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Comunale
22/09/1974
h.16.30
TORINO - SAMBENEDETTESE 1-0 (0-0)
Torino
: Castellini, Lombardol, Callioni, Santin, Cereser, Agroppi, Roccotelli (al 70' Quadri), Ferrini, Graziani, Salvadori, Rossi (al 46' Mascetti). All.: Fabbri.
Sambenedettese: Migliorini, Pilone, Catto, Agretti (al 46' Daleno), Anzuini, Berta (al 67' Trevisan), Ripa, Bianchini, Chimenti, Sismondo, Basilico. All.: Bergamasco.
Arbitro: Zanchetta di Treviso.
Reti: Graziani 61'.
Spettatori: 8.086 per un incasso di 13.181.000 £.
Note: Ammonito Catto per proteste.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 settembre 1974]
Via la Sambenedettese dalla strada della Coppa Italia, il Torino passa il primo turno e respira. Non è stato un pomeriggio esaltante, la squadra messa in piedi da Fabbri - e diciamo pure, inventata con tutti i pezzi residui del campionario - ha faticato parecchio, non è certo riuscita ad entusiasmare, ma ha potuto conquistare senza troppi spaventi la tanto sospirata qualificazione. E' chiaro che il Torino di questi tempi non può fare di più. Ma parlare di Torino è quasi fuori posto. Perché la squadra priva di Sala, Zaccarelli, Mozzini e Pulici non può logicamente somigliare a quella che era nei piani iniziali. Tutto sommato, dopo una partita come questa, non si può non dare ragione al presidente Pianelli quando afferma: "Stavolta ci serviva il risultato per poter passare il turno. Il resto non ha importanza. Comunque, questo Torino - nonostante tutti gli infortuni - non ha ancora perso una partita. E se fossimo stati al completo anche mercoledì sera contro i tedeschi non ci saremmo accontentati del pareggio". La vittoria di ieri non è comunque di quelle che fanno gridare di gioia. Ha risolto Graziani di testa, con un gol che ha lasciato piuttosto seccati gli avversari che hanno gridato al fuorigioco. A noi, la posizione di Graziani è apparsa sufficientemente regolare, ma il malumore di quelli della Sambenedettese è giustificato dal fatto che poco prima l'arbitro aveva annullato una loro rete proprio per fuorigioco, con i granata piuttosto gelati dalla paura di un finale a tinte tutt'altro che rosee, che poteva anche mettere in discussione il passaggio del turno. Uno spavento relativo, comunque, e tale da non poter essere paragonato a quello provato nel momento in cui Callioni si è scontrato con Ripa ed è rimasto esanime ai bordi del campo. Al Torino, di questi tempi, vanno tutte talmente storte che si è subito temuto il peggio; invece, Callioni è rientrato ed ha giocato con sufficiente disinvoltura. Qualsiasi discorso di carattere tecnico-tattico sul conto di questo Torino di gente nuova (e mai collaudata insieme) è del tutto fuori posto. Davanti si presentavano Rossi e Roccotelli, il primo soltanto per quarantacinque minuti, poi sostituito dall'innesto di Mescetti. Sono due ragazzi che possiedono indubbiamente dei numeri, ma non hanno certo la statura per cambiar volto ad una squadra. Inseriti in un impianto già collaudato, possono senz'altro fare la loro bella figura; così, sono costretti ad arrancare. Di Rossi si può citare la gran botta al volo (43') su passaggio di Roccotelli, che sarebbe finita in gol se non avesse incocciato la testa di Catto (rintronatissimo) che ha deviato in corner a portiere battuto. In quanto a Roccotelli, il suo è stato un impegno diligente. La cronaca può essere ridotta ai gol, intendendo per valido anche quello segnato dalla Sambenedettese. Al 57', nell'affollata area granata, respinge di testa Santin, con la palla che spiove ai limiti dell'area. Arriva di corsa Berta che indovina il gran tiro al volo con Castellini che proprio non ha niente da opporre. Per fortuna granata, Basilico si era spinte un po' troppo avanti - e nettamente alle spalle dell'ultimo difensore granata - tanto che l'arbitro fischia il fuorigioco. Passano quattro minuti (61') ed il Torino finalmente trova la strada del gol. Roccotelli. Caparbio, giostra sulla destra, si libera di un avversario e manda il pallone al centro, con una parabola che sta a mezzo fra il tiro ed il cross. Sul pallone, che forse sta per perdersi sul fondo, arriva il portiere Migliorini che lo schiaffeggia proprio sulla testa di Graziani. Colpetto vincente e gioco fatto. Graziani è stato prontissimo ad approfittare dell'occasione, a riprova di una prontezza di riflessi che lascia intravedere uno stato di forma in aumento. Nella ripresa è stato attivissimo (probabilmente l'innesto di Mascetti ha fatto un mondo di bene anche a lui) ed ha sfiorato il gol almeno altre due volte. La sua padronanza dei movimenti minimi in area ed il suo tiro improvviso e preciso sono probabilmente le armi migliori per il Torino che parte per Dusseldorf. Con i compagni sale sull'aereo anche Pulici, ma non sembra abbia molte speranze di giocare. Lo abbiamo visto zoppicare vistosamente quando è entrato negli spogliatoi ed il massaggiatore Colla si è detto molto scettico sulle sue possibilità di impiego. Sarà una battaglia molto dura, quasi proibitiva. Vanno in Germania in sedici (quelli che hanno giocato ieri più Pigino, il giovane terzino Serami e Pulici) a tentare la carta d'azzardo. "Ma se Graziani riesce a segnare subito - ha detto Cereser -, noi difensori avremo una tale carica che il Fortuna non riuscirà a superarci!". Passato il turno, insomma. Speriamo.