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Comunale
31/03/1974
h.15.30
JUVENTUS - TORINO 1-1 (1-1)
Juventus
: Zoff, Spinosi, Marchetti (al 78' Longobucco), Furino, Gentile, Salvadore, Causio, Cuccureddu, Anastasi, Capello, Bettega. A disposizione: Piloni, Altafini. All.: Vycpalek.
Torino: Caatellini, Lombardo, Fossati, Zecchini, Cereser, Agroppi, Graziani, Ferrini, Sala C., Mascetti (al 59' Rampanti), Pulici. A disposizione: Sattolo, Bui. All.: Fabbri.
Arbitro: Matta di Monza.
Reti: Cuccureddu 17' rig. (J), Graziani 38' (T).
Spettatori: 56.986 di cui 37.607 paganti e 19.379 abbonati per un incasso di 120.288.000 lire.
Note: Giornata grigia con minaccia di pioggia, terreno in discrete condizioni. Ammoniti Causio e Marchetti per proteste, Furino, Cuccureddu, Zecchini ed Agroppi per gioco scorretto; espulso Agroppi per doppia ammonizione.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 marzo 1974]
Il Torino ha iniziato il derby con la paura nelle ossa (timore di non ritrovarsi, forse più che degli avversari) e l'ha finito con la rabbia di chi non è riuscito a cogliere una vittoria che nel finale pareva a portata di mano; la Juventus ha cominciato con il piglio disinvolto e deciso del pugile che si sente più forte e vuole risolvere tutto per k.o., ed è uscita dal campo mogia, conscia di aver ceduto alla distanza, soprattutto di essere caduta nella trappola del contropiede tesagli da Edmondo Fabbri. Una gara a due volti, quindi, con un tempo per squadra; una partita mai bella (salvo che per due scambi magnifici fra Pulici e Graziani, per alcuni numeri di Causio, per certi spunti isolati di Sala, per i tiri potenti di Cuccureddu) ma sempre vibrante ed emozionante. Anche dura, piena di scontri e di battibecchi, di proteste, come dimostrano le sette ammonizioni decise dall'arbitro Motta (sono finiti sul suo taccuino i nomi di Marchetti, Cuccureddu, Zecchini, Furino, Agroppi e Causio) e l'espulsione dello stesso Agroppi, che non riesce a trattenere le parole nei momenti caldi del gioco. Più belle certe manovre non andate a buon fine che i gol, un rigore contestato per parte (oltre a quello realizzato da Cuccureddu), una rete che i granata ancora reclamano e che l'arbitro non ha concesso, incertezze e grosse parate dei portieri, mischie decise in tribuna e sulle gradinate: un derby stile vecchi tempi, insomma. Adesso ci sarà qualcuno, da parte juventina, che rimpiangerà Giagnoni. Adesso che non c'è più da sfogarsi contro l'uomo del colbacco, che fare? Prendersela con Fabbri, che ha mandato in campo la squadra meglio disposta tatticamente fra le due contendenti? O forse con Vycpalek, che ha studiato la marcatura Marchetti-Graziani ed ha lasciato che i suoi accettassero l'invito del Torino, andando ad infilarsi nelle maglie della ragnatela granata e lasciando spazio al contropiede Pulici-Sala-Graziani? A mente calma, si deve almeno riconoscere che Fabbri sta lavorando con i piedi per terra: con due punte come Pulici e Graziani l'unica arma è il gioco di rimessa; impegnarle in una manovra fatta di tocchi e tocchetti vuol dire annullarli almeno per metà. Non sarà sempre così, non sempre si troverà di fronte una ''grande'' che attacca per ragioni di rango, di orgoglio, di residui interessi di classifica, che fa il tuo gioco, ma la strada è quella. I cavalloni granata hanno bisogno di spazio in cui muoversi, ed il giorno che Pulici - già ad un buon livello, non va dimenticato che Spinosi è in gran forma - migliorerà ancora, saranno guai per tutti. La Juventus è partita all'attacco come dovesse spaccare tutto, ed in effetti la retroguardia granata ha sofferto piuttosto per contenere le sfuriate di Anastasi e di Causio, i quali mettevano in serie difficoltà i diretti avversari Lombardo e Fossati. Degli altri difensori granata, Zecchini seguiva Bettega con Cereser libero, mentre a centrocampo Agroppi fronteggiava Cuccureddu. Mascetti aspettava Furino e Ferrini faceva altrettanto con Capello. Da parte bianconera, Marchetti a soffrire nella battaglia di scatti, gomitate, botte con Graziani (persa alla distanza, tanto che nel finale Vycpalek ha modificato la retroguardia inserendo al suo posto Longobucco), Gentile contro Sala (altro scontro dai cento spigoli e dalle cento emozioni), Spinosi per domare un Pulici di nuovo vivo e deciso. Due scatti di Anastasi hanno provocato scompiglio davanti a Castellini, senza che Bettega e Causio potessero concludere l'azione. Il Torino, ripiegando nella sua metà campo, sembrava avere molta soggezione dell'avversario, anche se al primo contrattacco provocava un brivido ai tifosi juventini. Scambio Pulici-Sala, cross, Graziani fermava, e mentre cercava di girarsi finiva a terra sotto la spinta di Marchetti. Protestava il granata, Motta gli faceva cenno di alzarsi e di proseguire senza tante storie. Sul contrattacco scattava Causio, messo a terra al limite da Cereser: Castellini era bravissimo a deviare la staffilata di Cuccureddu, complicata da una deviazione impressa alla palla dalla barriera. Insistevano i campioni d'Italia, per un fallo di Mascetti su Furino era Capello a calciare una punizione che finiva direttamente in porta, mentre l'arbitro fischiava un fallo di Causio su Fossati. Motta si industriava a frenare gli animi, qualche intervento scatenava alterni ululati sulle gradinate. Marchetti inaugurava il quadernetto delle ammonizioni per un intervento su Graziani meno duro di altri. La Juventus non mollava, e dopo il quarto d'ora andava in vantaggio. Furino avanzava sulla sinistra, toccava a Capello sul cui cross a parabola alta Castellini usciva, ma non riusciva a far altro che allontanare la palla ai limiti dell'area dove Causio intelligentemente l'appoggiava al volo nella porta sguarnita. Sulla linea, davanti a Cereser ben appostato per il rinvio, arrivava affannato Lombardo che non trovava di meglio che bloccare la palla con le mani. Cuccureddu faceva secco Castellini con un rigore dei suoi, forte come sempre Sullo slancio del gol, forte di un ritmo al momento nettamente superiore, la Juventus insisteva all'attacco. Anastasi calciava alto al 28', dopo quattro minuti si provava Gentile pure con mira sbagliata; rompeva la pressione avversario il Torino con contropiede di alleggerimento, su uno dei quali al 37' Zoff parava bene a terra il centro basso di Graziani. Ancora Graziani si liberava per il tiro subito dopo, ma la palla finiva dritta fra le braccia del portiere juventino. La caparbietà dell'attaccante scuoteva la squadra, ed al 39' il Torino pareggiava dopo una lunga fuga di Mascetti sulla destra: respinto il primo cross, riprendeva Mascetti che centrava: Pulici non arrivava sulla palla di testa, Graziani e Marchetti la inseguivano, Zoff aveva un'incertezza e la vedeva rotolare in rete alla sua destra. Toccata da Marchetti? Ancora un rischio per il portiere bianconero, poi il tempo finiva su un doppio errore di Zecchini e Bettega, che non agganciavano un lungo centro dell'avanzante Gentile. La ripresa vedeva subito un Torino più deciso, più spavaldo: c'era subito un duro scontro fra Cereser ed Anastasi (la peggio toccava al bianconero), quindi ripartivano i granata in contropiede e Pulici ''tagliava'' per Graziani una favolosa palla gol: sull'uscita di Zoff l'attaccante colpiva di esterno, ma Salvadore con bell'intuito era già davanti alla porta per respingere. Al 12' in un tackle a centrocampo Furino lasciava il segno dei suoi tacchetti sulla gamba di Mascetti; andava a scusarsi con il granata ma Agroppi e Ferrini lo spingevano via malamente, gli animi si eccitavano. Mascetti usciva in barella (gli sutureranno la ferita con sette punti), entrava Rampanti. Sala si faceva luce per un bel tiro deviato alla grande da Zoff, Gentile rispondeva con un colpo di testa in tuffo, quindi tornava in evidenza Graziani prima troppo egoista su una palla sbagliata da Salvadore, poi prontissimo nel cross verso Pulici accorrente dalla sinistra: il granata colpiva la palla di testa con forza, Zoff rispondeva con una prodezza, toccando prima la palla che andava a sfiorare il montante, quindi bloccandola a terra. Il Torino reclamava il gol, dalla tribuna non è parso che la palla avesse varcato la linea, né in volo né a terra. Agroppi, già ammonito per proteste, veniva espulso. La Juventus, che poco prima aveva reclamato invano un penalty per un centro di Causio finito sul braccio di Cereser che fronteggiava l'avversario a due metri di distanza, sfruttava le ultime energie ma non riusciva a filtrare, ed impegnava Castellini solo con tiri da lontano di Cuccureddu e Causio. Il Torino, in dieci, frenava il gioco, prendeva tempo. Per i granata, e per Fabbri, il pareggio valeva un successo.