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Comunale
14/09/1975
h.16.30
TORINO - NOVARA 2-0 (1-0)
Torino
: Castellini, Gorin, Lombardo, Salvadori, Mozzini, Santin, Sala C., Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici (al 71' Garritano). All.: Radice.
Novara: Garella, Veschetti, Lugnan, Vivian, Menichini, Ferrari, Scarletti (al 46' Pellegrini), Galli (al 54' Castronovo), Rocca, Salvioni. All.: Giorgis.
Arbitro: Bergamo di Livorno.
Reti: Sala C. 29', Lombardo 71'.
Spettatori: 11.599 paganti per un incasso di 28.211.500 £.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 settembre 1975]
Il Novara ha tenuto bene senza mai farsi travolgere. La forma dei granata è accettabile, manca la voglia di aggredire l'avversario con continuità. In un pomeriggio di pioggerellina sottile e fastidiosa, il Torino ha battuto il Novara, ma non è stata impresa di eccezionale portata. Radice aveva ribadito a più riprese di volere il gioco, ancor più di quanto non tenesse al risultato e su questo punto è stato nettamente deluso: la squadra è mancata in modo abbastanza netto, dopo un ottimo inizio che poteva far pensare che il gioco sgorgasse limpido e la manovra, fosse stata completamente assimilata da tutti. Non è il caso - a conclusione di una partita che i granata hanno controllato sempre senza troppa difficoltà - insistere troppo sul piano della critica, ma chi (come, tra gli altri, Radice) non si contenta del risultato immediato, tanto per salvare la giornata, non può che continuare a nutrire qualche perplessità. Il Torino ha cominciato bene, lo abbiamo già detto. Scambi veloci, quasi sempre indovinatissimi, un ritmo sostenuto e pimpante, soprattutto una notevole convinzione dei propri notevoli mezzi che lo portava ad una condotta disinvolta ed aggressiva. Proprio il tipo di Torino che vuole Radice e per il quale si sta battendo. Peccato in che questo comportamento corale sia durato poco per tramutarsi in un pasticcio tattico di notevoli proporzioni culminato nel quasi naufragio di alcuni elementi. L'allenatore dovrà ancora lavorare, e parecchio, mentre la qualificazione in Coppa Italia sta diventando un'avventura proibitiva (il Verona è andato a vincere a Cagliari) che si risolverà soltanto con un successo dei granata a Catania ed un passo falso dei veronesi a Novara. Nelle poco liete note generali, c'è una considerazione positiva e riguarda la prestazione di Claudio Sala. Si è detto da sempre che il giocatore rappresenta il punto cruciale del Torino: trovata la posizione ideale per lui, tutta la squadra dovrebbe girare; più semplicemente, noi pensiamo che un Sala in piena forma vada ben oltre a qualsiasi considerazione di carattere tattico. Contro il Novara, comunque, Sala ha giocato nella posizione più adatta a valorizzare i suoi mezzi: con le due punte che se ne stanno al centro, con Pecci che le "imbecca" egregiamente sempre al centro del campo, per Sala non restano che gli inserimenti sulle estrerne, sia a sinistra sia a destra. La cosa non può che portare un notevole disorientamento nella difesa avversaria e le cose migliori del Torino sono proprio partite da questa premessa. Che Sala abbia poi segnato anche il primo gol, con una intelligente puntata centrale, non cambia il senso del discorso, semmai rafforza la convinzione che può in ogni caso disorientare sia l'avversario diretto (sul piano del palleggio e della difesa del pallone, crediamo proprio che Sala non si possa discutere) che l'intero impianto difensivo. Il Novara ha tenuto bene, senza mai farsi travolgere. Anzi, proprio, in apertura, ha avuto l'occasione che avrebbe potuto cambiare decisamente l'andamento della partita. Bella azione tra Fiaschi e Galli, passaggio a Scorteti che dal limite dell'area faceva partire un gran tiro che colpiva la base del palo e rimbalzava lontano, con Castellini lanciato dalla parte giusta, che ci poteva arrivare oppure no. Molto probabilmente no. Altri tre minuti ed il Novara ci riprovava: fallo di Gorin su Fiaschi, tiro di punizione di Rocca e qualche pasticcio in area granata, con Ferrari forse messo giù in area da Santin. Le velleità novaresi si fermavano comunque qui, mentre il Torino continuava con una condotta molto autoritaria. Sala era dappertutto e da destra allungava di precisione a Salvadori (23') che era prontissimo a lanciare Graziani che però tirava alto. Proprio Graziani - sempre troppo nervoso e pronto ad accettare l'invettiva e la ritorsione quando il pallone è ormai lontano - se la prendeva con Vivian ed era ammonito. Comunque, l'evidente supremazia granata era destinata a dare i suoi frutti. Al 30' il Torino passa. Lungo traversone di Zaccarelli per Graziani che è anticipato di testa da Vivian. Respinta corta sulla quale si avventa Sala, controlla, spiazza il portiere con una anca e manda in rete a colpo sicuro di esterno sinistro. Una conclusione impeccabile per tempismo. Se il Torino fosse stato (o fosse già arrivato ad esserlo) squadra di polso, questo era il momento per spingere a fondo e raddoppiare, invece - e del tutto inspiegabilmente - la squadra restava come paralizzata, mettendosi in attesa della reazione dell'avversario. Troppo poco per chi ha velleità di primeggiare ed i risultati erano evidenti. Intanto, una notevole incertezza dei difensori, dal troppo arcigno Gorin ad un Mozzini in netta difficoltà (accuserà poi Galli di eccessiva "furbizia" che si traduce in spinte malandrine e poco appariscenti) ed una lentezza generale del centrocampo, con Pecci nettamente calato, e soprattutto con Pulici e Graziani nettamente al di sotto della loro fama. La manovra perdeva limpidezza, si inceppava a tratti in modo anche clamoroso, tutti sembravano come intimoriti e non v'era ragione. Per fortuna granata, arriva il secondo gol, dopo che Pulici aveva sbagliato in modo davvero assurdo. Al 69' scendeva Salvadori sulla destra, dopo aver difeso il pallone con caparbietà. Lo metteva al centro per Pulici, in netto ritardo su Vaschetti, ma quest'ultimo (forse ingannato dal terreno fradicio d'acqua) "bucava" clamorosamente, dando via libera alle sue spalle ad un Pulici sbalordito che non trovava di meglio che farsi intercettare il tiro dal portiere in uscita. Indubbiamente, lo stupore di Pupi era giustificato dal clamoroso sbaglio di Vaschetti, ma è altrettanto vero che certe occasioni non si possono mancare. Anche per il capocannoniere del campionato scorso, non è ancora arrivato il momento della forma migliore. Comunque, il Torino raddoppiava subito dopo. Al 70', punizione dal limite dell'area con Pecci che allunga sornionamente a Lombardo il quale, con estrema freddezza, controlla che Garella sia ben fuori dai pali per batterlo con un pallonetto imprendibile. Praticamente finisce qui, perché le ultime azioni (e l'arrivo di Garritano che sostituisce Pulici) non fanno che mettere in evidenza la gran giornata di Sala che imbecca prima Garritano e poi Graziani senza alcun risultato concreto. E' chiaro che un tipo di gioco del tutto nuovo ed impegnativo (e che ha già fatto intravedere la sua validità) non si improvvisa in un giorno. La forma generale di tutti è già accettabile, forse manca soltanto la convinzione, la voglia di mordere l'avversario con continuità. Ci sono note buone, come quella di Pecci che è autoritario e dà fiducia a tutti a centrocampo, come gli evidenti progressi di Zaccarelli e la notevole concentrazione di Salvadori. Ma i difensori sono a tratti troppo avventurosi e sarà meglio dare un'occhiata approfondita all'impianto anche se Santin sembra aver assimilato senza troppe difficoltà il ruolo di libero. Poi, sia Pulici che Graziani, debbono muoversi maggiormente e con decisione, non aspettare l'imbeccata come se cadesse dal cielo. Insomma, tante cose da mettere in quadro: Radice le ha già individuate e questa ci sembra la considerazione migliore che si può fare sul futuro del Torino.