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Comunale
24/10/1976
h.14.30
TORINO - ROMA 2-0 (1-0)
Torino
: Castellini, Danova, Santin, Salvadori, Mozzini, Caporale, Butti, Sala P., Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Gorin II, Garritano. All.: Radice.
Roma: Conti P., Maggiora, Sandreani, Boni (al 59' Pellegrini), Santarini, Menichini, Conti B., Di Martolomei, Musiello, De Sisti, Prati. A disposizione: Quintini, Bacci. All.: Liedholm.
Arbitro: Menicucci di Firenze.
Reti: Butti 28', Pulici 86'.
Spettatori: 29.465 di cui 16.498 abbonati e 12.967 paganti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 ottobre 1976]
Il Torino d'emergenza vince e gioca, trova schemi e atleti che mai sino a ieri si erano espressi a cosi alti livelli (Butti, Danova), mette sotto senza troppi problemi una Roma che ha patito l'assenza di Rocca più di quanto abbiano sofferto i campioni per l'indisponibilità di Pecci e Claudio Sala. Il pubblico, andato allo stadio numeroso per assicurare alla squadra l'incoraggiamento necessario in momenti delicati, ha visto svanire sul campo, con la risposta dei giocatori (e di Radice, che ha trovato gli schemi giusti per II rinnovato centrocampo) i timori che serpeggiavano, anche se nessuno osava esprimerli ad alta voce. Ed ha ritrovato anche Pulici, capitano puntiglioso anche se ancora un po' svagato ed impreciso nelle conclusioni, premiato prima della partita per le reti dello scorso anno e tornato all'appuntamento con il gol quasi allo scadere del match, con una botta perentoria di destro nel ''sette'' su intelligente servizio dell'avanzante Santin. Un gol che ha chiuso definitivamente il match dopo quello messo a segno al 29' da Butti, su servizio in mezza rovesciata dello stesso Pulici. La Roma è stata bloccata, legata, addirittura dominata per tutto il primo tempo e controllata abbastanza agevolmente nella ripresa. Una bella deviazione di testa di Prati ed una fuga sul filo del fuorigioco di Pellegrini (stoppato da un Castellini in vena di acrobazie) sono le uniche cose che I giallorossi possono segnare al loro attivo nei novanta minuti. L'attacco, privo delle avanzate di Rocca, ha avuto pochi palloni validi, ed anche se su questi il poderoso Musiello (Mozzini, che non è una piuma, rimbalzava via quando cercava il contrasto di forza) si è battuto come un leone, il centravanti era troppo solo. Prati già controfigura di se stesso, ha trovato un Santin che aveva milleuno motivi per dimostrare il suo valore al rientro in squadra, Bruno Conti è stato messo sotto inesorabilmente da Danova, il centrocampo e gli stessi difensori hanno patito il pressing dei granata, trovando molto ardua l'organizzazione del gioco. In cantiere Pecci e Claudio Sala, un po' sottotono Zaccarelli (cose belle alternate a pause e ad ingenuità clamorose: quanti eleganti stop di petto con palla facile per l'avversario..), non certo registrare al meglio le due punte. Il Torino ha mascherato tutto con la prova volitiva, splendida, non diciamo dei ''gregari'' perché nessuno è tale nel Torino di Radice, ma con gli elementi che di solito non sono protagonisti assoluti. Con una eccezione però, rappresentata da Salvadori il quale protagonista lo è sempre, anche se il suo lavoro non trova la consacrazione che meriterebbe. Spostato dalle fasce laterali, dove è solito muoversi, dal doppio compito di difensore e tornante, Salvadori ha assunto davanti alla difesa, in posizione centrale; il ruolo di coordinatore che non aveva trovato interpreti Intonati contro il Borussia. Muovendosi con intelligenza, resistendo alla tentazione delle solite sgroppate, ha cucito e ricucito il gioco con semplicità ed efficacia. E così ne ha tratto vantaggio Butti, nuovamente vice-Sala a tutto campo, con la possibilità di far valere il suo notevole dinamismo in attacco ed in copertura. Il suo gol ha sbloccato una gara che il Torino stava dominando senza però passare, una situazione che andando avanti poteva provocare nervosismo. Il triangolo Butti-Salvadori-Pat Sala ha retto il Torino, sostenuto alle spalle da Santin e Danova che lavorando di anticipo e di forza non hanno perso un pallone. Con Salvadori a fare da perno, la squadra di Radice ha trovato un assetto equilibrato, certo meno fantasioso rispetto a quello che si realizza con Claudio e Pecci in campo, ma valido, capace di sorreggere gli avanti e di proteggere la difesa. Semmai, Graziani e Pulici hanno sofferto per la mancanza del soliti cross dal fondo di Sala senior: suggerimenti ne hanno avuti ma per canali diversi, attraverso un gioco a volte troppo accentrato per garantire loro spazi sufficienti. Sfumature, comunque, in una giornata come quella di ieri che doveva soprattutto chiarire quali reazioni (psicologiche, tattiche, fisiche) avrebbe avuto il Torino dopo i due infortuni e la sconfitta contro il Borussia. Ed un Torino cosi può far la sua buona partita anche a Dusseldorf, fermo restando il parere sulle difficoltà del match di ritorno. Chi aveva dubbi sulle capacità di reazione dell'ambiente granata è stato rassicurato. Il gol di Pulici ha tranquillizzato il giocatore ed i tifosi, ed era l'unico punto che rischiava di provocare polemiche attorno ad una squadra e ad una società che da tempo hanno perso l'abitudine alle stesse. La Roma è partita bene, Musiello ha colto tutti di sorpresa (ma doveva poi confermarsi) con una serpentina e botta bassa che Castellini ha fermato a terra, ma subito II Torino ha risposto con una manovra SalvadoriPulici Graziani: Il centravanti non ha visto Pulici libero sulla sua destra, ha tentato la conclusione personale trovando il portiere Conti pronto a bloccare. Con Boni insufficiente e De Sisti limitato nel dinamismo, Di Bartolomei troppo gracile per Pat Sala, i giallorossi hanno perso il controllo della metà campo, e la partita è passata in mano ai granata, che hanno sottolineato il disorientamento degli avversari con fasi di ''pressing -corale'' davvero fastidiosi per chi è costretto a subire, ed hanno più volte applicato con disinvoltura il ''fuori gioco'' in difesa (applausi convinti del pubblico). Un tiro di Salvadori è terminato alto, la stessa fine ha fatto una magnifica deviazione di testa di Pulici su centro di Butti, quindi il ritmo del Torino è salito ed al quarto d'ora dopo tocco laterale di Zaccarelli, Graziani ha lanciato Pulici con una bordata di quaranta metri. Buono lo scatto del cannoniere, ma altissima la conclusione. Al 22' partiva Graziani in affondo, e Sandreani lo agganciava netto, un metro dentro l'area di rigore sulla destra del fronte offensivo granata. Menicucci iniziava la serie delle gaffes invitando a proseguire il gioco. Il Torino sfiorava il gol tre minuti dopo quando una punizione di Mozzini (tocco laterale di Butti) andava a rimbalzare contro la base del montante alla sinistra di Conti. Insistevano i granata e passavano al 29', Zaccarelli eseguiva una rimessa laterale all'altezza dell'area di rigore della Roma, Pulici rovesciava al centro, Butti di testa anticipava i difensori, la palla era toccata ma non trattenuta dal portiere e rotolava dentro la porta. Il vantaggio non placava il Torino, la Roma reagiva con vigore, nasceva qualche scontro e Menicucci ammoniva gli sgomitanti Maggiora e Pulici. La ripresa iniziava con i giallorossi all'attacco ed un Torino che tentava di economizzare energie per non finire in ''riserva'' (le tossine del mercoledì non erano del tutto smaltite). Prati si faceva finalmente vedere con una bella deviazione di testa parata da Castellini, rispondeva Zaccarelli con un bell'affondo sulla sinistra ma il centro finiva alle spalle delle punte. Al 20' Pulici cercava Graziani invece di concludere da solo e l'azione sfumava, quindi Castellini doveva compiere una vera prodezza uscendo fuori dell'area per respingere con il corpo il pallonetto di Pellegrini sfuggito alla difesa. Il rischio scatenava i granata, partivano a, turno i difensori ed al 40' era Santin a sfondare sulla sinistra, centrava lungo per Pulici che stoppava la palla con il petto per spedirla di destro all'incrocio dei pali. Una botta da.. Scorso campionato: giustificate la gioia del cannoniere e l'ovazione dei tifosi.