uno dei motivi agonisticamente più validi di tutta la partita. Come sempre è stato l'attaccante a ricevere la maggior parte dei colpi, ma Bernardis non è stato severo come Francescon e lo stopper sardo ha potuto restare in campo sino alla fine. Il Torino con il passare dei minuti ha stretto d'assedio l'area dei sardi, ma mai i granata hanno dato l'impressione di poter passare. Troppo imprecisi i tiri da lontano, nessuno (a parte il pericolo creato da Rampanti) in grado di sfruttare le punizioni dal limite, evanescente Toschi che non può essere accusato di scarso impegno, ma al quale non basta la volontà.Evidentemente, in serie B Toschi poteva far valere le sue indubbie doti tecniche di fronte ad avversari decisi, ma ingenui, in A il toscano ha trovato terzini dalla stessa potenza fisica, ma con altra esperienza ed altre malizie, per cui mai riesce a svincolarsi per un tocco utile. Anche ieri è stato così: decisione, volontà, scatti e sussulti in continuazione, ma nulla di consistente nel vivo di una difesa che si chiudeva sempre di più. Cosi, alla fine, il Torino non ha potuto neppure lamentarsi del pareggio, visto che le più nitide occasioni da gol sono state create dagli avversari. Il Cagliari ha dimostrato di essere uscito dalla crisi che lo ha frenato nella prima parte del campionato, anche se Domenghini è stato di scarso aiuto alla squadra e se Riva non è più (o non è ancora) il cannoniere di un tempo. Nené a centrocampo e Gori in avanti sono stati i migliori. La squadra non è il complesso fresco e potente che è arrivato allo scudetto, ma Fabbri ha raddrizzato la situazione ed ora potrà lavorare con la calma che merita, confortato anche dall'appassionato appoggio dei tifosi sardi. Fabbri ha evitato, disponendo le marcature, che Poletti affrontasse uno dei vecchi compagni, ed ha destinato l'ex granata alla guardia di Toschi, assegnando Pulici a Niccolai, Rampanti a Mancin, mentre a centrocampo Nené ed Agroppi si controllavano a rispettosa distanza (con vantaggio iniziale per il brasiliano), e c'erano scambi fra le coppie Maddè-Brugnera e Ferrini-Cera. Da parte granata, Masiello su Riva, Fossati più attaccante che difensore vista l'evanescenza di Domenghini, Lombardo a soffrire su Gori. La fiammata iniziale di Maddè ha illuso, ma e stato il Cagliari a riportare giocatori e pubblico granata alla realtà, con un contropiede che all'11' per poco non sfociava nel gol.Scatto di Nené sulla destra e lungo cross, Masiello fuori misura nell'intervento volante, controllo e botta (di sinistro) di Riva, sulla quale Castellini compiva la prima prodezza. Masiello era poi lesto a recuperare, e stoppare il tiro successivo di Brugnera. I granata si riportavano in avanti, ma dimostravano subito di essere troppo leggeri per far breccia nella difesa avversaria, ed era ancora il Cagliari a farsi pericoloso al 25' quando una manovra Cera-Riva era conclusa dal cannoniere con un passaggio invitante per Brugnera accorrente dalla destra: partiva una botta secca e bassa che Castellini andava a deviare in tuffo, a filo di montante. La cosa migliore sul fronte opposto la faceva Pulici, ma il bel passaggio non era sfruttato da Toschi. Ancora Pulici in evidenza al 43': saltato Niccolai, il granata andava a cozzare deciso contro Tomasini che lo respingeva. Nella ripresa, la pressione del Torino si accentuava col passare dei minuti. Pulici si innervosiva, Ferrini ricuciva decine di manovre, ma il Cagliari resisteva ed al 21', su contrattacco di Gori, Riva agganciava la palla e, stavolta di destro, impegnava Castellini nel terzo provvidenziale intervento. Di nuovo sotto i granata, ma Albertosi tremava solo per la punizione di Rampanti.