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Comunale
18/04/1976
h.15.30
TORINO - FIORENTINA 4-3 (2-1)
Torino
: Castellini, Santin, Salvadori, P.Sala, Mozzini, Caporale, C.Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Garritano, Gorin II. All.: Radice.
Fiorentina: Superchi, Galdiolo, Tendi, Brizi, Bertini (al 46' Pellegrini), Beatrice, Caso, Merlo, Casarsa, Antognoni, Desolati. A disposizione: Mattolini, Speggiorin. All.: Mazzone.
Arbitro: Panzino di Catanzaro.
Reti: Pulici 10', 36', 75' (T), Desolati 18' (F), Casarsa 49' (F), Zaccarelli 57' (T), Caso 82' (F).
Spettatori: 46.528 per un incasso di lire 92.633.200, di cui 32.303 paganti più 14.225 abbonati.
Note: Giornata dal tempo incerto, illuminata a tratti, da un timido sole. Sorteggio antidoping negativo. Prima dell'inizio, il presidente del Torino Orfeo Pianelli, ha premiato Casarsa quale miglior esordiente dello scorso campionato. Sono stati ammoniti Casarsa, Antognoni, Beatrice e Santin. Leggeri incidenti di gioco a Casarsa e Desolati.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 19 aprile 1976]
Il Torino ha parato con la potenza dei suoi attaccanti, trascinati da un Pulici tornato imperiosamente supercannoniere tanto da realizzare tre gol uno più bello dell'altro (il quarto è stato di Zaccarelli), il pericolo provocato - sotto la spinta di una Fiorentina orgogliosa e concentrata - dagli svarioni, o meglio dalle colpevoli disattenzioni dei difensori. Ne è uscita una gara certamente atipica per il nostro calcio, un 4 a 3 che ha mandato in visibilio gli spettatori neutrali per il variare di situazioni ed i continui capovolgimenti di fronte, ma che ha messo a dura prova le coronarie dei tifosi granata. Per fortuna degli stessi, malgrado gli errori davanti a Castellini il Torino dopo un inizio a ritmo insolitamente basso ha offerto sia pure a sprazzi le solite splendide fasi di gioco a tutto campo, di attacco convinto e perentorio, con l'avanzamento di tutta la difesa con Caporale pronto come sempre ad uscire sull'avversario liberatosi palla al piede. La Fiorentina, a detta dei colleghi toscani che la seguono con Frequenza domenicale, ha disputato la migliore gara del campionato per impegno dei singoli ed efficacia di schemi. Mazzone aveva studiato il match alla lavagna sin nel minimi particolari, al punto da mettere un terzino su Patrizio Sala, onde frenarne le scorribande sulla linea del fuori, ponendo una coppia di stoppers grintosi e duri - Galdiolo e Bettini - su Graziani o Pulici. L'infortunio a Bellini ha poi costretto il trainer viola a cambiare l'assetto difensivo a metà tempo, ma ormai Pulici aveva già segnato due reti e Pellegrini non ha demeritato, dopo le conseguenti variazioni nelle marcature. A centrocampo i viola hanno mantenuto gli uomini a stretto contatto, cercando di fronteggiare e spezzare il previsto pressing dei granata, ma il gioco è riuscito solo a tratti. Non per contraddire Mazzone, ma la Fiorentina non ha ridimensionato proprio nulla allo stadio comunale, perché il Torino proprio con il suo pressing ha segnato tre gol da tavola (quello di Zaccarelli, il primo ed il terzo di Pulici) ed ha obbligato la difesa toscana ad un lavoro durissimo. Se i viola avessero creato pericoli solo sui contrattacchi, il fatto sarebbe rientrato nella logica delle cose (il gioco d'offesa granata ed i suoi rischi). Ma la Fiorentina ha segnato il primo gol su corner, il secondo su rigore per un ignobile caos combinato dai difensori avversari con Castellini primo colpevole, anche se poi ostacolato. Il terzo su un maldestro cross il Beatrice diventato pericolosissimo per la disattenzione - come chiamarla diversamente - di Salvadori, Caporale e soci che hanno lasciato a Caso piena libertà i meriti dei viola sono piuttosto ribaditi dalle quattro palle gol create e sciupate in contropiede nella ripresa (al 3' botta di Desolati e volo di Castellini: al 10' lancio di Galdiolo, dopo errore di Pecci, e Casarsa e stangata in gradinata del centravanti con Castellini già in uscita: al 34' dopo incertezza di Patrizio Sala al limite, botta di Merlo addosso al portiere: infine al 36' con primo tiro di Casarsa, al volo, respinto da Castellini e secondo tocco, di testa, di Desolati alzato in angolo dal giaguaro granata). Mentre la Fiorentina segnava i gol che gli regalavano a sbagliava quelli che si costruiva di sorpresa. Il Torino ritrovava in pieno la sua coppia d'attacco a tutto diventava difficile per gli avversari. Prima di ricordare le reti, frutto della rinnovata vena di Pulici che da troppo tempo mordeva il freno per non esplodere e riprendere in mano con autorità la classifica dei marcatori, vale la pena di sottolineare come i due bombers abbiano giocato uno per l'altro dal primo all'ultimo minuto. con un Graziani che aveva dimenticato per incanto gli individualismi del secondo tempo di Como. Al punto che se Pulici ha segnato la bellezza di tre reti, il gemello non gli é da meno sul piano del rendimento complessivo. La successione dei gol che ha provocato tante emozioni è stata Pulici-Desolati-Pulici nel primo tempo, quindi Casarsa (rigore)-Zaccarelli-Pulici-Caso nella ripresa. Le reti granata tutte da applauso. Vero capolavoro di forza e di intuizione la prima, con Sala che soffia la palla a Merlo in tackle scivolato appena oltre la metà campo e Pulici che sui tre quarti vede Superchi cinque metri fuori porta e lo scavalca con un pallonetto di sinistro scagliato con naturalezza assoluta in collaborazione la seconda, quella del 2 a 1, con punizione di Sala da destra. sponda di testa di Graziani per Pulici e deviazione calma del cannoniere nell'angolo giusto, fuori della portata di Superchi. Di forza la terza, a chiusura di una manovra iniziata da Salvadori, proseguita da Sala che di esterno lanciava sulla sinistra lo stesso terzino il quale ai limiti dell'area dribblava Tendi e metteva al centro rasoterra per Zaccarelli il cui sinistro in corsa bucava letteralmente il portiere. Di esclusiva potenza la quarta, con Pulici che soffiava di slancio la palla all'attonito Tendi, saltava Brizi e l'uscente Superchi e da posizione difficile deponeva in rete con un sinistro sicuro. Gigi Radice ha archiviato con soddisfazione la ritrovata vena di Pulici, il ritorno del completo altruismo sul fronte offensivo (che sarà pure merito suo osiamo supporre), la riprova del valore di Zaccarelli che ha ingaggiato numerosi duelli con Antognoni domando il più giovane avversario, la conferma delle ancora notevoli energie di Patrizio Sala, e avrà certamente pensato cosa dire oggi al campo, alla ripresa della preparazione, ai suoi difensori. Una giornata balorda può succedere, ma subire tra gol banali in novanta minuti ò troppo. Sul banco degli accusati stanno in molti, e non sono tutti difensori di ruolo. Qualcosa sulla coscienza, l'hanno anche Pecci, che ha fatto da filtro con minor efficacia di altre occasioni, e Claudio Sala il quale dopo un primo tempo alla grande nel finale - forse condizionato dal timore di commettere scorrettezze - ha lasciato che Beatrice diventasse il miglior propulsore degli attacchi toscani. Quanto alla retroguardia, non ha convinto Castellini il quale ha compiuto due salvataggi provvidenziali ma con una uscita balorda ha dato l'avvio alla mischia del rigore (poi è stato colpito dai bolidi degli avversari, senza togliere nulla al suo senso del piazzamento). Era in condizioni menomate, fasciatura e benda elastica alla coscia ed al ginocchio sinistri. Anche se lo nega, questo deve essere stato il motivo di tante uscite non fatte, e di quella sbagliata. Ha giocato francamente male Santin, che si è beccato una ammonizione per gioco scorretto e dovrebbe venire squalificato, e si è mostrato spesso fuori tempo negli interventi. Di testa in fase difensiva hanno avuto incertezze anche Mozzini, Caporale e Salvadori, più validi ed autoritari dall'area di rigore in avanti. Per il Torino quindi una vittoria utilissima, quattro gol splendidi che hanno sottolineato l'entusiasmo dei giocatori e la validità dgli schemi d'attacco, una conferma di quanto sia bella la squadra quando si distende, ma sull'atro piatto della bilancia alcune perplessità sul rendimento dei difensori, la sensazione che Pecci e Claudio Sala abbiano bisogno di ricaricare le pile. Il punto in più, in classifica conforta di certo l'ambiente, ma non lo illude. Forse dopo la Lazio. E' davvero uno scudetto da vivere alla giornata. Ci sono i tre gol di Pulici ad offrire pero garanzie Forse il bomber si è risvegliato al momento giusto (per il secondo posto insiste il presidente Pianelli).